Al termine della sconfitta interna a Begato contro l’Inter, il tecnico del Genoa Primavera, Luca Chappino, ha commentato la sfida ai nostri microfoni.

Avete tirato in porta 11 volte e non siete riusciti a segnare. L’Inter con la metà dei tiri ne ha messi dentro quattro…

“Da parte loro ci sono state maggiore precisione e cattiveria. Il finale di primo tempo poteva finire 2 o 3 a zero: abbiamo avuto un monte di palle gol. Con queste squadre siamo sempre al limite, hanno tanti giocatori e c’è netta differenza fisica e tecnica. Hanno tante soluzioni, ma con le nostre difficoltà riusciamo omunque a creare tantissimo e vuol dire che ci sono grande voglia, spirito e determinazione. Con la Fiorentina dovevamo andare a riposo con più di un gol di vantaggio, a Verona l’abbiamo pareggiata al novantesimo mentre loro erano in vantaggio con una mezza palla gol. Oggi il primo tempo è stato clamoroso: era un tiro al bersaglio con portiere e avversario, ma quando non fai gol e loro risalgono segnandotelo, con qualità, dopo hai magari un quarto d’ora dove ti trovi un po’ smarrito. Sahli ha avute tre palle gol, Accornero due tiri da dentro l’area, Marcandalli di testa ha sbagliato un gol assurdo, Boci di testa a inizio secondo tempo. Abbiamo avuto situazioni dove potevamo e dovevamo fare meglio. Ma con queste squadre, se non facciamo gol, quando prendi una rete succede che ti smarrisci un po’. E oggi, effettivamente, ci siamo un po’ smarriti preso il primo gol. Succede con gli adulti, figuriamoci coi ragazzi. Peccato per il 4-0 perché non è veritiero e non racconta la partita, nella maniera più assoluta. Voglia, spirito e consapevolezza di dover battagliare fino all’ultimo ci sono sempre”. 

Continuerete a giocare ogni tre giorni e ti trovi costretto a fare giocare sempre gli stessi, senza fare turnover? C’è un motivo?

“Il motivo sta nel fatto che, per forza di cose, dobbiamo tirare il collo a più di qualche giocatore perché è un giocatore importante e non abbiamo comunque venti giocatori dello stesso livello. Siamo nella condizione di dover ottenere il massimo con quei giocatori. Ogni partita 2/3 giocatori riusciamo a cambiarli, ma non riusciamo a fare di più. Oggi Nesci, per esempio, che è reduce da un anno e mezzo di infortunio, era alla quarta partita di seguito e infatti è andato un po’ in difficoltà. Non avevamo grandi alternative, anche per la situazione dei fuori quota. Ora mercoledì avremo un’altra partita, poi un’altra tra sabato e domenica, e poi se Dio vuole respiriamo un pochino e ci sarà modo di recuperare meglio perché le ultime tre si giocheranno nel weekend. Ma torno a dire, il risultato di oggi è assolutamente bugiardo: dobbiamo andare a giocare con lo spirito che abbiamo sempre avuto, cercando di cementarci un pochino perché quanto faccio oggi evidentemente non basta. Kallon? Non giocare è dura per tutti. Ovviamente viene a giocare con noi e ci si aspetta che per forza faccia la differenza e ti faccia vincere le partite, ma non è così. Lui è un giocatore solo e deve essere coadiuvato dagli altri. Oggi ha creato una palla gol importante, non ha segnato. Pazienza. Si spende sempre tanto, viene ad allenarsi con noi con grande umiltà: quest’anno per lui è stato abbastanza complicato, ma è giovane e avrà modo di fare le sue cose con un po’ più di serenità”.

Si va a casa coi risultati delle altre che vi rimangono ancora dietro…

“Ci rimangono dietro e ora ci sono un po’ di scontri diretti per tutti quanti. È una magra consolazione per tutti, perché noi dobbiamo fare le nostre partite. Il Lecce settimana scorsa ha vinto con la Fiorentina e oggi pareggiato con la Juventus. Noi, dalla Juventus in avanti, abbiamo avuto una serie di partite complicatissime dove abbiamo raccolto molto, molto meno di quanto prodotto”. 

Il Cagliari mentre giocavate ha vinto col Sassuolo. È una sofferenza per i tifosi Genoani. Ti va di fare gli auguri ai tifosi del Genoa?

“Adesso ci sono un paio di giorni per poterci rilassare. Che i nostri tifosi passino una buona Pasqua con le loro famiglie. Ci sono annate che nascono storte e bisogna andare oltre. Capisco la delusione di tutti quanti, perché quando non si ottengono risultati la delusione c’è. Ci deve però anche essere la consapevolezza che chi lavora dà e fa sempre il massimo, dal primo all’ultimo minuto”. 


Il Genoa Primavera crea e spreca contro l’Inter. Poi il crollo nella ripresa