Ricorreranno questa sera i quarant’anni della finale del Santiago Bernabeu che consegnò, l’11 luglio 1982, la Coppa del Mondo alla Nazionale italiana guidata da Enzo Bearzot. Una finale decisa da alle reti di Paolo Rossi, Marco Tardelli e Alessandro Altobelli. Lo abbiamo voluto ricordare con le parole di un ex azzurro che quella gara la giocò e festeggiò la terza Coppa del Mondo all’Italia: Fulvio Collovati.

Di quell’11 luglio 1982 ricordo tutto. Il pre-partita, la partita, il fischio finale dell’arbitro Coelho. L’abbraccio finale, quando il primo che andai a stringere fu Zoff, il più vicino a me. Facemmo il giro di campo con Bearzot e la Coppa del Mondo in mano. Andammo a ritirarla da Pertini, che ci ringraziava e sembrava uno di noi. Nello spogliatoio cominciò un lungo festeggiamento: siamo stati nello spogliatoio con Bearzot a ringraziarlo. Ci difese contro tutto e tutti, fu il nostro condottiero. Verso mezzanotte andammo in albergo a mangiare, tutta la squadra, chi aveva le mogli con le mogli. Non era il tempo delle discoteche quello… Il giorno dopo prendemmo l’aereo con Pertini, andammo a Roma, al Quirinale, e ricordo l’immagine meravigliosa da Ciampino al Quirinale con 40 chilometri di folla che ci acclamava. Sono immagini che rimarranno nella mente di tutti noi”.

Di quel Mondiale in tanti, oggi, non ci sono più. Da Bearzot a Paolo Rossi passando per Scirea, Cesare Maldini, Guido Vantaggiato. “Sono tutti indimenticabili. Paolo, poi, salì sul tetto del mondo vincendo il Pallone D’Oro. La sua rivalsa arrivò grazie ai suoi sei gol, cominciati con la tripletta al Brasile. E la sua rivalsa cominciò assieme alla nostra: ci diede la consapevolezza che potevamo vincere quel Mondiale. Battuto il Brasile, non ci avrebbe fermato più nessuno“.