La trentunesima giornata di campionato ha confermato perché l’Italia non parteciperà al Mondiale in Qatar e perché le squadre italiane sono fuori dalla Champions. Per usare termini di moda chi gioca a muso corto, cioè male, vince. Chi gioca a muso lungo perde.

Dalle gare del campionato italiano difficile che nasca qualcosa al di là dei tiri a giro e di altri gol che vengono definiti straordinari con troppa enfasi e non figli di un gioco di squadra, ma solo di prodezze personali.

È il campionato dei troppi, tanti passaggi all’indietro e della costruzione del basso, pur non avendo tanti giocatori proprietà di palleggio spagnole. E non porta nulla, anzi solo noia.

Mancini, senza processo salvato dal titolo Europeo, quando andrà a colloquio con Gravina dovrebbe imporsi sul fatto che nei settori giovanili si incominci a chiedere una scuola di dribbling,  palleggio  e  in particolare di cross anziché chiedere cose che non avrà mai da Lega e società di calcio. Altrimenti i pianti e i processi dopo l’uscita macedone non cambieranno nulla, come successe ai tempi di Ventura, l’unico in croce dopo la mancata  partecipazione al Mondiale russo. Dopo altro Mondiale mancato questa volta non ci sarà nessun capro espiatorio, la colpa è di tutto il sistema calcio. L’avranno capito?

Mancini resta e rilancia: “Voglio il Mondiale”. L’Under 21 di Nicolato ad un passo dalle finali europee, manca solo un punto da conquistare a giugno. In testa alla classifica in molti vedono lo scudetto al Nord, a Milano, tra rossoneri e nerazzurri mentre alla trentunesima  giornata a 8 dalla fine il candidato principale potrebbe essere il Napoli.

Ci sono già quasi sentenze in cima e in fondo alla classifica, anche se tutto potrebbe ancora succedere. La Juventus fuori dalla lotta scudetto dopo la sconfitta nel derby d’Italia, l’Atalanta per tornare in Champions dovrà vincere l’Europa League, la Roma a muso corto prova a sbalzare la Signora dal quarto posto. Solo la Fiorentina insidia il settimo posto in classifica.

In fondo alla classifica sembra abbiano abdicato Salernitana, anche due gare da recuperare, e Venezia. La crisi del Cagliari arrivato a 4 sconfitte consecutive e quella del gioco di Mazzarri preoccupano gli isolani.

La vergogna sono le gare non giocate il giorno della Befana che saranno recuperate dal 20 al 27 aprile. Se l’Atalanta che deve recuperare con il Torino passerà il turno di Europa League tutto potrebbe slittare a Maggio. Attenzione, questo è quello deciso dalla Lega calcio di serie A senza aspettare il giudizio del Collegio di garanzia del CONI considerati ricorsi di  tre società: Udinese contro la Salernitana, Inter contro il Bologna, Torino contro l’Atalanta.

La Procura Sportiva, intanto, ha deferito 11 squadre e 61 persone coinvolte nella contabilizzazione delle plusvalenze. In pochi credono che ci saranno stravolgimenti nelle classifiche. La Giustizia sportiva come Speedy Gonzales, da non crederci: il processo inizierà il 12 aprile p.v.

Il Sassuolo conferma di avere la meglio gioventù vincendo il Torneo di Viareggio contro i nigeriani dell’Alex Transfiguration. A Pontedera alla finale c’erano più procuratori, agenti e portaborse a seguire i calciatori africani che spettatori. Dybala non ha rinnovato con la Signora, tentato dall’Inter ma preferisce la Spagna. Al posto dell’Iran al Mondiale non ci andranno gli Azzurri ma una squadra asiatica. Infantino si ricandiderà alla Presidenza della Fifa, ma rinuncerà al Mondiale ogni due anni.

Per Rocchi, designatore della Serie A, la FIGC ha reso noto di immetterlo nella Hall of  Fame dei fischietti italiani dopo 263 gare dirette in Serie A alle spalle di Concetto Lo Bello. Rocchi alla notizia ha detto: “Arbitrare è come una droga“. Ne passi un pochino agli arbitri che devono finire questo campionato e soprattutto a chi sta dietro il VAR. Continuano gli errori anche nell’ultima giornata giocata. Al VAR non ci possono più andare solo arbitri che in campo e dietro la televisione applicano il Regolamento “ad minchiam”, come direbbe il Prof. Ormai il Regolamento è stato superato dal protocollo VAR,  occorre qualcuno che abbia giocato e conosca le dinamiche di un contatto, di un fallo.

La UEFA, come volevasi dimostrare, per non perdere contro l’ECA di Agnelli e compagnia  che volevano la SuperLega si metterà d’accordo con i ribelli e Ceferin annuncerà che dal 2024 ci sarà un altro format della Champions denominata “Super Champions” con un torneo unico dal 2024 composto da 36 squadre diviso in quattro fasce in cui ogni club giocherà 10 gare. Il campionato diventerà altra Coppa Italia con turnover e sufficienza?

Con tutto questo contorno calcistico nazionale e interazione, si è scesi in campo per la trentaduesima giornata.

Spezia-Venezia 1 a 0. Sul gong finale Thiago Motta viene lanciato verso la salvezza. Il Venezia si è inguaiato da solo . La differenza per la salvezza degli spezzini  è che sono bastati pochi tiri e  gol in tante gare per salvarsi per i lagunari sbagliarne troppi.

Lazio-Sassuolo 2 a 1. Sarri riscatta la brutta figura del derby e cerca di rientrare in Europa, il Sassuolo di Dionisi che vuole giocarsela anche se male con tutti esce dalle competizioni Uefa.

Salernitana-Torino 0 a 1. Basta Belotti cui il VAR permette di tirare due volte il rigore per fare uscire il Toro dalla stalla. La Salernitana ci ha provato ma il calciomercato invernale da 10 ingaggi in una settimana non funziona. Nicola crede ancora nella salvezza.

Fiorentina-Empoli 1 a 0. Si arrabbia Andreazzoli nei confronti del VAR, Massimi l’arbitro gli conferma un gol dell’Empoli, Maresca in campo e fuori fa sempre flop e lo fa annullare.  Massimi sbaglia un giallo nei confronti dell’Empoli lasciandolo successivamente in dieci. Italiano ne approfitta, va al tiro a segno in superiorità numerica confermando sterilità offensiva. Il calmo e saggio Andreazzoli ha tuonato: “quando un arbitro (aggiungiamo noi accompagnato male dal VAR) non ha una certa sensibilità è meglio che cambi mestiere“.

Atalanta-Napoli 1 a 3. Senza Zapata Gasperini perde la magia del gol. Spalletti senza Osimhen, Di Lorenzo e Ruiz  in casa della Dea crede allo scudetto. La Dea non gioca male e viene infilzata in contropiede.

Udinese-Cagliari 5 a 1. I friulani umiliano il Cagliari. Mazzarri chiede scusa ai tifosi. Sbriciolati i sardi dopo essere andati in vantaggio. Tripletta di Beto, per Pozzo altra plusvalenza di diversi milioni.

Sampdoria-Roma 0 a 1. Mou ci ha preso gusto: anche non giocando da Number One è in serie positiva da 10 giornate accendendo la piccola fiamma Champions. La Samp è sterile e non riesce a recuperare il gollonzo della Lupa a muso corto per tutto il secondo tempo. Qualcuno della Samp dai piedi buoni in apnea troppo presto, davanti Giampaolo non può fare miracoli.

Juventus Inter 0 a 1. Urlo di gioia di Inzaghi, di rabbia di Allegri. Solito derby d’Italia condito da polemiche. Insaporite dall’arbitro Irrati, il re del VAR e dal VMO professionista dietro la tv Mazzoleni. Irrati ha passato più tempo a sentire le cuffie del VAR che a vedere i falli di gioco. Allegri ha buttato la giacca in faccia al quarto uomo dopo il rigore fatto tirare nuovamente all’Inter, neanche ammonito. Allegri si sarà pentito di non aver giocato a “muso corto“. Inzaghi lo ha copiato, ha vinto e crede nello scudetto grazie alla gara da recuperare a fine aprile contro il Bologna. Con l’attacco a secco e polveri bagnate farà fatica se non cambierà il 3-5-2 quasi scolastico che funziona bene solo quando lo fanno girare i giocatori Top.

Verona-Genoa 1 a 0. Simeone salva per adesso la sua squadra di appartenenza, il Cagliari, ma non inguaia il Genoa. Strano che Blessin e il suo staff, che nelle precedenti gare non avevano sbagliato quasi nulla strategicamente, non abbiano preso le contromisure agli scaligeri dei primi 15’ di partita. La partenza a ritmo elevato dei ragazzi di Tudor aveva già prodotto gol nel primo quarto d’ora in altre 13 occasioni. Peccato per il Vecchio Balordo: doveva e poteva essere il turno dell’allungo fuori dalla zona rossa. Senza pressing e contro-pressing il Genoa è quello delle prime 22 gare di campionato. Nulla è stato perduto, tutto è rimasto invariato ma Blessin dovrà studiare altre soluzioni per fare gol. Una settimana a scuola di cross, non alla Alexander-Arnold e Robertson del Liverpool ma lì vicino, altrimenti vedere gonfiare la rete avversaria sarà difficile.

Milan-Bologna 0 a 0. Il Milan frena, il Napoli è a -1, l’Inter con una gara da recuperare a meno 4. Un Milan spento con poche idee e tanta confusione dentro l’area avversaria viene fermato da un Bologna che ha fatto contento Mihajlovic davanti alla tv. Rossoblu a strisce per niente intimoriti dal Diavolo perché oltre un ottimo catenaccio hanno impensierito Maignan. La lotta scudetto si è accesa ancor di più, il Bologna sale al 12° posto in classifica a 34 punti.

Stasera Champions, italiani davanti alla TV a vedere le gare tra spagnoli, inglesi e tedeschi. Dopo si lamentano di essere usciti da altro Mondiale.