Il ritorno della Serie B dopo la sosta invernale ha fatto capire e vedere che la risalita in Serie A potrebbe essere meno complicata e tutt’altro che definita, se il calciomercato invernale non metterà in bolla tutte le squadre che in questo momento se la giocano con le promozioni dirette e i playoff.

Ranieri è la copertina della giornata tra Grosso del Frosinone, vincitore solo con i cambi nel secondo tempo quando ha fatto ricorso ai  titolari, e Mignani del Bari, a nozze e in gol grazie al Parma che in trasferta si perde.

Ranieri ha fatto capire alla nouvelle vague degli allenatori mondiali che il calcio è molto più semplice di quanto lo abbiano complicato con tattiche e strategie europee senza avere a disposizione la materia prima, ossia calciatori in grado di svilupparsi.

Gilardino è l’unico che probabilmente lo ha capito dimostrandolo nelle cinque gare giocate, in particolare con la vittoria esterna col Bari non permettendogli di utilizzare il pallottoliere del gol. Gila in questa vetrina affianca Ranieri, senza proclami e quasi sempre con i fatti. Nelle sei gare giocate, compresa la Coppa Italia, ha fatto vedere di voler e saper proporre ciò che succede, leggendo bene le partite prima e durante.

In questo girone di ritorno della Serie B incomberà la Serie A che prenota gli arbitri più  navigati (mica tanto) lasciando alla cadetteria i più giovani, in mano al VAR dei colleghi di Serie A. Rigori concessi da giovani arbitri annullati da Abisso e Abbatista e da altri  poco protagonisti con il fischietto in bocca.

Questo sarà un problema da risolvere alla svelta da parte di Rocchi e del suo staff più che in campo dietro le tv a Lissone. La voglia della sudditanza imposta dal VAR e dai cosiddetti “navigati”, solo per numero di gare in più, non può prevalere perché ha sempre creato danni e casini.

Il dilemma nella categoria arbitrale è sempre lo stesso: mancanza di uniformità nei giudizi e applicazione del Regolamento del gioco calcio. Tutte le parole di Rocchi ad inizio stagione – e dopo i clamorosi errori in A – sono state scritte nella sabbia e non comunicate o percepite dai direttori di gara in A. Figurarsi in B dove manca l’esperienza, e in tante occasioni anche i “palloni” in mezzo alle gambe.

Frosinone-Modena 2 a 1. I ciociari provano ad andare in fuga ma con tanta fatica. Hanno patito il primo tempo in fase di impostazione. Partito con il 3-5-2 e tanti nuovi protagonisti nel secondo tempo per aver ragione dei canarini è ricorso al 4-3-3 facendo giocare la Vecchia guardia. Modena subito in crisi con il cambio modulo di Grosso. La partita e la rosa a disposizione del tecnico ciociaro dovrà far fare delle considerazioni alla società e al tecnico: le assenze potrebbero pesare, la differenza tra le riserve e i titolari è stata pesante nei due tempi di gioco.

Pisa-Cittadella 1 a 2. Cittadella la bestia nera dei pisani, sui 22 punti acquisti 6 sono ai danni dei toscani che hanno perso all’andata con Maran e al ritorno hanno fermato la cavalcata del nuovo allenatore D’Angelo che perde dopo 14 risultati utili consecutivi e dopo 126 giorni dal KO con la Reggina. Polemiche e rabbia sotto la Torre pendente per un calcio di rigore concesso in zona Cesarini dall’arbitro Gualtieri di Asti, ma annullato dal VAR Abisso. Più che la sconfitta ai tifosi pisani ha dato fastidio rivedere un Pisa stile Maran: opaco e molle.

Perugia-Palermo 3 a 3. Una squadra di Castori tecnico umbro che fa 3 gol e non vince è quasi un paradosso. In vantaggio di 3 a 1, gli umbri si sono fatti raggiungere dai palermitani negli ultimi minuti di partita. I grifoni umbri hanno fatto vedere per 75’ di essere in ascesa di gioco e morale, ma in difetto nella parte atletica, e continuano a viaggiare in fondo alla classifica. Nessuno avrebbe scommesso un euro sul pareggio dei siciliani, ma la differenza come sempre è stata fatta dal bomber Brunori che all’89esimo ha fatto piangere Castori e gli umbri. Corini si gode il Palermo testardo e imbattuto.

Reggina-Spal 0 a 1. La sosta è stata indigesta a Inzaghi e compagnia. Una Spal graziata dall’autogol di Gagliolo è stata scaltra e fortunata nel confezionare la vittoria. La terza sconfitta casalinga dei calabresi su dieci gare e le vittorie che non arrivano tra le mura amiche non fanno fare buoni pensieri ai calabresi. L’assalto finale non ha dato frutti contro gli estensi dentro il fortino a non lasciare spazi. Inzaghi più che la sconfitta dovrà esaminare perché i suoi abbiano giocato in modo lento, impreciso e senza gli acuti sulle corsie laterali. Anche al Sud altro rigore concesso dal giovane arbitro Perenzoni annullato dal VAR. Per De Rossi tre punti d’oro in chiave salvezza.

Bari-Parma 4 a 0. Quando il Bari vince in casa succede che lo faccia con uno scarto importante. In tre gare su dieci giocate tra le mura amiche ha realizzato 14 reti. Cheddira con i due gol realizzati su rigore arriva a 17 reti in altrettante gare con i biancorossi. Pecchia arrivato al San Nicola con sei nati nel 2000 e con un atteggiamento difensivo quasi irragionevole fatto do una difesa alta e di un centrocampo che non faceva la fase difensiva. Tutto questo ha permesso ai baresi di avere spazi e praterie da sfruttare.

Cagliari-Como 2 a 0. I sardi hanno vinto una gara non bella, ma alla fine Ranieri al debutto i panchina è stato subito vincente senza tanti tatticismi e schierando i rossoblu isolani col 3-5-2, lasciando nello spogliatoio il 4-3-1-2 di Liverani. Ranieri non ha rinunciato davanti alle due punti di ruolo e Pavoletti lo ha subito premiato, mentre per la seconda rete di Azzi arrivato dal Modena sull’isola giovedì scorso ci ha messo lo zampino il forte vento  di maestrale che ha buttato alle spalle di Ghidotti un innocuo cross dalla linea laterale. Lariani che si leccano le ferite in piena zona playout con il Cittadella.

Südtirol-Brescia 1 a 0. Gli altoatesini vincono e si portano vicini alla zona playoff, il Brescia perdendo con una prova opaca è a 3 punti dalla zona playout. Aglietti il nuovo trainer subito saltato e ritornato Clotet. Cellino impera. Le colpe non saranno anche le sue? La squadra di Bisoli ha fatto vedere di stare meglio per intensità e corsa ed è stata padrona delle seconde palle. Il pressing altoatesino ha fatto la differenza anche se utilizzato solo in situazioni di necessità.

Cosenza-Benevento 1 a 1. Steccano le Streghe nel finale di gara e non riescono a tenere il vantaggio, così il Cosenza pareggia al 45’ del secondo tempo. Cannavaro non riesce a dare la svolta al campionato dei sanniti e rimane ai margini della zona playout. In gol con un rigore nel primo tempo, il Benevento ha cercato l’ordinaria amministrazione e i Lupi silani anche senza fare magie hanno pareggiato. L’internazionale Irrati in difficoltà nel gestire la gara: tanti cartellini gialli sventolati. Il Benevento ha perso Foulon nella prossima gara con il Genoa.

Ternana-Ascoli 1 a 0. Lo zampino di Andreazzoli c’è e incomincia a funzionare. Le Fere hanno battuto l’Ascoli per 1 a 0 dopo 18 anni in Umbria e lo hanno fatto cambiando modulo con il 3-4-1-2, recuperando calciatori e facendo anche un gol su azione. L’Ascoli di Bucchi assente nel primo tempo, contestato dai tifosi marchigiani nel secondo, immette punte per recuperare il risultato. Invano.

Genoa-Venezia 1 a 0. Coda in vetrina, Gilardino subito in bacheca da parte della società. Il Venezia ha proposto un gioco organizzato più propenso a difendersi che ad attaccare. La differenza tra i Grifoni e i lagunari che il Genoa non si è mai accontentato del pareggio.