Proseguono le interviste di Buoncalcioatutti per riempire la settimana che ci porterà, poi, a tornare a parlare di campo. Questa mattina è il turno di Giorgio Perinetti, oggi al Brescia ma già direttore generale del Genoa in passato.

Che girone di andata è stato quello vissuto in cadetteria?

“Un girone veramente imprevedibile, come sempre la Serie B ci ha abituato. Dobbiamo fare particolare attenzione a tante sorprese: non possiamo non considerare il campionato di Frosinone e Reggina, assolutamente una sorpresa pur avendo fiducia nella dirigenza frusinate e nelle abilità di Inzaghi a impattare sul campionato. Di contro, le delusioni di squadre partite con grandi propositi come Como, Benevento, lo stesso Pisa che poi ha recuperato oppure il Genoa che sta recuperando. Parliamo di un campionato che nel girone di ritorno rimarrà competitivo, forse il più competitivo degli ultimi 15/20 anni. Bisogna vedere le conferme di queste squadre che oggi abbiamo considerato sorprese e il recupero di squadre come Pisa e Genoa che stanno puntando alla promozione diretta”. 

Dunque saranno importanti i mesi di gennaio e febbraio. Una volta si decideva in primavera, ma se Frosinone e Reggina continuano a scappare diventa difficile riprenderle

“Sì, certamente, ma i punti nel girone di ritorno sono più pesanti. Bisognerà vedere quali sono gli esiti che porterà il mercato di gennaio, che in Serie B si preannuncia abbastanza vivo. Da febbraio in avanti si comincerà veramente a fare sul serio: in Serie B, storicamente, sono le ultime otto giornate a determinare tutte le posizioni di classifica”. 

Che calciomercato sarà in Serie B?

“Come dicevo, sarà un mercato molto vivo. C’è chi vuole recuperare dalla delusione, chi vuole mantenere le posizioni che ha ottenuto. Insomma, un calciomercato vivo e pieno di movimento. Sicuramente”. 

Bisognerà scoprire altri elementi perché quelli che sono buoni difficilmente la società li mollerà…

“Bisognerà vedere se ci sarà qualche esubero dalla Serie A che scelga di scendere in cadetteria. Ogni società valuta il suo organico e poi magari cede qualcuno tanto per poter prendere qualcuno, ma non penso ci saranno ingaggi di chissà che entità. Ma movimento ci sarà”. 

Guardando un po’ le statistiche, in altri campionati difficilmente in testa alla classifica marcatori ci sono giocatori che arrivano dalla C come Cheddira o Gliozzi, mentre quelli più titolati sono indietro. Succederà anche nel girone di ritorno?

“Qualche giocatore dalle serie minori ogni anno si impone. Ci sono calciatori che spesso vengono definiti di categoria, quando invece…racconto sempre la storia di Caputo. Era sempre considerato un giocatore di categoria: prima da C, poi da B. Alla fine poteva fare gol in C, B e A. Le porte sono sempre quelle e quando l’attaccante sente la porta, qualunque categoria lo vede protagonista”. 

Lei ha conosciuto Gilardino (a Siena, ndr). In quattro giornate ha rivoltato il calzino del Genoa cambiando modulo e dando più fiducia alla squadra. Cosa ne pensa lei che lo conosce bene?

“Se ha cambiato modulo, ottenendo dieci punti in quattro partite, e ha ridato fiducia alla squadra ha fatto una cosa importantissima. Non ha fatto poco. È un ragazzo che si fa voler bene, ha un buon impatto coi calciatori, e sicuramente il suo inserimento è stato favorito dal fatto che quello spogliatoio non ne poteva più di metodi e gestione di un allenatore tedesco che, al di là della buona stampa che ha avuto, non ha mai avuto un buon impatto con lo spogliatoio”. 


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