Al termine della sconfitta interna per 2-1 contro la Juventus, il tecnico del Genoa Primavera, Luca Chiappino, è intervenuto ai nostri microfoni per commentare la gara. “Nel primo tempo ci siamo un po’ adeguati a ritmi bassi, non abbiamo avuto la capacità di andare a battagliare di più nella loro metà campo. Abbiamo preso il primo gol su un erroraccio nostro, su una palla rinviata bucata a centrocampo. Avevamo modo di recuperarla attraverso un intervento pulito o un fallo e al primo tiro abbiamo preso gol. Non abbiamo avuto, poi, la reazione adeguata. Nella ripresa, al secondo tiro in porta è arrivato il secondo gol. Abbiamo avuto due o tre occasioni dove potevamo fare meglio. È un po’ che è così, non riusciamo a concretizzare quello che creiamo: è lo stesso secondo tempo di Cagliari. Tenuti nella loro metà campo creando 4/5 palle gol senza concretizzare. Probabilmente se ci dà rigore a 20/25 minuti dalla fine qualche speranza in più la possiamo anche avere, perlomeno di pareggiare. Era evidente, eclatante, e non riesco a spiegare come possa non fischiare una roba del genere. Non l’ha fatto e ne prendiamo atto”. 

Se non altro, adesso c’è questa moda di ammonire le panchine…

“Io sono stato ammonito perché nella protesta del rigore sono andato 10 metri oltre l’area tecnica. Il loro allenatore era costantemente a metà campo ed è stato ammonito alla fine perché non ne ha potuto fare a meno. Noi ci aspettiamo che ci fischino quello che ci viene. Né Più né meno. Poi è facile dire ai ragazzi “non protestate, l’arbitro ha sempre ragione”. Loro non devono prendere a pretesto certe cose perché diventa anche stucchevole e diseducativo. L’arbitro è in campo, fischia bene o fischia male. Pazienza, bisogna continuare a giocare. Non dobbiamo prendere certi alibi perché senno non ne veniamo fuori. Ci siamo buttati in una brutta situazione e ne dobbiamo uscire noi”.

Perché ci ha messo un quarto d’ora a fare capire ai tuo ragazzi che i palloni lunghi, nel primo tempo, erano tutti dei marcatori bianconeri? Hai gridato tanto di “giocarla, giocarla, giocarla”…

Loro si chiudono molto bene, stringono molto il campo e non ti lasciano spazio dentro il campo. O vai a giocare fuori per poi metterla dentro dall’esterno oppure devi provare qualche volta ad allungarla. Il problema non era allungare il pallone sui loro difensori, ma accorciare sulla seconda palla. Eravamo molto distanti. Nella ripresa non sono cambiate le situazioni, abbiamo accorciato di più in avanti e abbiamo creato loro un sacco di problemi. Questo è il sunto della partita. Effettivamente siamo a commentare un’altra partita persa 2-1 senza subire granché dalla Juventus. Questo è il rammarico maggiore. Detto ciò, dobbiamo darci una svegliata e uscire da questa situazione. Dobbiamo cercare di recuperare giocatori perché siamo davvero in difficoltà: ora c’è una settimana di sosta e possiamo recuperare un po’ di energie”. 

All’ottava si può cercare di ripartire. Ci sarà il derby contro la Sampdoria

“Ora per noi ogni partita è una finale. Ogni partita dobbiamo fare punti. Ora c’è la Sampdoria, poi la Fiorentina. Mancano nove partite, tante squadre buone che dobbiamo affrontare e che sono davanti a noi in classifica. Anche oggi abbiamo tenuto il campo bene, concedendo poco. Si vede che dobbiamo iniziare a concedere ancora meno, perché se quel poco ci fa prendere gol ad ogni tiro porta…Abbiamo una squadra che ci può tirare fuori da questa situazione, ma bisogna ricominciare a ragionare nell’essere un po’ più compatti e determinati in ciò che si fa. Troppo “innamorati” del pallone? Questi sono difetti che a quest’età fai fatica a togliere loro, ma piano piano poi li perderanno”.