Mario, riprende il campionato in casa e per il Genoa arriva il Cittadella. Che gara sarà?

“Sono stati giorni pesanti in casa Genoa, la sconfitta e la pessima prestazione della squadra in quel di Perugia hanno fatto sì che mister Blessin venisse messo alla gogna dalla stragrande maggioranza della tifoseria e dall’opinione pubblica, e le sue dichiarazioni nel dopo partita non lo hanno di certo aiutato. Il General Manager Spors lo ha difeso a spada tratta e quindi il tecnico tedesco rimane alla guida della squadra rossoblu. Nella partita odierna contro l’ostico Cittadella il Genoa giocherà una partita molto difficile sotto l’aspetto psicologico, dovrà dimostrare di essere squadra unita e che il feeling con il proprio allenatore è tornato quello di inizio stagione. Dovrà trascinare il proprio pubblico con una partita gagliarda e coraggiosa e soprattutto tornare alla vittoria nel catino di Marassi”.

Come gioca il Cittadella? 

“Il Cittadella è allenato da Gorini, che da giocatore era un difensore molto grintoso e dopo aver fatto esperienza di vice allenatore ai tempi di Venturato, nel 2019 è stato promosso ad allenatore in prima. I veneti scendono in campo con il 4-3-1-2, sono una compagine difficile da battere e hanno nella compattezza e nel rigore tattico le loro armi migliori. Nella scorsa stagione il Cittadella ha avuto un rendimento altalenante, ha perso parecchie partite casalinghe ma ne ha vinto molte in trasferta. È squadra costruita con un badget inferiore a molte altre squadre, ma arriva spesso in zona playoff. Il vero artefice di questo piccolo capolavoro è il DS Marchetti, abilissimo nello scovare giocatori semi sconosciuti nelle serie inferiori e a trovare giovani pronti per un campionato difficile come la Serie B nei campionati Primavera”.

Ti aspetti qualche modifica anche da parte del Genoa dopo il KO di Perugia?

“Più che aspettarmi, spererei che il Genoa scenda in campo con il 4-3-1-2, schema che a mio parere ben più si addice alla rosa genoana e cosa che vado dicendo da tempo immemore. Ma a prescindere dall’aspetto tattico, vorrei vedere giocare il Genoa con quella qualità che ancora oggi non abbiamo visto e che gran parte dei giocatori rossoblu possiede. Ultimo desiderio: non vorrei più vedere Vogliacco esterno basso a sinistra. Come diceva mister Bagnoli  “el tersin fa il tersin, il median fa il median”.

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Mario Ponti
Sono nato a Genova il 10 gennaio 1964. Ho fatto tutto il settore giovanile nel Genoa: 3 anni di primavera, esordio in serie A in Genoa -Napoli nel 1983. Poi esperienze nel Carbonia, Omegna, Casale e Mondovì in Serie C2; poi Dilettante in squadre della provincia di Genova. Un grave infortunio al ginocchio destro mi ha condizionato per tutta la carriera. Quattro operazioni. Una volta terminato di giocare ho iniziato a fare l’allenatore, prima nelle giovanili rossoblu e successivamente per 10 stagioni sulle panchine di Arenzano (il mio paese d’origine), Cogoleto, Lagaccio, Molassana e Pegliese. Infine, la sclerosi multipla è avanzata e ho dovuto abbandonare la panchina motivo per cui ho fatto per tre anni il direttore sportivo. Ora voglio fare solo lo spettatore e il tifoso. Nel 2014 la T.O mi ha premiato come tifoso rossoblu dell’anno, cosa di cui vado molto, molto orgoglioso.