Al termine della sfida contro la Lazio valida per gli ottavi di finale, il tecnico del Genoa, Alberto Gilardino, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Mediaset. Si riparte dall’episodio del più che probabile calcio di rigore non concesso al Genoa all’88esimo per fallo di Pellegrini su Fini. Preferisco non commentare, credo sia visibile a tutti spiega il tecnico rossoblu –  Pensiamo a parlare della partita. Sono soddisfatto per l’interpretazione della gara da parte dei ragazzi: tanti non giocavano da parecchio tempo, alcuni hanno messo minuti sulle gambe e arrivavano da infortuni, come Retegui. Dispiace perdere, è normale, ma a parte i primi 10′ che non mi sono piaciuti, con troppe imperfezioni e poca lucidità, dove abbiamo regalato il gol, l’impostazione della gara e la reazione ci sono stati. Non ho nulla da rimproverare loro”.

Retegui un po’ troppo solo là davanti?

“Io devo pensare all’equilibrio della squadra e stasera aveva la volontà di vedere alcuni giocatori che hanno giocato veramente poco nell’ultimo periodo per rendermi conto se in futuro potessi contare su di loro. Questa è la base. In molti credo abbiano dato una risposta. Giocavamo con Jagiello e Martin un po’ più alti per cercare di supportarlo e un giocatore sotto, vicino a lui, e con altri tipi di giocatori come Gudmundsson e Messias l’interpretazione della gara è diversa. Sapevamo dove poter creare difficoltà alla Lazio. Nello stesso tempo, questa sera Retegui ha avuto due palle gol e, pur non creando tantissimo come squadra, siamo andati a creare i presupposti per pareggiarla. E nel finale c’è stato l’episodio…”.

Perché non ha osato nel finale le due punte rischiando qualcosa in più?

“Perché Mateo ha giocato tutta la partita con l’Empoli, stasera era in preventivo di farlo giocare 50/60 minuti. Non potevo e non posso rischiare di perdere nuovamente un altro giocatore del genere. E così abbiamo fatto valutazioni su Badelj e Messias, mentre Frendrup era squalificato. Le valutazioni andavano fatte anche in vista della gara di domenica che per noi è una partita fondamentale per la corsa in campionato”. 

Come farà giocare assieme Malinovskyi, Retegui, Messias e Gudmundsson?

“Sempre meglio averli certi tipi di giocatori in una squadra, poi è compito di un allenatore essere bravo a trovare gli equilibri giusti nelle zone di campo. Più giocatori di qualità un allenatore ha la possibilità di avere, ben venga. Ci sarà bisogno di trovare gli equilibri giusti, ma sono giocatori che danno equilibri, gamba e qualità. La volontà più che altro è di vederli tutti insieme, perché non ne h mai avuto purtroppo la possibilità per infortuni e cose varie. Mi auguro il prima possibile di poterli avere tutti a disposizione”. 

Il tecnico rossoblu ha proseguito anche dalla sala stampa, parlando sia della crescita di Dragusin sia delle condizioni di Gudmundsson. “Dragusin ha avuto una crescita notevole nell’ultimo anno, ha avuto un netto miglioramento dal punto di vista di personalità, coraggio, attenzione, impatto fisico. È un aspetto positivo. Stiamo cercando di crescere e migliorare altri ragazzi che abbiamo, è un percorso di miglioramento che siamo obbligati a fare velocemente. Gudmundsson? Albert mi auguro che da domani, massimo giovedì, possa rientrare con la squadra per averlo a disposizione per Monza. Stasera sono state fatte scelte obbligate, con Messias rimasto a casa a riposo e Badelj col quale abbiamo fatto una valutazione per la gara di domenica. Frendrup era squalificato; Bani, Ekuban e Strootman sono ancora fuori. Dobbiamo stringerci, rimanere compatti, perché la realtà dice che alcuni giocatori ultimamente sono stati fuori per infortunio: la volontà mia è di andare forte, anche dentro gli allenamenti, e se vai forte è difficile non infortunarsi. Dobbiamo pensare di andare forte, dobbiamo andare più forte degli altri per salvarci. Ci sta nell’economia e nel percorso di una stagione avere qualche infortunio“. 


Coppa Italia, Lazio 1-0 Genoa: Guendouzi la decide. Rossoblu fuori agli ottavi