La notte dell’esame della Serie B è passata con un ottimo risultato del Genoa contro una squadra data per morta. E che morta non era. La voglia di partire con il piede giusto ha avuto successo. Primo tempo di buon calcio, secondo tempo con qualche difficoltà in più alimentata dal paperone del portiere Martinez sul primo tiro importante dei lagunari.

Il 4-3-3 annunciato del Venezia un “cavallo di Troia”, ossia i due terzini sinistri sulla corsia di sinistra e le marcature fisse ad uomo su Badelj e Coda, nel primo tempo ha cercato di dare dei frutti a Javorcic (capito perché lo scorso anno ha subito solo nove gol con il Südtirol) giocando non solo in 10 dietro la linea del pallone, ma con unico scopo: non far giocare gli avversari. Solo un contropressing difensivo e una cavalcata di Portanova di 90 metri hanno affondato i lagunari.

Dopo il gol genoano tutto faceva pensare che ci sarebbero state meno difficoltà nel secondo tempo per il cambio tattico arancioneroverde, invece non è successo. Non tanto per il Venezia, ma perché i rossoblu a banda diagonale hanno ripetuto errori di gioco con il cambio tattico lagunare dando l’impressione di esseri più intensi con la difesa alta piuttosto che con quella bassa. Un errore sul quale devono lavorare, in particolare, è sui calci di punizione e corner.

Tutto ingrandito dall’errore di Martinez. Blessin, Scarpi, Spors e Ottolini devono capire se il portiere può caricarsi attualmente la porta della Serie B del Grifone. Se  non si fidano di Semper, devono andare sul mercato. Joronen, ad esempio, ha salvato il Venezia da un risultato più pesante. Genoa bello, ma gli errori del secondo tempo vanno corretti.

L’uscita di Coda, giusta perché non ha giocato bene, è stata poco utile. Però avere Coda e non servirlo…La sostituzione comunque cementa lo spogliatoio: bene il primo caffè-gol con tanto zucchero di Yeboah, bene Ekuban dopo una settimana di critiche.

Atteggiamento aggressivo, voglia di dominare la partita e alla prima giornata di campionato il Vecchio Balordo ha fatto vedere complessivamente auspicabili certezze. Ma qualcosa in più dovranno aggiustare tra mercato da completare, nuovi da inserire e cessioni da fare.
Volere in Serie B non è potere.

Nelle ultime gare giocate il Genoa ha fatto vedere che non è in grado di giocare lento, palleggiare e rifiatare. La B non aspetta nessuno e rincorrere diventa complicato. Le trame in velocità e i meccanismi, anche se da rodare, sono efficaci ma devono durare più a lungo. Per tale motivo bisogna inserire qualità per creare superiorità numerica, cambi campo e utilizzo corsie laterali. Visto il gioco proposto, per Blessin sarà importante avere 20 titolari e i 5 cambi dovranno fare la differenza con gli avversari.

Per il Grifone era importante rompere il ghiaccio con un successo davanti ai 1600 del Penzo, sempre più protagonisti, e tutti gli altri davanti ai televisori. Il risultato finale arriverà se si continuerà a creare la magia vincente tra società, squadra e tifoseria.