La nuova proprietà americana, il nuovo Presidente Zangrillo e anche Sheva  hanno fatto capire, anche per fare coraggio a tutti, di non temere il diluvio, pronti tutti a prendersi le proprie responsabilità, ma da qui a Natale dovranno essere i calciatori che giocheranno le prossime 6 partite a brandire le incombenze per uscire da dentro il “corral” della retrocessione.    

Il Genoa alla Dacia Arena dovrà cercare di mantenere un equilibrio di gioco per evitare di esporsi alle transizioni dei friulani, cercando di giocare una gara attenta a livello tecnico evitando di regalare palloni, e quindi potenziali opportunità ai rivali, e creando occasioni da gol sfruttando i regali che la squadra di Gotti concede nella fase di non possesso.

I friulani nelle 13 gare giocate hanno sofferto  l’aggressività, soprattutto sulla prima costruzione, regalando quindi transizioni positive. Il Vecchio Balordo dovrà mostrare di essere in grado di portare una pressione adeguata sul primo possesso avversario, produrre transizioni positive per tirare verso la porta di Silvestri, il tutto condito da equilibrio tattico.

Sono tre settimane che Sheva e Tassotti lavorano a Pegli e avranno cercato di insegnare e far capire che occorrono un buon equilibrio nel cercare pronte transizioni negative e letture preventive per evitare di concedere spazi di facile lettura ai friulani. Le assenze sono tante, quasi tutti probabili titolari anche in Friuli.

Il Grifone non può sbagliare la prima trasferta del Pallone D’oro e deve puntare a tornare a casa dalla Dacia Arena con un risultato positivo: i tre punti allontanerebbero tanti fantasmi con Milan e Juventus in 5 giorni della prossima settimana.

Sul fronte formazione, difficile sapere se ha recuperato almeno Kallon e anche tatticamente come si giocherà. Difficile pensare che anche contro l’Udinese Sheva e Tassotti possano pensare di giocare 90’ con una strategia tattica attendista senza tirare mai in porta.

In casa friulana, Luca Gotti non voleva neanche diventare allenatore. E invece per la terza volta sta conducendo l’Udinese nel campionato di Serie A. Senza battere ciglio il tecnico ha perso De Paul, colui che ha trascinato i friulani alla salvezza negli anni precedenti e il portiere Musso, facendo incassare ai Pozzo 60 milioni di euro.

Nelle prime 13 gare di campionato Gotti ha cambiato il copione dello scorso dalla decima giornata di campionato passando del 3-5-2 al 3-4-2-1, nell’ultima vittoria casalinga contro il Sassuolo anche il 4-4-2 per sfruttare al meglio le doti di Pereyra, epicentro tecnico come lo era De Paul lo scorso anno, con una differenza non da poco: non è bravo come il giocatore passato all’Atletico Madrid a  fare le due fasi di gioco.

I friulani in casa hanno sinora giocato 7 gare: 2 vinte, 3 pareggiate 2 perse, 10 gol fatti e 11 subiti.

In queste 13 giornate non sono apparsi una squadra molto equilibrata e pratica, ma molto attaccata al risultato. Gotti non ha ancora trovato la quadratura del centrocampo e in ogni gara ha sempre cambiato i protagonisti. Anche contro il Genoa cercherà il centrocampista in grado di fare le due fasi di gioco. Da Udine arriva notizia  che il tecnico sta cercando di trasformare il tedesco Samardzic, arrivato dal Lipsia, da trequartista a centrocampista moderno, come successe con De Paul.

Per il resto linea difensiva bassa, centrocampisti stretti e compatti al centro e punte in continuo lavoro dietro la linea della palla. Pressare l’avversario nella propria trequarti non rientra nei principi di gioco della squadra, così come l’ostinata ricerca della costruzione dal basso. L’Udinese predilige attendere, concedere il palleggio ai rivali per poi, conquistata il pallone, produrre pericolose transizioni positive, puntando su un gioco veloce e verticale ogni qualvolta si palesi la possibilità di attaccare la profondità alle spalle della difesa avversaria: principi tattici di Mister Gotti.

Le zebre dell’est hanno mostrato di subire la pressione sulla prima costruzione, e superato l’handicap nel cuore del gioco di essere in grado, una volta saltato il pressing, di palleggiare con buona qualità, arrivando a creare buone trame di gioco.

Se Deulofeu è il grande punto interrogativo dell’attacco bianconero, in stagione è esploso Beto, guineano portoghese, centravanti di fisico di 196 centimetri.Gotti lo ha utilizzato subito in campionato per la gioia dei Pozzo che hanno il diritto di riscatto nei confronti della squadra portoghese, la Portimonense SC, malgrado il giocatore sia già nel mirino di squadre della parte destra della classifica, Napoli in particolare.

La formazione friulana visti i tanti giocatori girati in difesa, a centrocampo e in attacco rimandata a domani: Gotti non ha nessun calciatore in infermeria. In settimana provato il 4-2–3-1, più probabile il 3-4-2-1.

Arbitra Meraviglia di Pistoia nato nel 1988, consulente finanziario, arbitro dall’età di 17 anni. Alla Can A e B dal 2020. Una sola gara in serie A: Cagliari-Genoa del maggio 2021 vinta da Ballardini con l’espulsione di Behrami per doppio giallo. Udinese-Genoa sarà la prima partita in stagione nella massima serie, 5 gare in Serie B.

In cadetteria complessivamente ha diretto 19 partite, 6 rigori, 11 espulsi. Primo assistente Scatragli (Arezzo), secondi Muto (Torre Annunziata) quarto uomo Minelli (Varese), VAR Mazzoleni (Bergamo), AVAR Carbone (Napoli).

Diffidati Udinese: Samir, Wallace. Diffidati Genoa: Biraschi.