Per le gare del Genoa bisognerebbe fare dei copia-incolla delle gare precedenti e con la Lazio non ci sono stati miglioramenti. Qualcosa nel primo, forse, nel non subire il falso nove di Sarri facendosi schiacciare.

La grande preoccupazione di Sarri alla vigilia, quella di non risolvere anche la crisi di Shevchenko, è svanita dopo 37’ di gioco del primo tempo grazie all’inutile voglia di uscire con il pallone al piede dei genoani con errori di transizione. La foto del gol regalo all’Aquila è un passaggio sbagliato da Ghiglione per Vasquez che ha aperto la porta di Sirigu a Pedro.

I calciatori in campo non hanno ancora capito se è più utile fare un solo passaggio o farne 4/5 per raggiungere lo stesso (già scritto nella presentazione della gara) scopo. I calciatori del Genoa per fare tutto ciò devono giocare il pallone conoscendo i propri limiti tecnici. Il gioco di Sarri contro il Grifone è stato sin dalle prime battute attaccare con un pressing alto e indurre i rossoblu all’errore.

Allora non era meglio il passaggio lungo in avanti anche se non c’era l’uomo da contropiede, in panchina Kallon  e Eukuban, vista la brutta serata di Pandev che non è riuscito a pennellare un passaggio? Peccato non aver approfittato di questo anno di transizione di Sarri considerato che non è digerito dalla squadra un gioco troppo diverso da quello del passato. In occasione del secondo gol della Lazio, Acerbi ha zittito panchina e Presidente Lotito in Tribuna.

Il Vecchio Balordo non ha approfittato  dell’assenza di Immobile, bomber con il gol garantito contro il Genoa. L’Aquila senza Ciro non vinceva da oltre due anni.

Tutti i giochi di squadra hanno come principale obiettivo quello di  trovare il modo di coordinare armonicamente le abilità e gli sforzi di ogni singolo calciatore al fine di fare risultato. Operazione riuscita difficilmente nella stagione 2021/2022 al Genoa per mancanza dei principi che regolano, o dovrebbero regolare, il comportamento in campo dei calciatori. Gli allenatori ci hanno provato, compreso Sheva e il suo staff, a costruire una elaborazione razionale del pensiero per cercare di far applicare determinati procedimenti tecnici e schemi di gioco.

Operazione fallita negli incontri ufficiali, non andata in porto per i troppi gol incassati per colpa di eccessivi errori individuali che hanno sempre fatto saltare il banco. Il cambiamento annunciato dal primo di gennaio deve essere legato al concetto di miglioramento. Secondo alcuni luoghi comuni. lo stravolgimento delle parti in causa. Le convergenze tattiche nel Genoa che è stato non dovranno più essere all’ordine del giorno dopo aver fatto tanto spavento per salvare la Serie A negli scorsi anni.

La squadra rossoblu a quarti dopo le salvezze ottenute ha fatto fatica negli ultimi due campionati continuando a giocare sempre sulla falsa riga di una idea di gioco, diciamo, confusionaria, caotica e non efficace. Solo a difendersi è servito poco. Solo Ballardini e Regno con la loro esperienza riuscivano a tenere in piedi la baracca genoana e tutto riusciva loro più per una scossa psicologia più che per tattica o tecnica.

Tutti d’accordo: il calcio si vuole intaccare attraverso i numeri ma la necessità di tutti i tecnici di interpretare correttamente le” situazioni dinamiche di gioco” che si susseguono in ogni gara ad alta velocità richiedendo più che i numeri di modulo precisione e capacità di anticipazione, sono andati in fumo per la tecnica dei calciatori (poca da Serie A). Ecco, questo è un alibi che per l’attuale Grifone potrebbe scricchiolare e i calciatori difficilmente lo accetteranno se non si cambieranno strategie anche in svantaggio.

Chi ha preceduto Sheva qualcosa ha cercato di fare quando andava sotto portando a Pegli alcune volte un punto. 

Sheva e il suo staff nelle 6 gare giocate non lo hanno mai fatto anche con sostituzioni non consone, Hernani e Sabelli in particolare. Al Genoa difficilmente l’idea del gioco fondato per la maggior parte sul movimento senza pallone, dogma e pilastro del calcio moderno, difficilmente si è vista: se manca la tecnica tra professionisti, la corsa non dovrebbe…

Allora contro la Lazio non si poteva giocare a quattro in difesa con Biraschi Masiello, Vasquez, Criscito, dopo essere andati sotto, con tre centrocampisti e tre attaccanti con  Kallon, Ekuban, Destro. Il 4-3-3 è modulo che piace a Sheva e fatto vedere dalla sua Ucraina all’Europeo. Sarri ne ha approfittato facendo entrare Luis Alberto al posto del massiccio e statico Basic, la chiave del terzo gol con Zaccagni che ha rubato parecchi metri nello scatto a Sabelli.

Pazienza se si perdeva, ma qualcosa di diverso del 5-4-0 senza un tiro fino al 53’ di gioco anche con Destro in campo si sarebbe forse visto. Sheva ha lanciato Portanova e contro la Dea potrebbe lanciare un altro giovane a centrocampo come Melegoni: l’unico che contro la Salernitana e la Lazio è stato pronto a  tirare in porta.

Catenaccio e contropiede, la prima parola non è un vocabolo dispregiativo, la seconda designava per Brera la ragion d’essere del quid designato dalla prima.

L’Avvento del Genoa dovrebbe terminare Martedì.