Assieme a Mario Ponti, ex giocatore rossoblu (esordio in un Genoa-Napoli del 1983) e poi allenatore, ci avviciniamo alla prossima sfida contro la Salernitana. Ecco la presentazione della prossima avversaria del Grifone.

IL SISTEMA DI GIOCO La prima partita di Pippo Inzaghi come nuovo allenatore della Salernitana è stata quella con il Cagliari, domenica scorsa, finita 2-2. Il nuovo tecnico l’ha affrontata con un 4-3-2-1: Dia centravanti, Candreva e Cabral trequartisti dietro l’attaccante centrale. Non possiamo sapere se sia l’assetto definitivo, Inzaghi era subentrato a Paulo Sousa da pochi giorni. Può darsi che a Marassi si adatti al Genoa e cambi qualcosa”.

I PUNTI DI FORZA – “Attenzione al tridente offensivo, Candreva-Dia-Cabral. Dia, il centravanti, è stato l’artefice della salvezza nella scorsa stagione con i suoi gol. Fino all’ultimo è stato sul mercato, aveva richieste dalla Premier League, sembrava che non volesse rientrare a Salerno, le solite manfrine dei procuratori. Forse non è ancora al meglio della condizione, perché ha cominciato tardi ad allenarsi, però va tenuto d’occhio. Le capacità balistiche di Candreva sono arci-notte, l’ex interista con i suoi tiri da fuori può risolvere le partite. Cabral è forte nell’uno contro uno e, se è in giornata, risulta molto difficile da marcare”.

I PUNTI DEBOLI – “I tre centrocampisti di domenica scorsa, Coulibaly, Maggiore e Kastanos, non esprimono una grande qualità. Quello più abile tecnicamente è Kastanos, ma contro il Cagliari non è andato bene ed è stato sostituito. Può essere che stasera Inzaghi nel mezzo proponga qualcosa di diverso. A me pare che Maggiore, ex Spezia, come regista sia un po’ una forzatura, per cui non mi meraviglierei se oggi giocasse qualcun altro in quel ruolo“.

I GIOCATORI DA TENERE D’OCCHIO – “A parte i tre giocatori offensivi, di cui ho già detto, a me piace molto Bradaric, il terzino sinistro. È sempre lucido nelle scelte ed è dotato di un buon piede. Spinge abbastanza e bisognerà stare attenti alle sue incursioni che spesso sfociano nei cross per Dia. E poi il centrale difensivo Gyomber, smaliziato e aggressivo nelle marcature: probabilmente sarà lui ad occuparsi in prevalenza di Retegui, se l’italo-argentino riprenderà il suo posto al centro dell’attacco del Genoa. Inzaghi poi ha stupito tutti con il cambio del portiere. Ha lasciato fuori il messicano Ochoa, fin lì intoccabile, e ha schierato il francese Costil. Sono curioso di vedere se confermerà la sua scelta, Ochoa era stato uno dei protagonisti della salvezza della Salernitana nello scorso campionato“.

L’ALLENATORE – “Finora, in Serie A, Pippo Inzaghi ha fatto abbastanza fatica, specie con il Benevento, mentre ha ottenuto bei risultati tra Serie C e B, al Venezia e al Benevento steso. Ha cominciato dal Milan e dal Bologna, poi però ha fatto la sua gavetta e adesso si ripresenta in Serie A e deve dimostrare di essere idoneo anche al massimo torneo. Le sue squadre non ricercano il bel gioco, il suo calcio è abbastanza sparagnino e utilitaristico. Il Genoa deve fare attenzione, perché la Salernitana probabilmente si chiuderà per ripartire e colpire in contropiede. Per come il gioca il Genoa sarebbe meglio che fosse la Salernitana a fare la partita, ma la vedo dura, penso che Inzaghi lascerà il pallino a Gilardino e andrà di ripartenze“.

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Mario Ponti
Sono nato a Genova il 10 gennaio 1964. Ho fatto tutto il settore giovanile nel Genoa: 3 anni di primavera, esordio in serie A in Genoa -Napoli nel 1983. Poi esperienze nel Carbonia, Omegna, Casale e Mondovì in Serie C2; poi Dilettante in squadre della provincia di Genova. Un grave infortunio al ginocchio destro mi ha condizionato per tutta la carriera. Quattro operazioni. Una volta terminato di giocare ho iniziato a fare l’allenatore, prima nelle giovanili rossoblu e successivamente per 10 stagioni sulle panchine di Arenzano (il mio paese d’origine), Cogoleto, Lagaccio, Molassana e Pegliese. Infine, la sclerosi multipla è avanzata e ho dovuto abbandonare la panchina motivo per cui ho fatto per tre anni il direttore sportivo. Ora voglio fare solo lo spettatore e il tifoso. Nel 2014 la T.O mi ha premiato come tifoso rossoblu dell’anno, cosa di cui vado molto, molto orgoglioso.