Ventisettesima giornata di campionato: non solo in cima alla classifica non sanno più vincere, ma anche nel mezzo. In testa alla classifica aspettano la Juventus le milanesi, il Napoli no,  diventa capolista e batte la Lazio all’ultimo secondo del recupero. Sono sempre una serie di piccoli passi per tutti, anche per le corazzate che avevano fatto tremare il campionato nel girone di andata. I giganti sono spariti. L’Inter, quattro partite senza vittorie, due di fila senza fare gol: se non è crisi questa. Il Diavolo pena con le piccole al Meazza e con gli arbitri giovani. Il colpo di giornata è del Cagliari in casa del Torino. Juric nelle ultime quattro gare perde in casa dell’Udinese, perde con il Venezia a Torino, fa fuoco e fiamme in casa Juventus acchiappando un pareggio, poi perde di nuovo in casa con il Cagliari decidendo quasi la zona salvezza, lasciando con un piede in B Venezia, Genoa e Salernitana.

In settimana l’Europa League ha fatto felice Gasperini che vince in Grecia, una Dea contro Olympiacos con Malinovskyi, doppietta con cuore infranto per la guerra nella sua Ucraina, manifestato per due volte con una maglietta “No War”. Al Maradona di Napoli fa fatto un tour calcistico il Barcellona  4 gol a Spalletti, fuori dall’Europa come Sarri che beve un calice amaro di Porto pareggiando 2 a 2. Allegri non fa risultato pieno contro il sottomarino giallo spagnolo. Il sorteggio per gli ottavi sulla carta sorride meno all’Atlanta con il Leverkusen, la Roma leggermente meglio dopo aver pescato il Vitesse, l’ex squadra del General Manager del Genoa Spors.

Le calciatrici della nazionale americana ottengono la parità salariale della squadra maschile. Il calcio dalla FIFA in giù contro la guerra in Ucraina. Non solo niente inno, niente bandiera, nessuna gara in territorio russo, campo neutro e senza spettatori ma principalmente cambio nome della federazione Russa, chiamata Football Union of Russia, RFU. La decisione conferma, pur di non perdere le squadre di Putin e gli euro, come sempre, il trionfo dell’ipocrisia di chi comanda il mondo del pallone. Faranno giocare il prossimo Mondiale in Qatar ed hanno chiesto all’Italia di organizzare altro nel futuro in concomitanza con l’Arabia Saudita. In  Lega Calcio poco pallone, solo caccia alle poltrone, ancora non eletto il Presidente adesso sono in mano al Commissario della FIGC.

Venerdì nero per le milanesi. Il Diavolo s’infuria con l’arbitro per un fallo di mano non visto neanche dal VAR esperto Guida in occasione del gol dei friulani, spreca troppo il Milan e l’Udinese non ha mai mollato. Inter al Ferraris a bocca asciutta contro un Grifone volitivo che gioca quasi alla pari con una carica pazzesca del TotalBlessin. Il punto era buono venerdì sera tutto sciupato da altri risultati inaspettati. Blessin non molla: d’altronde se ci crede la Juventus allo Scudetto, avendo davanti a 8 punti Napoli, Milan e Inter, perché non deve crederci il Vecchio Balordo a 8/9  punti dal quartultimo posto con davanti Venezia, Cagliari, Spezia, Sampdoria e Udinese? Adesso il Vecchio Balordo non può assolutamente mangiarsi la vittoria domenica prossima, all’ora di pranzo, contro l’Empoli.

Empoli Juventus 2 a 3. Non più CR7ma DV7. Sognano i bianconeri solo con il bomber dopo una prestazione da provinciale contro l’Empoli di Andreazzoli che ha dominato a centrocampo con supremazia degli attacchi.

Sassuolo Fiorentina 2 a 1. Non è bastato il primo gol di Cabral ad Italiano contro un Sassuolo che ha ritrovato la vittoria casalinga dopo 4 turni a secco con protagonista più il giovane Traorè che Berardi. Solo possesso pallone in più per Italiano.

Salernitana Bologna 1 a 1. Un punticino che non serve alla Salernitana di più al Bologna.

Spezia Roma 0 a 1. Spreca la Lupa quattro pali, 45’ in superiorità numerica per un cartellino rosso di Fabbri sconcertante. Meglio per il fischietto ravennate farsi crescere i capelli per non credersi Collina. Rabbia Spezia resiste in dieci per 54’ nella ripresa e viene battuta dal Var facendo  felice lo Special one. Sbrocca con signorilità Thiago Motta con ragione.

Torino Cagliari 1 a 2. Grazie al Torino il Cagliari esce dalle sabbie mobili degli ultimi tre posti in classifica. Non sono le cinque gare senza vittoria che preoccuperanno Juric ma aver perso punti contro Venezia e Cagliari a domicilio. Belotti fa gol, si fa male, entra Pavoletti e decide la gara con un assist salvezza per Dejola.

Verona Venezia 3 a 1. I lagunari affondano con  la  tripletta di Simeone. Cinque gol pesanti del Cholito al Venezia tra andata e ritorno. Amaro Venezia, la differenza? Simeone quattro tiri tre gol, gli attaccanti del Venezia non sanno fare gol. La chiave del derby veneto.

Lazio Napoli 1 a 2. Ciuccio da sogno all’ultimo fischio. Insigne aggancia il Milan in testa alla classifica e domenica prossima al Maradona scende il Diavolo. Sarri non ha trovato  l’antidoto alle fatiche di Coppa e il suo gioco ritarda,  Spalletti invece ha dato altra forma ad un Ciuccio stanco con i cambi. Canta Napoli, con un Milan e Inter così può farlo e sognare senza le Coppe a disturbare il suo lavoro.

Atalanta Sampdoria 4 a 0. La Dea dopo tre mesi di astinenza è tornata alla vittoria con le sue modalità pressing e gol, aiutata da una Sampdoria mai entrata in partita, o raramente. Gasperini crede alla zona Champions piazzandosi a meno tre con una partita da recuperare. Gaspe in tribuna per squalifica ha avuto la risposta che voleva alla vittoria della Signora ad Empoli. Giampaolo per adesso non guarda la classifica ma sabato prossimo non potrà sbagliare la partita in casa dell’Udinese.


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