Nell’ambito della trasmissione DAZN Talks è intervenuto in collegamento, a margine dell’allenamento svolto questa mattina, il portiere rossoblu Josep Martinez, che nel darsi un 7 in pagella a fine girone di andata (“posso ancora migliorare“), ha descritto questa prima parte di stagione.
“Siamo sulla strada della crescita, che è la cosa importante, e penso che abbiamo meno punti di quanto avremmo meritato in campo, facendo grandi gare. Dobbiamo migliorare delle cose, ma abbiamo una grande squadra per fare una grande stagione. Se il Genoa è dove mi aspettavo fosse ad inizio stagione? Alla fine non siamo messi male, ma considerando quanto fatto in tutte le partite, penso che abbiamo fatto grandi gare e perso qualche punto negli ultimi minuti. Ci stiamo lavorando. Se miglioreremo in questo, avremo più punti di quanti ne abbiamo ora”.
“Una partita che non mi va giù? L’ultima – dichiara Martinez – abbiamo sofferto giocando contro una grande squadra in casa loro, ma penso sia stato un pareggio meritato. Dobbiamo prendere le cose buone di questa partita. Abbiamo una grande opportunità sabato contro il Torino. Ero veramente incazzatissimo, ma è il calcio – spiega Martinez quando gli fanno rivedere la reazione dopo il pareggio di De Silvestri – Ora mi fa ridere, ma in quel momento volevo ammazzarmi. Ho pensato “non può essere”. Avevamo sofferto tanto, tre punti ci avrebbero dato tanta tranquillità per le prossime partite. Sono due punti che pesano. Però bisogna sempre vedere la parte positiva e le cose da migliorare, così è la vita”.
Si torna anche sui pareggi casalinghi contro le big del campionato. “Ci hanno dato fiducia. Proviamo a vincere tutte le partite allo stesso modo, ma contro grandi squadre tutti i punti sono positivi”. Pareggi e punti pesanti raccolti anche grazie al grande supporto del pubblico del Ferraris, che sono tra quelli ad aver riempito percentualmente lo stadio nel girone di andata. “Il Ferraris è pesante per chi viene qua, così come per noi i nostri tifosi sono molto importanti. Io per primo, che sono subito davanti a loro. Per me per chi viene qua è molto pesante e ci dà una piccola spinta in più. Penso che abbiamo perso la prima partita contro il Milan e non è facile quando giochi contro grandi squadre. Ogni tanto provo a chiudermi un po’ dentro la mia testa, ma la vibrazione dello stadio la senti“.
Nel parlare della squadra di cui è tifoso, specificando che sin da piccolo seguiva il Valencia, Josep Martinez parla anche di Gilardino (“come calciatore ero piccolo e non l’ho visto tanto, ma so che era fortissimo“) e del dibattuto tema dei portieri che giocano coi piedi. “Il merito è di tutta la squadra, è lei che mi fa giocare. Noi facciamo dei movimenti e se per esempio Gudmundsson si trova libero, so che posso dargli una palla e la gestisce bene. Questo ti fa vivere meglio. So quando devo dare la palla e quando no: fa parte della lettura del gioco. So che ho delle potenzialità per poter avere un futuro coi piedi. Poi come portieri forti in Serie A ce ne sono tanti, sono giovane e ho tanto tempo per migliorare. Il migliore coi piedi? Maignan per la mentalità con cui gioca, anche se è forte pure tra i pali. Il mio mito? Casillas, e negli ultimi dieci anni Neuer. Mi piace la mentalità con cui gioca. In Spagna il ruolo dei portieri è più attivo, qua è diverso. Quando sono arrivato al Barcellona, a diciassette anni e nel momento giusto, mi hanno fatto migliorare tantissimo. E così anche al Lipsia. Allenarsi con loro e con quella mentalità mi ha aiutato tantissimo. Sono stato fortunato, l’ho sempre detto, ad essere stato in tre campionati tra i più importanti, dalla Spagna all’Italia. Dopo il Barcellona sono andato al Las Palmas dove ho avuto tanta fortuna con gli allenatori dei portieri, che mi hanno aiutato ad arrivare dove sono”.
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