Flop&Fuga. Dopo la figuraccia con la Macedonia è arrivata la fuga dal ritiro di Coverciano. Stasera in Turchia dovevano esserci tutti, anche in panchina, per  una partita inutile che UEFA e FIFA hanno organizzato solamente per fare cassa e diritti TV.

Invece con la Federcalcio che non  esiste  Verratti, Insigne, Berardi, Immobile, Jorginho, Mancini, Luiz Felipe, adducendo non meglio precisate indisponibilità, affaticamenti muscolari (domenica tutti in campo), rotazioni volute da Mancini hanno portato via i tacchetti da Coverciano dopo aver messo in atto i “pianti “ social senza metterci la faccia.

In Turchia dovevano esserci tutti: è un altro flop della FIGC nei confronti delle altre società che nel prossimo weekend si giocheranno la trentunesima giornata di campionato. Da giovedì scorso alle 23 hanno ripreso campo gli esperti teorici del calcio dalle loro poltrone in TV e sui giornali, ma nessuno ha dato o fatto finta di capire quale sia la metastasi del calcio italiano che non vince non solo con la Nazionale, ma anche con le squadre di club al di là dello Stivale.

Bisogna fare figure barbine perché tutti si ricordino dei giovani che non giocano, dell’Under 21, del campionato Primavera. E che se ne ricordino solo a parole.

L’analisi dell’Under 21 è stata fatta dal tecnico Nicolato  prima che giocassero contro la Macedonia sciorinando  i numeri crudi con una media bassissima dei giovani italiani sotto i 21 anni che giocano in serie A: 2.7 per squadra, qualcuno per integrare solo la lista dei 25 da consegnare in FIGC, 0.43 quelli schierati titolari, nemmeno una partita. Il problema c’è anche in Serie B.

Tutti si riempiono la bocca con il Campionato Primavera: a vederlo, pur essendoci in ogni  prima squadra uno staff allargato, non c’è però mai nessuno. Non ci sono neanche i procuratori, ma i portaborse e i genitori. Campionato Primavera in mano a dirigenti del settore giovanile che fanno salti mortali per giocarlo e mandarlo avanti.

Campionato Primavera una vergogna perché si gioca in orari che non hanno senso, al mattino alle 11, al pomeriggio dalle 12.30 in avanti perché la FIGC si è venduta l’anima alle televisioni che non hanno i mezzi per mandare in onda le gare se non sfalsate negli orari e nei giorni. Campionato Primavera pieno di ragazzi stranieri che hanno poco da insegnare ai ragazzi italiani.

Campionato Primavera che in futuro rischierà di creare ragazzi meno formati scolasticamente giocando spesso dalle 10.30 in giù durante la settimana. Così i ragazzi devono “marinare” la scuola per un allenamento o una partita ufficiale. Sono tante le società a fare un grande lavoro nel monitoraggio extracampo dell’andamento scolastico dei ragazzi, ma certi orari e certe scelte non aiutano affatto.

La Lega Calcio di Serie A se ne fotte di tutto, del campionato, della Nazionale, sono interessati solo al “bancoma delle TV.

Mancini non ha vinto, ha sbagliato, ma sono almeno 10 anni che la FIGC, anche di più,  che è vittima del immobilismo sulla riforma dei campionati, di un altro sistema di Coppa Italia,  del rifare gli stadi, vera fonte di guadagno all’estero che viene accantonata dando colpe alla politica (vero) e alla burocrazia (altrettanto vero). Il calcio deve interrogarsi sul perché dopo un mondiale o europeo di calcio vinto anche nel passato la Nazionale ha fatto acqua da tutte le parti.

Gli allenatori e i giocatori hanno i loro torti. La spocchia di essere più forti non ha mai pagato.

Per questa ennesima Caporetto del calcio italiano sotto processo non può però andare più solo Mancini, se si vuole cambiare tutto. Ha sbagliato il selezionatore contro la Macedonia nel fidarsi di quelli che avevano vinto l’Europeo, dopo la valanga di convocazioni negli anni precedenti. Hanno sbagliato Presidenti, Dirigenti della FIGC, Lega calcio, allenatori del campionato, senza dimenticarsi di procuratori e agenti.

La Nazionale con qualsiasi selezionatore è ostaggio della Lega di Serie A e delle società. Mancini ha vinto un Europeo senza un vero centravanti, non è andato al Mondiale non avendolo schierato contro Bulgaria, Svizzera e soprattutto  Macedonia.  Mancini come chi lo ha preceduto dopo le vittorie mondiali ed europee per la riconoscenza è affondato con i fedelissimi, come accaduto da Bearzot in poi.

Gravina non è riuscito a fare nessuna riforma, anch’egli vittima della Lega di Serie A che boccia tutto. Troppi galli nel pollaio del calcio che hanno un solo obiettivo: spartire qualche osso piuttosto che programmare – non solo a parole – qualcosa per crescere.

Le società big sognano e vogliono i soldi sicuri della Superlega perché gestiscono male i bilanci sempre più in rosso. Qualcuno vuole la testa di Gravina: sarebbe arduo il compito i qualsiasi  altro Presidente a meno che non arrivi qualcuno fuori dal calcio. L’ultimo eletto una settimana fa è stato Giancarlo Abete, Presidente della Lega Nazionale Dilettanti, un ritorno al passato senza senso e senza successo.

Chiunque sieda sulla poltrona del Presidente della FIGC, farà fatica a gestire la Nazionale scontrandosi sempre con gli interessi delle società, cambiare le regole e riformare i campionati è un problema sempre in salita da parecchi anni. I tecnici del campionato italiano sono poco coraggiosi non solo nel lanciare giovani e la differenza con Liga, Premier e Bundesliga è abissale perché il gioco nel campionato italiano è finalizzato ad uno sterile giro pallone, a palloni all’indietro al portiere, ad un infecondo controllo senza mai affondare sulle corsie laterali. In alto nella classifica delegano troppo ai (pochi) fuoriclasse che in questa stagione, senza CR7, hanno deciso sempre meno.

Il circo del calcio italiano va a fuoco con il ruolo dei procuratori e agenti che portano calciatori stranieri all’ingrosso già nei settori giovanili e si garantiscono cospicue intermediazioni, guadagnano cifre esorbitanti dai club anche per i rinnovi di contratto, tutto a discapito del cortocircuito dei risultati della Nazionale. Nei club che contano e non contano giocano sui sedici calciatori schierati in panchina solo il 40% degli italiani.

Il calcio italiano e i Presidenti delle società di serie  A che si giocano l’Europa non si sono resi conto che perdono lo stesso in Europa anche non facendo giocare calciatori italiani.

Non per l’eliminazione dal Mondiale del Qatar, ma la crisi del calcio italiano – ognuno conosce le cause – è senza fine considerando che l’ultima Champions è stata vinta nel 2010.

Buoncalcioatutti, per quello che conta, siccome viene letto a livello nazionale anche da dirigenti vecchi e nuovi, ha già proposto di far giocare la Coppa Italia (almeno) con il 70% di calciatori italiani in campo per ogni squadra e oggi aggiunge, visto che il prossimo novembre e dicembre il calcio italiano sarà davanti alla Televisione con il  campionato fermo: perché non giocare in quei due mesi la Coppa Italia con i giocatori italiani e stranieri (pochi) rimasti cambiando finalmente il format?

Non vuole la FIFA? Basta giocare in orari differenti del Mondiale. In questi giorni continuerà il tiro a Gravina e Mancini, sarebbe meglio auspicare un cambiamento e rinnovamento di metodo più che il loro cambio. Inutile buttare euro nel gabinetto chiamando altre figure storiche del calcio italiano. Se vogliono cambiare cerchino il Blessin di turno come si è auspicato anche Fabio Capello.

L’ultimissima brutta figura della FIGC e della Giustizia sportiva. La Curva del Verona è stata chiusa per razzismo contro il Genoa. La società dell’Hellas ha abbassato tutti i prezzi in ogni settore dello stadio da 5 a 15 euro massimo.

L’incasso lo faranno fare i genoani che pagheranno 25 euro. Complimenti. Lunedì alle 18:30 il Bentegodi sarà pieno di tutti gli ultras che dovevano essere puniti da parte della Giustizia sportiva.