Alla vigilia della prima trasferta di campionato del 2023, quella di Benevento, il tecnico del Genoa, Alberto Gilardino, è intervenuto in conferenza stampa a Villa Rostan poco prima delle ore 15.

Cosa si aspetta da questa partita, col Benevento che arriva da un ritiro anticipato? e cosa ti aspetti dai tuoi ragazzi?

“Incontriamo una squadra ferita, raggiunta negli ultimi minuti dell’ultima gara. Una squadra che, visti i risultati, non sta attraversando un ottimo momento, ma ha qualità nei giocatori. Basti pensare a Ciano, Improta, davanti hanno grande scelta con Forte o Simy. Sono costruiti per altre posizioni di classifica. Quello che ho chiesto ai ragazzi di concentrarsi soprattutto sull’atteggiamento, sul fare la partita che è la cosa principale. Sulla voglia di sacrificarsi, lottare sulle seconde palle, perché sarà una partita importante. E quando avremo in mano il gioco proporci ed essere propositivi”.

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“Mi fa piacere ritrovare il mio capitano in Nazionale. abbiamo vissuto momenti magnifici. È un bel ricordo. Ci ritroviamo da avversari in panchina. Ora dobbiamo – e devo – pensare alla mia squadra, a quello che ci dice il momento. Un momento positivo per i risultati e l’atteggiamento, ma anche dal punto di vista del crederci sempre ed essere propositivi. Questo deve sempre essere il nostro DNA, il nostro atteggiamento”.

Il Venezia era una squadra molto fisica, nel finale del primo tempo avete sofferto un pochino. Può essere un problema per il Genoa avere qualche carenza di fisicità?

“Fino al 35′ del primo tempo, fino ad una rimessa con le mani sotto la Gradinata, da parte loro non abbiamo subito o avuto difficoltà nel gestire la gara. Da quella situazione, col tiro a fil di palo di Crnigoj, hanno preso fiducia e noi siamo venuti meno in alcune situazioni. Siamo stato bravi a tenere gli ultimi 10/15 minuti del primo tempo sapendo soffrire, dote che riconosco alla squadre e che ha la squadra. Quando c’è da soffrire, dobbiamo farlo. Dobbiamo andare a concretizzare la situazione. Per quanto riguarda la fisicità, noi abbiamo caratteristiche sicuramente diverse da altre squadre, ma col gioco dobbiamo sopperire a queste situazioni. Abbiamo giocatori in mezzo al campo come Strootman, Badelj o Sturaro. Frendrup magari non ha grande struttura dal punto di vista fisico, ma corre tantissimo. Abbiamo grandi individualità in mezzo al campo”.

Dietro domani ha tre alternative: Vogliacco, Ilsanker e Matturro. Di queste tre scelte quale può essere la migliore domani per sostituire Bani? 

“Lo possono essere tutti: sono giocatori affidabili ed è fondamentale che siano affidabili. Credo sia determinante nella linea difensiva avere difensori affidabili, lo sono stati nelle gare precedenti e quelli che giocheranno domani. Potrebbero giocare entrambi, sia Ilnsaker che Vogliacco e Matturro, oppure Matturro a gara in corso. Una scelta che farò domani. L’importante che siamo applicati nelle cose che abbiamo fatto loro”.

Giocare a tre o quattro per Gilardino lo determina la squadra avversaria?

“Lo determinano alcune situazioni. Col Venezia, a fine primo tempo e soprattutto nell’ultima parte, ho visto che c’erano situazioni in cui abbiamo faticato a prendere il loro trequarti e quindi hanno creato superiorità numerica sulle ampiezze. Così ho deciso di cambiare atteggiamento. Dobbiamo avere dei principi su cui basare la squadre e al loro interno poter cambiare il modo di pensare dei ragazzi. A quattro marcate a uomo, ma a tre marcate più il pallone o l’uomo? Dipende anche dal modulo tattico con cui ci viene ad affrontare la squadra avversaria, se ha giocatori sulla trequarti o bravi tra le linee. Se si gioca a tre, si ha un tipo di atteggiamento diverso rispetto a quando giochiamo a quattro”. 

Un centrocampo Frendrup, Strootman e Badelj può esistere o si pestano i piedi?

“Puó essere un’idea per il futuro, non si pestano affatto i piedi i giocatori forti. Ho giocatori con caratteristiche diverse. Sono tutti giocatori importanti. Ne hai citato tre, ma ce ne sono altri come Galdames o Sturaro. Tutti giocatori importanti nella struttura di gioco. Faccio scelte per esaltare la nostra squadra, per andare a prendere la squadra avversaria. Però avere tre giocatori importanti in partenza, avendone anche altri in panchina con caratteristiche diverse, è importante”. 


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