Intorno alle ore 11:20 di questa mattina è andata in scena la conferenza stampa di presentazione della riapertura del Museo del Genoa, a Palazzina San Giobatta. Presente il Reggente della Fondazione Genoa, l’avvocato Andrea D’Angelo, e il Presidente del Genoa, Alberto Zangrillo. Presente anche Flavio Ricciardella, Direttore generale Corporate rossoblu. 

Questo invito l’ho sentito come una cosa importante, come un dovere – esordisce Zangrillo – Negli ultimi 50 anni ho sempre seguito il Genoa e ricordo che incontravo, ancora all’epoca, il Dottor D’Angelo in Piazza Corvetto nel percorso per andare allo stadio. Il 2006, anno della fondazione della Fondazione, è preceduto da tanti altri anni importanti. Abbandono per un attimo lo slogan Only 1 Year per dire che questa è un’occasione per fare ripartire, a tutti i livelli, tutte le persone che si occupano di Genoa al fine di condividere e avere obiettivi comuni. Il mio obiettivo è quello di unire e il Genoa deve essere un’istituzione che raduna in maniera universalistica. Dobbiamo bandire i personalismi – prosegue Zangrillo – facendo in modo che vi sia un sentire comune. Ci sono obiettivi funzionali, di sistema, come i campi di allenamento oppure la comunione delle varie entità sportive, delle giovanili e del Genoa Femminile. Gli obiettivi sono tanti e ambiziosi e devono tenere conto anche di altri aspetti che possono inizialmente rappresentare un impedimento, non per volontà ma perché in un Paese come l’Italia la burocrazia la fa da padrona. Dovremo dialogare con le istituzioni, con le sovrintendenze, con la politica, col territorio, ma abbiamo idee chiare per realizzare nei prossimi anni qualcosa che rimanga“. 

“Dobbiamo utilizzare tutti i contenuti, che ci derivano dalla nostra storia, per tecnologicamente rendere tutto più appetibile e accessibile dai giovani, coloro che dovranno tramandare il messaggio – prosegue Zangrillo a margine della conferenza – Se dopo 129 anni siamo ancora qua, vuol dire che le vecchie leve hanno funzionato. I due chilometri di torce in Corso Italia? Una cosa unica, che solo il nostro popolo sa fare. Mi è dispiaciuto non farne parte, ma oggi ho un ruolo istituzionale. Ringrazio tutti perché l’aspetto organizzativo non deve essere stato banale. Ha comportato sacrificio e sforzo e per noi è un richiamo alla responsabilità”. 

Tornando al Museo del Genoa, uno dei grandi traguardi raggiunti dalla Fondazione Genoa a partire dal 2006, quando quest’ultima venne fondata seppur in travagliati della storia del Genoa, riapre i battenti dopo 29 mesi di chiusura, il tutto in una data simbolica come il 7 settembre 2022, giorno del 129º compleanno del Grifone. 

Palazzina San Giobatta riapre tra molte novità. Rinnovata nella sua segnaletica per seguire il percorso della storia, vedrà introdotti per i visitatori anche alcuni braccialetti per chi visita la sede, disponibili in più lingue.

Ma rinnovata anche la parte dedicata agli highlights delle partite. Grazie ad archivi storici e documenti inediti, saranno disponibili le partite (a scelta grazie allo schermo interattivo che riprende altri musei calcistici di grande prestigio, come quello del Barcellona al Camp Nou) a partire dal 1924. Inoltre, disponibile un gioco interattivo per bambini nell’area accoglienza: se non vorranno seguire il percorso museale, potranno giocare a pallone in maniera interattiva.

In ultimo – ma non in ultimo – anche un’area dedicata alla mostra “Scatto e mi Commuovo” che espone le foto del fotografo e tifoso rossoblu Davide Fiz, che ha immortalato per anni – e continua a farlo – il tifo del Genoa e della Gradinata Nord. La mostra, curata da Giovanna Liconti, sarà aperta al pubblico sino al 30 novembre prossimo e l’ingresso sarà incluso nel biglietto del Museo.

Nel pomeriggio, alle ore 15, apertura al pubblico con buffet annesso. E sempre nel pomeriggio avremo anche l’intervista esclusiva allo stesso Davide Fiz.


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