La messe, il raccolto di punti in questo mese di dicembre 2022 da domani a Santo Stefano, prevede cinque appuntamenti per capire quale sarà la dimensione del Genoa in questo girone di andata in attesa del calciomercato.

La messe di punti si potrà raggiungere con l’aiuto di tutti: la società, i dirigenti, l’allenatore, i giocatori che giocano, quelli che subentrano, quelli che siederanno in panchina, e non in ultimo con l’aiuto di tutto il popolo genoano. Mettere da parte striscioni e contestazioni perché non è il momento per chi crede al ritorno in Serie A di maggio.

Alla fine di novembre mai nessuno è retrocesso, mai nessuno ha vinto il campionato di Serie B che dopo 14 giornate si è dimostrato ancor più difficile di come fosse previsto.

La citazione di De André “non potete fermare il vento, ci fate solo perdere tempo” da parte  della Gradinata Nord nel comunicato di ieri calza a pennello per questo mese di dicembre  che dovrà essere a tinte rossoblu a quarti, una volata con tre gare casalinghe e due in trasferta, per un Grifone che nel maledetto mese di novembre nelle tre gare giocate – e meno male che c’è stata la sosta – ha subito due sconfitte e fatto solo un punto casalingo.

Dicembre sarà determinante, anche se il campionato finirà a maggio, perché scandirà da parte di molti genoani il ritornello del “se si potrà ancora sognare la serie A al primo anno”. Bisogna riprendere per fare un bel regalo di Natale con la media dei due punti sino alla fine che potrebbe valere la promozione diretta.

Blessin si sarà reso conto che per molti pareva più logico perdere la panchina rossoblù a quarti dopo la sconfitta in malo modo dall’ultima in classifica e per gli stessi tutto doveva avvenire con lo scollamento tra allenatore e squadra.

Le parole di Bani e Strootman, che sono voluti venire alla Festa di Natale del settore giovanile non solo per salutare ragazzi e ragazze del Genoa, ma anche per metterci la faccia a nome di tutti i compagni dopo la brutta gara di Perugia e le parole di Blessin cui avrebbero seguito i chiarimenti dei giorni scorsi, dovrebbero essere per tutti l’immagine che il Grifone ha ancora tanta voglia di volare in testa alla classifica di Serie B.

Al Genoa si è scelto di andare avanti con Blessin e l’esame di domani contro il Cittadella non sarà solamente per il tecnico. Ripetere quello già scritto sulla strategia tattic martedì e giovedì non è logico alla vigilia di una gara dove anche la condizione psicologica potrebbe essere determinante.

Dai Vecchio Balordo domani un solo obiettivo: i tre punti per i propri tifosi. La difesa deve diventare nuovamente un fortino inespugnabile, il centrocampo dettare il gioco e l’attacco produrre tiri e gol contro una squadra che da anni in B ha dimostrato esperienza e mentalità della categoria. Squadra solida e quadrata.

La formazione e la strategia tattica del Grifone come sempre a domani alle ore 14: c’è di mezzo l’allenamento di oggi dove si decidono molte operazioni. Gli ultimi dubbi non solo tattici visto che è possibile il ritorno in campo di qualche senatore lungodegente.

Capitolo Cittadella. Nel mondo del calcio, compreso il Mondiale in svolgimento nel Qatar, si rivendica il diritto del proletariato calcistico a mandare all’aria gli avversari più forti. Il Cittadella da molti anni in Serie B ha avuto questa prerogativa raggiungendo negli ultimi cinque anni in cadetteria playoff e due finali.

La forza del Cittadella è legata ai suoi proprietari, la famiglia Gabrielli, che dal 1973 ha cominciato a far girare questo piccolo paese in provincia di Padova nel mondo del calcio in provincia. Non solo la proprietà non è mai cambiata, ma non è mai cambiato neanche il DG Marchetti in sella da 20 anni a prendere in giro per l’Italia giocatori funzionali, giovani e di categoria anche inferiore, pensando più che al progetto al contesto di squadra di Serie B e garantendo plusvalenze per mandare avanti la società.

Nella storia della squadra veneta spicca anche che in 25 anni hanno avuto in panchina solo 4 allenatori_ l’ultimo arrivato è Gorini che ha preso il posto di Venturato, un tecnico che con il Cittadella, dal 2015 al 2021, ha passato il maggior tempo su una panchina di Serie A e B.

Il miracolo del passato del Cittadella è difficile da capire in questo mondo del calcio fatto di bilanci difficili da leggere, ottenuti sempre con un valore della rosa che le statistiche hanno definito tra le più basse del campionato, risultando però ogni stagione protagonista.

Nell’unica città murata di tutto Europa, Cittadella, rispetto ai perugini portano il massimo rispetto per il Genoa, non credono alla crisi rossoblu rimarcando che sono terzi in classifica e restano la squadra da battere per tutti. Ci sono altri invece che pensano il Vecchio Balordo in crisi societaria e sul prato verde, assicurando che vogliono venire a Genova e fare il primo colpaccio in trasferta .

Quest’anno la squadra di Gorini è in ritardo sulla tabella di marcia: è al sedicesimo posto in classifica in zona playout in compagnia di altre cinque squadre. Ha vinto tre gare, poi 7 pareggi e 4 sconfitte con 12 gol fatti e 16 subiti. Nel suo palmares delle 14 gare giocate c’è anche la sconfitta tra le mura amiche del Frosinone, l’attuale capolista.

Gorini ha cambiato poco il sistema di gioco di maestro Venturato, il 4-3-1-2 sempre aggressivo, sempre in pressione non troppo alta sulla ripartenza avversaria per cercare negli uno contro uno, nelle seconde palle un duello personale per conquistare il pallone e andare in contropiede.

Alla partenza del gioco i veneti non coinvolgono il portiere, ma i due centrali di difesa che appoggiano uno  degli esterni mentre l’altro sale in ampiezza. L’apporto di questi esterni di difesa in ampiezza è una delle caratteristiche del Cittadella: pronti a cross che generano  pericolosità sia con gli  attaccanti sia  con lo scarico su un calciatore in rifinitura dell’azione. L’ampiezza non viene utilizzata solo dagli esterni ma anche dal giocatore che gioca dietro le due punte pronto a lasciare lo spazio a quelli che arrivano centralmente da dietro per essere serviti a rimorchio. Gli attaccanti, oltre ad essere pronti a cercare il tiro, sono i perni per fare avanzare la squadra sui palloni lunghi che arrivano dalle retrovie. In fase di non possesso i primi difensori sono  le punte e il trequartista, utili in pressione sui difensori avversari e il trequartista marcatore a uomo del play avversario.

Ai box Baldini attaccante dei granata veneti. La formazione del Cittadella prevede ballottaggi in difesa a sinistra tra Cassandro e Donnarumma, dietro le punte e tra le punte. Con il rientro di Embolo dall’influenza si giocano tre maglie Lores, Mazzocchi, Antonucci, Beretta, Tounkara ed Embolo.Dipende dalla strategia che vorrà adottare mister Gorini, se una squadra più votata all’attacco o a difendersi.

Arbitro Pairetto di Nichelino. Ha 38 anni, imprenditore, arbitro internazionale dal gennaio 2022. In stagione 4 gare in Serie A, 3 in Serie B.

Fare analisi su Pairetto è difficile considerate le traversie del passato: da quando è diventato internazionale, raggiunto lo scopo, il torinese appare più riflessivo, meno impulso e meno arrabbiato. Giudicarlo attraverso i risultati ottenuti dal Genoa è ancora più difficile su 14 gare: 8 sconfitte, 4 pareggi, 2 vittorie. Con il Cittadella le statistiche affermano zero  direzioni.

Primo assistente Bottegoni (Terni), secondo assistente Cipressa (Lecce), quarto uomo Gualtieri (Asti). VAR Mazzoleni (Bergamo), AVAR Santoro (Messina).