Le prime parole di Marco Ottolini, nuovo direttore sportivo del Genoa, arrivano da Bad Häring mentre alle sue spalle si svolge la rifinitura che precede il test amichevole di oggi pomeriggio contro la Lazio. Intervenuto ai microfoni di Primocanale e Telenord, il dirigente rossoblu ha parlato delle prime sensazioni a Genova e del mercato che verrà.

Le prime sensazioni qui al Genoa? Molto positive – ha dichiarato Ottolini – Ho trovato un ambiente carico e strutture ottime. C’è tutto per preparare la stagione e lavorare bene. Ci sarà da lottare per centrare l’obiettivo unico della promozione? Il Genoa può avere solo un obiettivo, è chiaro e ne siamo consci tutti. Così come lo siamo delle difficoltà che ci sono in questo campionato. Lo abbiamo visto già con altre società. Dobbiamo essere consci di essere in Serie B, non pensare che perchè siamo il Genoa dobbiamo automaticamente essere in Serie A. Anzi, dobbiamo calarci nella realtà e lottare dal primo minuto”.

Sulle possibili novità sul mercato: “La squadra è quasi completa – ha precisato Ottolini – È stato fatto un buon lavoro, sono arrivati diversi giocatori nei ruoli in cui ci servivano. C’è più di un mese di mercato, non abbiamo fretta, anche se il campionato inizia presto. Qualcosina sarà fatto per cercare di aumentare il livello. Se la mancanza del gol è un fattore che ci preoccupa? No, lo siamo nella maniera giusta. Per vincere le partite, lo sappiamo, devi fare gol, ma c’è tutto per arrivare farli questi gol e il mister su questa cosa sta lavorando molto. Venendo da una stagione scorsa così, subentra un po’ di negatività che non deve esserci. Ne siamo consapevoli e stiamo lavorando per quello”. 

Cosa voglio dire ai tifosi? Voglio dire loro che daremo più del 100%. Sappiamo cosa rappresentiamo e questo l’ho detto anche ai giocatori quando mi sono presentato. Non faremo mancare neppure una goccia di sudore. Dovremo andare tutti nella stessa direzione, creare le dinamiche giuste per avere tutti gli strumenti per ottenere il risultato che vogliamo”. 

Conoscevo Johannes Spors da un po’ di anni – ha proseguito poi Ottolini – e c’è sempre stato un rapporto continuo, di grande rispetto, nel quale siamo riusciti a lavorare bene. Evidentemente, poi, c’è stata questa idea di coinvolgermi. È nata così. Negli ultimi quattro anni alla Juventus ho seguito soprattutto i rapporti coi club esteri, i giocatori in prestito, ma allo stesso tempo ho seguito lo scouting e le partite. Quest’anno l’obiettivo è quello di avere una squadra direttamente competitiva, quindi va trovato il giusto mix tra ricerca di giovani talenti (e ce ne sono già) e calciatori specialisti della categoria. Si vanno a vedere anche quei profili che hanno giocato più anni in questa categoria, dove hanno già inciso, della quale conoscono le dinamiche e quanto sia un po’ sporca. Il bel calcio magari viene un po’ meno, anche se dipende dalle partite, e ovviamente noi andiamo su talenti che rispondono un po’ alla filosofia del gruppo e dell’allenatore. Dev’essere un giusto mix di cose”. 

Se una squadra forte di Serie A, come accadde alla Juventus nell’anno con Genoa e Napoli, può vincere il campionato di Serie B? La Juventus fu l’unica squadra sulla quale non vi erano dubbi vincesse la Serie B. Tutte penso che partano più o meno allo stesso livello, soprattutto quest’anno, e ci sono tante proprietà che hanno investito e credono alla promozione. Sarà un campionato aperto e dovremo essere pronti ad affrontarlo con la testa giusta. Cosa manca al Genoa in questo momento? Ci manca qualcosina, un affinamento. Ora parleremo col mister, nei prossimi giorni, per capire a livello di caratteristiche cosa vogliamo integrare. Sono però già state fatte diverse cose, la squadra è molto avanti e al 90% è già completa. E credo sia un bene. Anche essere ripartiti da un allenatore che conosce l’ambiente da sei mesi, con molti giocatori che sono rimasti e altri che hanno avuto il tempo di integrarsi. Se manca un numero 10? Stiamo valutando diverse cose, e ripeto: vediamo anche col confronto interno che stiamo avendo in questi quali siano le priorità, a livello di caratteristiche, che andremo ad integrare”.

Sull’effetto che fa essere passato dalla Juventus al Genoa, della nuova proprietà americana 777 Partners: “La storia del club è stata un fattore. Ma c’un aneddoto: il mio primo gol, quando avevo tredici anni, lo segnai a Pegli, contro il Genoa, in occasione del centenario del Grifone. L’ho ricordato anche ai miei colleghi. Storia e importanza di questo club sono riconosciute in tutto il mondo. Il progetto internazionale è di grande respiro e livello e mi ha convinto ad accettare la sfida. Un messaggio ai tifosi in questa mia prima intervista? Vi vogliamo tutti con noi, quest’anno più che mai. È stato bellissimo vedere, anche da fuori, l’entusiasmo anche in mesi non facili della passata stagione. Quest’anno ci auguriamo di dare qualche soddisfazione. Dobbiamo stare tutti insieme, tutti nella stessa direzione”. 


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