Terminata la preparazione è tempo di tornare non a scuola, ma sui campi per le gare ufficiali del campionato. Prima partita in Serie A per Gilardino allenatore, prima partita del Vecchio Balordo dopo solo un anno nel Purgatorio della Serie B.

Lo stile del violinista e del suo staff si vedrà anche in Serie A: non sarà alla ricerca di novità ma di idee nuove cercando il risultato con efficacia e quando è possibile con bellezza e con il materiale che ha davanti. Gilardino contro la Fiorentina avrà poche certezze, altre potranno arrivare solo dal calciomercato,  oltre che dal recupero di infortunati e squalificati.

Il tecnico rossoblu per adeguare le sue idee, come tutti gli altri allenatori alla ricerca della quadratura, dovrà aspettare il lavoro dopo la gara del 3 settembre e la sosta per la nazionale. Dovrà quasi trovare una nuova identità, che non dimenticherà il passato recente.

Contro la Fiorentina sarà una partita non facile, ma visto e considerato come Gilardino i suoi collaboratori tecnici preparano le gare avranno considerato e visto errori palesi della Viola nel fare gol e nel prendere gol con la squadra molto alta e per l’imbucata degli avversari per vie centrali.

Anche domani sera al Ferraris una caratteristica che dovrà avere il Vecchio Balordo sarà il pressing nella metà campo avversaria per fermare le ripartenze avversarie. Operazione  per non fare fatica nel puntare sulla verticalità piuttosto che sul possesso pallone.

Bello rivedere il Genoa che ha giocato contro il Modena, in particolare nel primo tempo, bello  vedere i due mediani ai lati di Badelj fare pressing e i due esterni attaccare la corsia laterale con continuità anche nella seconda parte della gara.

Bello sarebbe anche non vedere errori da dietro nelle ripartenze. Gilardino in ogni allenamento avrà cercato di affinare le doti tecniche dei difensori, altra operazione non facile  senza l’aiuto del centrocampo: il suo supporto tecnico può fare la differenza.

Anche Scarpi e Raggio Garibaldi avranno lavorato, oltre che sulle parate, anche sul lancio dei palloni oltre la metà campo con i piedi. Opzione da non dimenticare vista la fisicità davanti di Retegui e Thorsby nel gioco aereo per far saltare le prime due linee di pressing dei gigliati. Meglio utilizzare passaggio e controllo orientato con mani e piedi per ripartire velocemente e non rischiare con il palleggio davanti alla propria area.

Di fronte alla muraglia di abbonati che dovranno fare la loro parte non solo nella Nord e nella Zena e non solo con canti e sbandieramenti. Servirà una partita da Grifoni, interpretata da undici, anzi 16, calciatori “moschettieri” che siano tutti funzionali al sistema di gioco a prescindere dal loro valore in un contesto tanto collaborativo quanto ben disposto sul terreno di gioco.

Il nuovo motto è: “tutti per uno e il Genoa per tutti“. C’è  la convinzione che per il Vecchio Balordo la Serie A che inizia domani sera non sia un’avventura con l’estate ancora non finita e un calciomercato ancora aperto nel quale ci si aspettano altri movimenti.

La formazione, viste le assenze e gli infortuni, non dovrebbe variare molto rispetto alla vittoria in Coppa Italia. Qualche ballottaggio in difesa? Panchina più forte e armata, pronta a togliersi i cerotti.

La Fiorentina con Mister Italiano alla sua terza annata viola vuole lasciare il marchio, specialmente dopo la delusione della sconfitta in finale della Coppa Italia e nella Finale di Conference League con il West Ham in questo 2023.

La prima operazione del tecnico è riuscita. Aveva chiesto Arthur, il brasiliano della Juventus, ed è arrivato. Aveva chiesto il fedelissimo Nzola e anche lui è in riva all’Arno. Voleva un portiere e dall’Hertha Berlino è giunto il danese Christensen.

La società dell’americano Commisso ha anche ingaggiato un’altra punta che arriva dall’Argentina, Beltran. Basteranno queste operazioni, assieme a Parisi dall’Empoli e Gino Infantino, per una stagione che tutti a Firenze aspettano?

Tutte operazioni di giocatori in entrata che la dirigenza ha sottolineato in ogni intervista, sottolineando che sono stati tutti segnalati dal tecnico. L’unica eccezione il già segnalato Gino Infantino, giovane promessa. Italiano sottolinea che sono arrivati in ritardo, difficili  da assemblare con la vecchia guardia che probabilmente sarà protagonista al Ferraris domani sera.

Italiano nelle amichevoli ha sempre chiesto di imporre il suo marchio, un gioco aggressivo e fluido dove le mezzali diventano attaccanti e il centravanti arretra per aprire spazi, forse troppo se bisogna dare retta alle amichevoli di inizio stagione , dove i gol hanno fatto fatica ad entrare e gli avversari hanno goduto di spazi in ripartenza, penetrando centralmente, con la difesa viola alta. Per questo motivo è arrivato in Toscana Yerri Mina, difensore arcigno della nazionale colombiana.

Italiano punta molto sul centrocampo e in attesa dei gol di Nzola e Beltran si è affidato nelle amichevoli all’usato sicuro di Giacomo Bonaventura e alla sua movimentazione tra mediana e trequarti che alimenta l’offensiva viola. Forma con Arthur un asse tecnico interessante.

Le amichevoli lasciano il tempo che trovano: il campionato dovrà raccontare come funzionerà il cuore del gioco viola con le assenze di Amrabat con le valigie pronte per l’Inghilterra e Castrovilli e Barak infortunati.

Altro problema per Italiano sarà giocare 5 partite in questo periodo di stagione, tre di campionato e due di Conference League (con Debrecen o Rapid Vienna per accedere ai gironi della manifestazione).

Contro il Genoa Nzola vorrebbe giocare anche se non pronto, Italiano potrebbe proporlo conoscendo a memoria il gioco dai tempi dello Spezia. Il dubbio è che Kouame, squalificato contro il Genoa, e Kokorin nelle gare giocate hanno fatto vedere di essere i più in forma.

La Fiorentina gioca con il 4-2-3-1, il leader è Arthur, ma in una gara con in ballo i tre punti potrebbe soffrire la marcatura quasi ad uomo come gli accadeva con la Juventus. Anche per la formazione della viola appuntamento a domani sera un’ora prima della gara su Buoncalcioatutti.

Arbitro sarà Ayroldi di Molfetta, 31 anni, figlio di Stefano e nipote di Nicola arbitri di calcio del passato. Ha debuttato in Serie A il 19 gennaio 2020, già 30 le gare dirette in serie A.

La scorsa stagione non ha mai  diretto il Genoa, la Fiorentina una sola volta alla 37esima giornata nella vittoria casalinga contro la Roma.

Primo assistente Lo Cicero (Brescia), secondo assistente Colarossi (Roma), quarto uomo Abisso (Palermo). VAR Doveri (Roma), VAR il VMO Miele (Nola).