La settimana che ha preceduto le gare del dodicesimo turno di campionato di Serie B è stata una gioia per la Lega di Serie B e il Presidente Balata: un milione di spettatori in undici gare non sono pochi, sempre il maggior interessamento al campionato che appare sempre di più una A2. Peccato che i media nazionali (non i giornalisti, i cartacei e tv, ma gli editori) le dedichino poco spazio sui giornali sportivi.

Balata vince non solo sugli spalti, ma anche grazie alle intuizioni della Lega di Serie B. Ottima l’idea di giocare alle ore 14 otto partite al sabato. Orario che permette ai tifosi di non dimenticarsi delle famiglie e a quelli che lavorano in attività commerciali di essere presenti alle 16 sul lavoro. Dopo la sosta si tornerà in campo alla domenica, principalmente alle 15 per non sovrapporsi con il Mondiale del Qatar.

Mentre in Serie  B si valorizza il prodotto calcio, la FIGC e il Presidente Gravina litigano con la Lega di Serie C. Ghirelli, il Presidente della Lega di C, chiede e pensa un nuovo format per il suo campionato, ma il Presidente della FIGC lo boccia: “il format non è una riforma”. Chiaro il progetto della FIGC di ridurre i campionati collocando solo il professionismo in 62 squadre tra A, B e C. Durante la sosta del Mondiale sarà all’ordine del giorno la riforma dei campionati. Operazione non facile che mette in discussione tante poltrone e  la Lega Dilettanti che in ogni elezione della Federazione ha sempre fatto la voce del padrone. Gravina per non invalidare la riforma ha spostato l’inizio del  nuovo calcio alla stagione 2024/25. “Campa cavallo che l’erba cresce“. Tutto doveva succedere dopo l’eliminazione dal campionato Mondiale in Russia, quindi circa 8 anni fa.

La dodicesima giornata di Serie B sui campi, su nove gare disputate a ieri, ha visto vincere solamente 4  squadre. Manca solo Reggina-Genoa. Il Frosinone tenta la fuga, il Pisa in ripresa dopo il cambio da Maran con D’Angelo e il Palermo con tre  tiri in porta, la scorsa settimana due contro il Modena e uno sabato contro il Parma, esce dalle sabbie mobili della classifica. Il Como di Fabregas respira battendo il Venezia. Aumentano i pareggi, diminuiscono i gol.

Frosinone-Perugia 1 a 0. Sale a 28 punti in classifica la squadra di Grosso e prova ad  andare in fuga. Bravi i ciociari di approfittare delle gare casalinghe vincendone 6 su 6 e centrando vittorie contro squadre che viaggiano in fondo alla classifica, unica difficile quella con il Bari vinta per aver giocato con l’uomo in più. Bravi anche a tenere allo Stirpe la porta imbattuta. Specialisti i ciociari nel vincere le partite sporche. Il Perugia di Castori dopo la vittoria a Reggio Calabria è tornata a fare passi da gambero con due sconfitte consecutive.

Pisa-Cosenza 3 a 1. Calabresi per l’ennesima volta rimasti in Sila. Neanche il cambio di allenatore provvisorio in attesa della risposta di Zeman ha portato risultati. Mentre il Pisa con il ritorno di D’Angelo, dopo la parentesi scura con Maran, ha rialzato la Torre pendente uscendo dalla zona rossa con 14 punti in classifica.

Palermo-Parma 1 a 0. I siciliani piegano i ducali dopo che gli uomini gialloblu avevano fatto la gara contro il portiere rosanero Pigliacelli, nuovamente protagonista. Cinico il Palermo di Corini al quarto risultato consecutivo. Il Parma in trasferta non gira: alla quarta sconfitta in zona playoff grazie alle cinque vittorie al Tardini. Parma apparso stanco sia fisicamente che psicologicamente e i continui cambi di Pecchia creano confusione.

Benevento-Bari 1 a 1. Cannavaro non è riuscito a vincere contro un Bari che nelle ultime gare ha dato l’impressione di aver perso lo smalto del gioco e del gol. Anche in inferiorità numerica le Streghe avrebbero meritato di portare a casa il risultato. Galletti alla quarta gara senza vittoria: due pareggi e altrettante sconfitte. In gol è tornato Cheddira su calcio di rigore, massima punizione decretata dal VAR per un fallo di mano con l’arbitro Camplone a pochi passi. Benevento otto gare senza vittoria.

Brescia-Ascoli 1 a 1. Partita incandescente al Rigamonti. Brescia in vantaggio raggiunto al 94’ da un gol dell’Ascoli con tante proteste ed espulsione del portiere Lezzerini. L’arbitro Gariglio invitato, si fa per dire, ad interpellare il VAR è stato inamovibile e ha fischiato tre volte  la fine della gara. Il Brescia meritava di fare risultato pieno.

Südtirol-Cagliari 2 a 2. Gli altoatesini aprono la gara e la chiudono all’ultimo giro di orologio. I sardi ribaltano la partita prima della fine del primo tempo. Bisoli, tecnico dei nordisti del campionato, continua a mantenere l’imbattibilità da quando è arrivato alla terza giornata. Il Cagliari ha raccolto meno di quello prodotto,  troppi i gol sbagliati. In Sardegna si mormora che ci siano screzi nello spogliatoio e gli ultimi cambi societari del Presidente Giulini lasciano il tempo che trovano.

Ternana-Spal 0 a 0. Le Fere di Lucarelli continuano ad inseguire la vetta, frenano in casa dopo cinque vittorie e inanellano la terza gara senza successi. Una Spal coriacea ha spaventato andando più vicina al gol degli umbri.

Cittadella-Modena 0 a 0. Contenti i canarini, il Cittadella a 10’ dal termine ha sbagliato un calcio di rigore. I granata veneti meritavano il successo: hanno bombardato la porta avversaria  di un Modena al Lambrusco, secco ma non vivace, che ha tirato in porta una sola volta.

Como-Venezia 1 a 0. La gara della domenica. Dopo un primo tempo bloccato da chi fa meno, partita sbloccata con un tiro al volo di Bellemo su assist di Parigini. Soncin, il tecnico subentrato ad interim a Jarvovic, fa di tutto per fare reagire i suoi, ma i lagunari come nelle altre gare hanno faticato a costruire gioco. Fabregas entra al 63’ nelle file dei lariani cercando di portare ordine in particolare nella fase difensiva dopo il gol del vantaggio. Il  Como con fatica ha trovato il terzo successo interno consecutivo uscendo dalle zone calde.  Continua la crisi del Venezia da cinque giornate.

All’appello manca Reggina-Genoa, in campo stasera alle ore 20.30. Su Buoncalcioatutti le formazione ufficiali  intorno alle 19.30, a seguire  cronaca e interviste. L’analisi a domani.