La salvezza si può ancora fare? “Finché c’è la possibilità matematica di salvarsi, noi assolutamente non molleremo”. Così Alexander Blessin, nella sala stampa del Penzo, dopo il pareggio per 1-1 in Genoa-Venezia. “Si vede anche nelle partite di altre squadre che le favorite possono perdere. Chiaro che adesso ci vuole assolutamente la sensazione di vincere una partita, fare tre punti e portarla a casa: questo ci darà moltissima fiducia. Al 50% ho una faccia triste, ma dall’altra parte la mia faccia è felice del fatto che raggiungeremo il nostro obiettivo”.

Quarto pareggio in altrettante partite? Abbiamo avuto molti problemi nei primi 20′, non abbiamo trovato la struttura e abbiamo giocato con il rombo a centrocampo perdendo molti palloni a centrocampo, palle lunghe, seconde palle e molti duelli. Non è stato fatto bene quel che avremmo voluto fare. Poi abbiamo cambiato modo di giocare, tattica, di nuovo il nostro 4-2-3-1: da lì è andata meglio, abbiamo pareggiato e negli ultimi 25′ di partita la mia squadra voleva più la vittoria. In queste situazioni ci vuole a volte un pizzico di fortuna affinché la palla vada dentro. Non sono soddisfatto per tutta la partita, ma per gli ultimi 25′ sì. Forse abbiamo avuto qualche occasione in più rispetto a loro”. 

Sulle assenze di Amiri, Vanheusden e Piccoli: “Nadiem è stato male in settimana, ha preso un virus. Ieri si è allenato ma gli mancavano le forze per poter essere della partita. Zinho ha avuto una reazione al ginocchio, bisognerà fare accertamenti. Ci manca veramente tanto. Roberto l’altro ieri, dopo l’allenamento, ha avuto problemi alla coscia. Non si è allenato e non l’abbiamo portato con noi. Spero non sia una cosa seria, così potremo averlo a disposizione. Così come Amiri, che tornerà sicuramente ad allenarsi la settimana prossima. Per Vanheusden bisogna aspettare gli esami”. 

Blessin loda la prestazione del Venezia: “Oggi l’avversario ha giocato spesso palloni lunghi, saltando automaticamente il pressing. Lì non si poteva pensare come avremmo voluto. In 2-3 situazioni non abbiamo reagito bene e avremmo potuto far meglio, ma nel modo di giocare bisognava lottare meglio sulle seconde palle per riconquistarle. Noi sorpresi dal Venezia? No, perché sapevamo che giocassero a tre. Non abbiamo fatto bene con i palloni lunghi, che Henry ha protetto e giocato bene, così come nell’aggressività sulle seconde palle. Al centro loro erano molto aggressivi, noi non siamo riusciti anche dopo la riconquista a giocare palle chiare, verticali e negli spazi in cui volevamo giocarle. Loro nei primi 25′ sono stati superiori”. 

Sui tanti applausi ricevuti dal settore ospiti dopo il fischio finale: “Sono emozioni bellissime, perché sono da 4 settimane e Genova e avere già queste sensazioni da parte dei tifosi, che ti chiamano sotto la curva, è bellissimo. Così come noi soffriamo per questa situazione non facile soffrono anche i tifosi, che vengono qui da Genova a Venezia per tifare. Anche loro volevano vincere, eppure ci hanno applaudito sostenendoci anche dopo la partita. Naturalmente il compito della squadra è di dare tutto in campo per fare in modo che i tifosi a fine partita, delusi per la mancata vittoria, abbiano visto una squadra capace di reagire e cercare di vincere la partita. Una squadra che ha dato tutto per vincere, i tifosi l’hanno vista anche oggi e l’hanno notato. Anche per le prossime partite, sarà importante avere i tifosi dalla nostra parte”.


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