L’Italia di Mancini va agli spareggi di marzo per staccare un biglietto per partecipare al Mondiale 2022 in Qatar. L’Italia di Mancini ha pareggiato 0 a 0 contro l’Irlanda del Nord, provincia britannica, senza quasi calciatori militanti nel suo territorio e tanti che giocano nella serie B e C inglese. Gli irlandesi del Nord felici di aver portato i campioni d’Europa dell’11 luglio 2021, appena 4 mesi fa, agli spareggi mondiali. Chiamasi spareggi perché non sono solo una partita secca andata e ritorno ma bisogna vincere un girone.

L’unica positività è che gli azzurri saranno testa di serie nei 3 gironi da 4 squadre che la FIFA ha preparato  per lo spettacolo e il portafoglio. Al  Mondiale parteciperanno solo tre Nazioni, su 12 partecipanti, le vincitrici dei gironi. A pensarci bene potrebbe essere abbastanza iniquo, ma la squadra di Mancini ha fatto poco o nulla da quando è tornata in campo a settembre,  per di più pareggiando contro la Bulgaria e sbagliando 2 rigori contro la Svizzera. Non siamo tornati all’anno zero, ma a marzo nella prima gara di spareggio Mancini e il suo staff dovranno cercare e trovare soluzioni in particolare davanti. Non si può giocare la gara di qualificazione ai mondiali futuri nel mese di novembre 2021 e dopo 12 giornate di campionato senza tirare una sola volta in porta. Mancini e il suo staff dovranno anche capire, prima di marzo, cosa sia successo guardando gli ultimi risultati. Adesso il Mancio deve aspettare 4 mesi con ansia, pensando a come passare dal tunnel buio e stretto dei play-off.

Nei giorni scorsi, per non farsi mancare nulla, fu evocata la sconfitta del 1958 contro gli irlandesi che lasciò gli azzurri fuori dal Campionato del Mondo. Da oggi, per fare coraggio, si ricorderà che anche Ventura arrivò secondo e agli spareggi con la Svezia fu eliminato dal  Mondiale della Russia. L’involuzione del gruppo di Mancini si può sintetizzare nelle gare giocate dallo scorso settembre con un tabellino alle reti realizzate che dovrà allarmare il futuro di Mancini, Evani, Vialli e compagnia. Solo la “manita” alla Lituania, poi  7 reti in 7 gare. Ormai il calcio non ha più segreti per chi affronta l’Italia Campione d’Europa conosce il 4 3 3 di Mancini e sa come limitare l’efficacia del sistema di gioco, anche con Immobile assente nelle ultime due gare.

Il problema del gol ormai è troppo evidente così come l’usura dei centrocampisti che devono giocare campionato, coppe e in Nazionale, aggiungendo la mancanza di Chiellini dietro, l’assenza più importante. Tutto a conferma che l’illusione di vincere ieri sera era già ammosciata dopo il secondo rigore sbagliato da  Jorginho venerdì scorso, che in 4 mesi è passato da candidato al Pallone d’oro a quello di bronzo, non solo per gli sbagli dagli undici metri. Il livello del nostro calcio non è di primissimo piano, visti i risultati anche nelle manifestazioni europee di Champions e Europa League delle squadre zeppe di stranieri e gli azzurri a fare da spettatori e quando giocano in particolare gli attaccanti azzurri fanno fatica a fare gol anche in campionato. A marzo non servirà più cantare bene a squarciagola l’Inno di Mameli: dovranno ritrovare lo spirito e le emozioni degli Europei. Operazione non facile, perché non è giugno e le squadre dove giocano si staranno giocando non solo il campionato ma le qualificazioni ai turni successivi di Champions e Europa League ed anche la Coppa Italia, competizioni che portano euro nelle società ma anche nelle tasche dei calciatori, compresi quelli che siedono in panchina.


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