Peccato che una partita che poteva essere vibrante sia stata rovinata non tanto dal giovane arbitro Miele, quanto da Manganiello di Pinerolo al VAR. Chiamare il collega a revisionare il fallo di Bani non è stato corretto e neppure indirizzarlo verso il cartellino rosso.

Il giovane Miele dopo aver visto il monitor, se avesse avuto più esperienza, poteva estrarre il giallo e dare la punizione di prima. Richiamare l’arbitro a rivedere  le immagini del fallo di Bani difficilmente si è visto in altre gare di Serie A e B. Il fallo di Bani non era intenzionale.

Il regolamento è chiaro alla Regola 12. Un fallo deve essere sanzionato per negligenza, ossia quando si mostrano poca attenzione e considerazione nell’effettuarlo. Se c’è imprudenza significa che il calciatore ha agito con totale noncuranza del pericolo e delle conseguenze all’avversario e un calciatore considerato imprudente deve essere ammonito .

Se c’è vigoria sproporzionata si intende che il calciatore ha ecceduto di molto nella forza necessaria correndo il pericolo di provocare un infortunio all’avversario: in questo caso c’è il cartellino rosso. Bani non ha commesso nessuna di queste infrazioni passibile di espulsione.

Gianluca Manganiello della sezione di Pinerolo ha arbitrato alla Can B dal 2012 al 2017, nel 2018 è passato alla Can A e pur mettendo in fila stagioni anonime ha continuato a dirigere in A e B grazie all’accorpamento delle due categorie. In 11 contro 11 il risultato finale di Frosinone-Genoa sarebbe stato tutto da scoprire considerato che anche in dieci dal 27’ del primo tempo la squadra di Gilardino ha comandato il gioco con il palleggio e la qualità, il tutto avendo in campo quei giocatori che avevano giocato meno.

L’uomo in più a Grosso e al Frosinone ha permesso di sfruttare le corsie laterali, giocando sempre alla ricerca della corsia esterna a minore densità. In altre parole, il loro gioco preferito. La foto sono il secondo e terzo gol dei ciociari. Nessuna illusione navigava tra i genoani in campo e fuori che il Vecchio Balordo avrebbe potuto alzare la Coppa .

Ai frusinati bastava un pareggio e se non l’avesse conquistato con il Grifone la giornata  successiva in casa della Ternana lo avrebbero sicuramente fatto vista la discesa verticale verso il fondo della squadra di Lucarelli. L’illusione di arrivare primi grazie ad un altro miracolo di Gilardino e dei suoi ragazzi non dipendeva da loro. Anche nel calcio l’illusione è far passare la vita come la salsa fa passare il pesce.

Importante fare una lettura della gara Frosinone-Genoa, in particolare da penne e dita nazionali, prima di affermare che i canarini sono i più forti della B. Dovranno farlo ricordandosi il ruolino di marcia di Gilardino dal suo arrivo nella panchina del Genoa, superiore a quello di Grosso. Sarebbe stato difficile per Gila perdere la seconda gara della sua gestione e incassare tre gol in parità numerica.

Gilardino è stato bravo a dimostrare e far vedere che non era facile arrivare in A al primo colpo e tutti dovranno dargli atto di aver fatto qualcosa di speciale oltre che un ottimo lavoro. Il tecnico rossoblu al suo arrivo al Pio Signorini dopo le due sconfitte consecutive con Perugia e Cittadella ha fatto subito percepire dentro lo spogliatoio l’esperienza da calciatore.

Ha fatto come Muhammad Alì (Cassius Clay ) con la sua semplice frase: “Dentro un ring (in questo caso trasformatosi nei campi di Serie B) non c’è niente i male cadere. È sbagliato rimanere a terra”. Dal suo arrivo il Vecchio Balordo “ha volteggiato non come una farfalla ma come un Grifone, pungendo in ogni gara come una vespa”.

Le relazioni con lo spogliatoio e ogni singolo calciatore hanno rappresentato tutto per Gilardino. Non c’è stata una sola intervista prima e dopo una gara in cui non abbia sempre parlato bene della squadra e della rosa a disposizione. Messaggi non solo per la stampa che hanno fatto breccia nello spogliatoio. Grazie a quest’ultimo Gilardino ha vinto perché i giocatori in rosa erano coesi , intonati con il violino del Mister in pressoché tutte le partite.

Peccato che tutto non sia riuscito anche con il Frosinone per fattori esterni come in tante altre gare giocate in questa stagione dal Genoa. Dispiace per la sconfitta, soprattutto per i tanti genoani che sono arrivati a Frosinone in auto, pullman e treno investendo tempo e denaro.

Importante che la Festa continui: tutti saranno presenti venerdì o sabato prossimo dentro e fuori dal Tempio. Realtà romanzesca allo Stirpe. Il Vecchio Balordo non ha raccolto quanto ha seminato anche in inferiorità numerica.