Siamo tornati a commentare il campionato e la giornata appena conclusa di Serie A col direttore sportivo dell’Avellino ed ex DG rossoblu, Giorgio Perinetti. Questo il suo commento a 360 gradi, tornando anche sulle prime otto partite del Genoa nella giornata in cui il suo Avellino ha vinto 4-1 contro il Potenza.

Anche da lontano segue la Serie A: qual è la sua analisi prima di questa seconda sosta per le nazionali?

“Parliamo di un campionato che è iniziato in maniera piuttosto sorprendente per certi versi, con le difficoltà del Napoli, la conferma dell’Inter come squadra favorita e un Milan sorprendente che, avendo cambiato molti giocatori e management sportivo, veleggia primo in classifica. Sorprende il Napoli che sembrava una squadra ormai blindata per la sua personalità. Poi ci sono la Lazio, che comunque con Sarri ha un organico più corposo e può sopperire alle assenze, e la Roma, che è un po’ ritardo, ma con Lukaku, Dybala e Belotti potrà dire la sua. E poi c’è la Fiorentina, che sembra aver preso una corposità e una continuità importante”. 

Frosinone, Lecce e Monza sono settime in classifica…

“Sappiamo che c’è sempre un po’ di movimento. Il Monza è la conferma che l’anno scorso non è stata una sorpresa. Il Frosinone, con le idee di Di Francesco, sappiamo che ha un allenatore valido. Il Torino no riesce a trovare una certa continuità, il Verona sta facendo la sua lotta per la sopravvivenza. E poi c’è il Genoa…”

Ecco, sul Genoa che idea si è fatto?

“Ha avuto una prima partita scioccante nel risultato, ma sinceramente è una squadra che sembra costruita bene. Non so se davanti basta il solo Retegui o che alternative possa avere, a gennaio magari si deve correre ai ripari. Mi sembra che Gilardino abbia messo in campo con una sua filosofia. Gilardino sa adattare il vestito alle esigenze della squadra. Sotto tanti aspetti il Genoa è una squadra camaleontica, organizzata e sempre determinata: questo può portare il Genoa a fare un campionato di assoluta tranquillità e, magari, di maggiore spessore”. 

Un suo giudizio sul VAR, che ormai condiziona non solo le partite, ma anche la classifica?

Il VAR lo chiamo un male necessario, visto che tutti lo hanno invocato come assoluta necessità di eliminare gli errori. Non li elimina, come abbiamo visto, ma su alcune cose aiuta, come sul fuorigioco. Abbiamo poi anche la tecnologia della Goal Line Technology. Chiaro che il VAR certe volte lascia spazio all’interpretazione. Ci si aspettava che eliminasse l’interpretazione, invece addirittura non dico le moltiplica, ma le aumenta. Siamo un po’ sempre del gatto. Da una parte ci dà una mano, dall’altra continua ad alimentare polemiche”. 


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