Altra Corea, altra  Svezia, altra eliminazione da un Mondiale ancor più dolorosa perché 8 mesi fa eravamo Campioni d’Europa.

L’analisi della gara è quantomai semplice: netto predominio e possesso ma nessun tiro.  In porta. Mancini e il suo staff sono stati fregati dalla Vecchia guardia che scricchiolava in campionato.

Prova ne è che l’unico in palla e che ci ha almeno provato è stato Berardi, quello più in forma visto in campionato.Mancini ha sbagliato a fidarsi perché Jorginho, Barella, Insigne e Immobile non erano quelli di giugno e luglio 2021.

Mancini ha sbagliato perché aveva seduti in panchina Joao Pedro e avrebbe potuto avere Scamacca (infortunatosi a poche ore dalla gara) in una partita in cui bisognava fare gol più che con la qualità con la forza viste le due linee strette macedoni, altro che catenaccio. Perché convocarli?

In difesa ci ha messo una pezza con Bastoni e Mancini, vista l’incostistenza della fase offensiva avversaria alla quale è bastato solo un tiro in porta per buggerare Donnarumma alle prese con la sindrome di Madrid.

Perdere con la Macedonia del Nord ha fatto – e farà – male non tanto perché sono intorno al 70° posto del Ranking FIFA, ma perché poteva essere nell’aria, considerata da tutto lo staff di Mancini non facile ma abbordabile.

La sconfitta non può essere solo figlia di Mancini però, bensì di tutta la FIGC, della Lega Serie A, delle società, dei presidenti che giocano durante il calciomercato ad ingaggiare calciatori stranieri per interessi non di squadra, ma in armonia con procuratori e agenti.

La sconfitta della FIGC è quella di essere ingessata e di non fare riforme, la sconfitta è colpa di un calendario intasato, di una competizione come la Coppa Italia inutile e da botteghino solo dai quarti di finale in su.

La Coppa Italia considerata una coppetta del nonno in futuro dovrà essere giocata al 70% da calciatori italiani.

L’allarme di qualche giorno fa del Ct Nicolato dal ritiro dell’Under 21 di andrà subito nel dimenticatoio: “lo chiamavano serbatoio. L’Under 21 cerca giovani, ma in Serie A non giocano. Bisogna cercarli in Serie C”.

E ha ragione: i numeri dicono che nelle trenta giornate di campionato hanno giocato il 2.7 di giocatori italiani, di fatto i numeri dei titolari Under 21 è di 0,43 a partita, neanche uno ogni 90’ se si escludono Portanova, Rovella e Ricci, almeno fino a quando era all’Empoli.

Mancini vuol dimettersi. Fa male. Qualche risultato l’ha fatto fino all’Europeo, dopo è calato fidandosi del rigorista Jorginho. Era scritto che l’Italietta post Europeo sarebbe stata un’altra Waterloo guidata da un generale che si fidava della truppa. Mancini deve rimanere, deve chiedere garanzie sul futuro cambiamento della FIGC e non solo pecuniarie considerato che l’unica regola cambiata è stata quella della liquidità con società alla canna del gas.

I falchi, in tutto ciò, hanno già i sostituti: Cannavaro e Lippi reduci da Campionato cinesi.