Dopo l’intervista di alcune settimane fa a Federico Accornero (clicca QUI per leggerla), abbiamo avuto il piacere di intervistare altri due rossoblù in prestito, artefici della promozione del Genoa Primavera nella scorsa stagione: i difensori Lorenzo Gagliardi e Gabriele Calvani, entrambi classe 2004, oggi al Pontedera che è in piena zona playoff nel Girone A di Serie C. Si parte con le parole di Lorenzo Gagliardi.

Nella foto: il difensore rossoblù in prestito al Pontedera, Lorenzo Gagliardi

Stagione super positiva per il Pontedera, visto che è in piena zona playoff?

“Nei primi mesi il salto tra Primavera e Serie C è stato davvero importante, ho fatto un po’ di fatica, ma adesso mi sono ambientando e mi sto trovando davvero bene. Speriamo il prossimo anno di fare ancora meglio”. 

Al Pontedera avete un allenatore che, prima di allenare il Pontedera, ha lavorato molto coi giovani, soprattutto nella Primavera col Cagliari. Vi sta aiutando molto? 

“Per fortuna la società punta molto sui giovani, e anche grazie al mister, che ci dà tanti consigli, possiamo dire che è un buon anno”. 

Possiamo dire che quest’anno non sei stato troppo fortunato sul fronte degli infortuni che ti hanno impedito di trovare un po’ di spazio in più? 

“Quello sicuramente, vengo da un infortunio abbastanza grave e qualche inciampo durante il percorso purtroppo lo ho avuto. È un peccato, ma mi sto migliorando ogni giorno, anche al di fuori degli allenamenti, per abbassare al minimo gli infortuni”. 

Comè in questa prima avventura tra i professionisti avere al tuo fianco un compagno come Calvani, con cui già l’anno scorso formavate una coppia difficile da superare con la Primavera del Genoa?

“Con Gabriele sono amico da tanti anni e come prima esperienza in Serie C averlo come punto di riferimento, anche solo per una chiacchierata, mi ha fatto molto bene”. 

Vi sentite ancora coi compagni della vecchia Primavera?

“Coi ragazzi ci sentiamo molto spesso e ci vediamo, molti ragazzi li conoscono da 5/6 anni. Sono importanti anche come amici. Se continuo a seguire il Genoa? Sempre, sia Prima Squadra sia Primavera. Un occhio sempre”. 

Nasci terzino destro, ma l’anno scorso hai fatto anche il centrale nella parte finale di campionato. Al Pontedera si gioca con la difesa a tre: dove ti sta provando il tecnico? Hai variato anche ruoli?

“Sono in pianta stabile come difensore centrale di destra, ma se in futuro si dovesse cambiare il modulo, in una difesa a quattro posso fare tranquillamente anche il terzino”

Nella foto: Gabriele Calvani durante un allenamento della passata stagione al “Signorini”

Un giudizio sulla tua prima stagione tra i professionisti?

“È stata ed è una grandissima stagione per me, la prima tra i professionisti. Ho giocato praticamente tutte le partite, raggiungendo quasi il mio obiettivo che era di giocare più partite possibili e fare più esperienza possibile. Non posso che essere contento. Per quanto riguarda la squadra, siamo in piena zona playoff. Quello è il nostro obiettivo, andare ai playoff e cercare di andare più avanti possibile. Manca poco, speriamo bene”.

Il Pontedera gioca con la difesa a tre. Quanto ti senti cresciuto?

“È un anno che mi serviva assolutamente. Mi sento cresciuto sotto l’aspetto dell’agonismo perché giocare coi grandi ha un impatto totalmente diverso rispetto a giocare in Primavera. Giochiamo con la difesa a tre, sono stato impiegato sia a sinistra, sia centrale, sia a destra. Non mi faccio problemi: dove l’allenatore mi mette, gioco”. 

Dopo una stagione così positiva, quanta voglia hai di tornare e dire “io ci sono” per il Genoa?

“Personalmente, stagione più che positiva ma non è ancora finita, e io tendo a non accontentarmi mai. Il mio obiettivo è sempre quello di poter arrivare a giocare con la prima squadra del Genoa, che ovviamente continuo a seguire. Avendo anche Simone là, che quest’anno ha fatto tante convocazioni, rimango in contatto con la prima squadra”. 

Dal punto di vista dell’esperienza che molti giocatori hanno in Serie C, con giocatori come Espeche per esempio, c’è qualche giocatore che ti ha dato una chiave per sentirti cresciuto anche mentalmente?

“Noi siamo una squadra molto giovane, i compagni più esperti cercano sempre di trasmettere qualcosa a quelli più giovani. Sia Martinelli sia Espeche mi hanno aiutato molto nella gestione delle partite e dei momenti delle partite, e sotto questo punto di vista mi sento molto cresciuto”.

Com’è rimasto il rapporti tra i ragazzi della Primavera dell’anno scorso?

“In contatto sono rimasto con chi è in Primavera quest’anno perchè spesso vado a vedere le partite della Primavera, perché c’è anche mio fratello. Con gli altri che sono andati in prestito, chi più chi meno, ho sentito un po’ tutti. Sono rimasto in contatto con tutti”. 

Un’ultima cosa: sia tu che Simone avete sempre sugli spalti una grandissima tifosa che è vostra mamma Paola. Si fa sempre sentire dalle tribune

“Nostra mamma è la nostra tifosa numero uno, è grazie a lei se possiamo essere dove siamo ora. Tutto quello che dobbiamo, lo dobbiamo a lei. Ci fa sempre piacere sentirla dagli spalti che ci sprona a fare il meglio”. 


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