Nelle prime 12 giornate di campionato Gilardino ha raccolto un bottino da 14 punti, frutto di 3 vittorie, 5 pareggi, 4 sconfitte con 13 reti realizzate e 16 subite, quasi con gli stessi calciatori che hanno permesso di rimanere solamente un anno nel purgatorio della Serie B restituendo alla società, ai Genoani più anziani e più giovani, voglia di calcio e di una salvezza tranquilla in anticipo. E dopo, chissà, provare a divertirsi.

Gilardino è riuscito a confezionare questi punti in classifica confermando con lo staff una difesa insuperabile con alcuni debuttanti in Serie A, eccetto Bani nel suo curriculum più di 120 gare nella massima serie, e altri per qualcuno non pronti per la Serie A. Il tutto è stato condito da una autostima ricercata negli allenamenti e contro qualsiasi avversario.

Bravi lo staff tecnico, bravi Caridi, Dainelli, Murgita assieme al tecnico ad organizzare la fase difensiva. Per quella offensiva si sono dovuti arrangiare viste le defezioni per infortuni.

Se prossimamente l’infermeria si svuoterà e si avrà ancora a disposizione la qualità, così come nel cuore del gioco si recupereranno forze dopo i guai muscolari, Gilardino vorrà e cercherà di dare al Vecchio Balordo un altro gioco, più aggressivo. I numeri dei moduli non contano nulla: qui si parla di un gioco moderno, mai promesso, ma neanche mai potuto abbozzare con continuità nelle prime dodici giornate di campionato.

Gilardino vuole un Genoa più costruttivo e coraggioso, consapevole che non sarà il “muso  corto” o lungo a fare la differenza per cercare le stelle nel calcio in generale, ma la ricerca degli equilibri nelle due fasi di gioco. Nei 14 punti conquistati mancano quelli degli errori del VAR e degli arbitri e quelli  singoli o di concentrazione, che dovrà essere sempre al massimo nei cento minuti di gara da giocare.

1 14 punti hanno certificato il buon lavoro fatto in estate in mezzo a tante difficoltà. La musica adesso potrà e dovrà cambiare, con calma, quando tutti quelli visti sin qui poco completeranno il rodaggio che si  acquisisce  con il ritmo partita. La loro qualità – sono stati ingaggiati per questo – dovrà fare la differenza, unita alla voglia di recuperare il tempo non passato sul campo.

La forza del Vecchio Balordo è l’allenatore, che ha sempre tenuto in mano il gruppo considerandoli tutti titolari. Tutti hanno risposto con le prestazioni sul campo, condividendo il lavoro e le idee del tecnico.

Con questo nuovo motore, di cui si spera di averne a disposizione una parte già a Frosinone, cercando sempre i giusti equilibri, Gilardino potrebbe rispolverare qualcosa che ha nella mente, conosciuto e sempre piaciuto nella sua carriera di calciatore bomber.

Probabilmente il tecnico rossoblu, che non si è lamentato mai e che non lo farà eccetto che in panchina,  chiederebbe ai genoani delle chat, di internet, di YouTube, dei social di aver rispetto per tutta la rosa del Genoa calcolando che mai nessuno di quelli schierati ha mai snobbato le partite. Certo, qualche volta sono state poco condite di tecnica queste partite, però mai levando la gamba o lesinando la corsa.

Tutti hanno giocato da gruppo portando aiuto agli altri compagni e qualcuno a centrocampo e in attacco, bistrattato dalle critiche, è stato l’anima del Vecchio Balordo. La formula giusta per i centrocampisti far viaggiare velocemente il pallone, per tutti gli altri correre senza pallone e smarcarsi per dettare il passaggio è la legge del calcio ,  spazio tempo, tutto funziona se tutti sono in forma . Il fiato rappresenta le fondamenta di qualsiasi strategia tattica su cui costruire , ma poi servono la tecnica e la tattica per fare la differenza e le giocate singole .

L’idea di calcio di Gilardino,  partire da un potenziale offensivo e integrarlo con una tattica difensiva funzionale. Gilardino è consapevole  che è  una  sintesi difficile da cercare con il pressing e il possesso pallone perché bisogna avere gli attori giusti a disposizione. Tutto questo può succedere se riesce bene il raddoppio sistematico sul portatore di pallone avversario con l’obiettivo di ridurre al minimo gli spazi disponibili, rubando il pallone e subito verticalizzando per arrivare al tiro il prima possibile. Pazienza se non si farà il gol.

Adesso per il Gilardino e il Genoa è arrivato il momento di avere continuità di risultati non solo nel Tempio, ma anche in trasferta. Al giro di boa mancano 7 gare: in casa Empoli, Juventus, Inter. Fuori Frosinone, Monza, Sassuolo, Bologna.

Provaci Grifone! Dopo quello visto nelle dodici giornate giocate, puoi  cercare la possibilità di volare più in alto.