GLI APPROFONDIMENTI SUL GENOA

GAZZETTA DELLO SPORT – Il quotidiano in rosa parla, come accadde ieri per altri quotidiani, della “svolta di Ekuban“. Il nuovo allenatore Alexander Blessin lo ha rilanciato e ha deciso di farne un perno inamovibile del suo attacco. A gennaio pareva tra i primi a dover partire, direzione Turchia, ma è stata sua la decisione di voler restare e il tecnico sta cercando di valorizzarlo nuovamente. “L’allenatore tedesco lo ritiene intoccabile” è quanto spiega la Gazzetta dello Sport.

REPUBBLICA – L’edizione genovese di Repubblica, dal canto suo, si concentra soprattutto sulla decisione di affidare l’arbitraggio di Venezia-Genoa all’arbitro con più esperienza in Serie A, Daniele Orsato della sezione di Schio, reduce dall’arbitraggio di PSG-Real Madrid. Un arbitro veneto, dunque, per una sfida dove non saranno ripetibili gli errori dell’ultimo turno: il gol annullato al Torino nella sfida coi lagunari e la trattenuta di maglia ai danni di Destro in Genoa-Salernitana. “Pronti a riprovarci ha scritto ieri Blessin attraverso il proprio profilo Instagram, dove ha pubblicato alcune foto degli allenamenti degli ultimi giorni al Signorini. Da segnalare anche l’intervista all’ex portiere rossoblu, Leonardo Grosso, che racconta ai taccuini di Repubblica l’estate 1968 fatta di spareggi col Venezia per evitare la Serie C.

SECOLO XIX – Il contenuto di giornata a destare maggiore attenzione e rilevanza è senza dubbio l’intervista dei colleghi del Decimonono a Goran Pandev, che a 38 anni ha deciso di ripartire dalla Serie B e concludere in cadetteria, col Parma, la propria carriera. Una scelta arrivata a sorpresa, a gennaio, sulla quale l’intervista ritorna e fa chiarezza, scomodando più di un tema legato alla salvezza del Genoa. “Qualcuno ha pensato che non volessi chiudere con una retrocessione? Al Genoa non ho mai giocato per lo scudetto, ci siamo salvati spesso all’ultimo momento. Goran a 38 anni ha paura di retrocedere e poi va in B al Parma? Sono già retrocesso, non era questo il problema. E in passato ho rifiutato altre offerte. Alla salvezza? Ci credo, se si vince a Venezia possiamo farcela. Spero in Destro, bomber vero, ma anche gli altri devono aiutarlo a segnare“.

I passaggi dell’intervista toccano anche altri punti, dallo spareggio Mondiale tra Italia e Macedonia del Nord alla questione ritiro che tornerà d’attualità in estate quando Goran appenderà gli scarpini al chiodo (“forse ho sbagliato a continuare dopo l’Europeo, ma volevo chiudere davanti ai tifosi del Genoa, al nostro publico, ci tenevo“) passando per il mercato intrapreso a gennaio (“questi ragazzi sono il futuro, possono diventare fenomeni ma nel calcio è tutto da vedere“). E allora ecco che si torna sui motivi della sua scelta di andare via, dalle parole del macedone non legati al gioco molto dispendioso fisicamente da parte di Blessin. “Nessuno si aspettava che lasciassi il Genoa? Neanche io, ma sentivo che non c’era bisogno di me e avevo due scelte: smettere o andare a divertirmi altrove per qualche mese. Già dall’inizio si capiva che non era come negli anni scorsi in cui facevamo fatica ma ne venivamo fuori. Col cambio di società si è creata confusione. In pratica c’erano due società. Noi giocatori abbiamo fatto malissimo, ma hanno dato tutta la colpa a noi vecchi. Dicevano che abbiamo piantato casini, che non volevamo questo allenatore ma non è vero, non ci siamo mai permessi di dire quale tecnico volevamo. Le responsabilità devono prendersele tutti, calciatori e dirigenti. La molla definitiva per il mio addio? Quando sono andato in sede e ho visto gente felice che andassi via. Ero dispiaciuto, ma ho capito che era finita“. Piccola chiosa finale legata al contenzioso FIFA che legava il Genoa al Racing Club per l’acquisto di Centurion: i rossoblu dovranno 28mila al club argentino come contributo di solidarietà.


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Venezia-Genoa, arbitra Orsato. Chiffi al VAR