GLI APPROFONDIMENTI SUL GENOA 

CORRIERE DELLO SPORT – Ballardini riceve il tributo dei tifosi, ma sotto la Lanterna arriva un mito: è Andriy Shevchenko, atteso a ore in città per firmare un contratto da 2 milioni all’anno fino al 2024. Dodici anni dopo, l’Italia è di nuovo casa sua per un progetto a lunga scadenza. Superata la concorrenza di Pirlo, l’intesa con i rossoblu è stata raggiunta senza particolari problemi e l’ex attaccante del Milan non vede l’ora di cominciare la nuova avventura. Moduli? 4-1-4-1 o 4-3-3. Favorito il secondo. In campo sarà decisivo il ruolo di Caicedo.

GAZZETTA DELLO SPORT – Domani inizia l’era di Sheva sulla panchina rossoblu: secondo la rosea giocherà con un 4-3-3, Cambiaso mezz’ala e Galdames nel trio offensivo con Destro e Caicedo. Prenderà visione delle strutture e comincerà a lavorare in vista della partita contro la Roma. Viene poi ripercorsa la storia dietro l’arrivo dell’allenatore ucraino. Comincia una decina di giorni fa, quando i vertici di 777 Partners si sono messi al lavoro per trovare un’alternativa in panchina: 5 i nomi proposti da una società internazionali di scouting, tra cui anche Pirlo. Così Preziosi alla Gazzetta in merito al closing: “Sono molto sereno e soddisfatto per questa operazione, che verrà chiusa nei tempi previsti. Ribadisco, inoltre, tutta la mia soddisfazione per i nuovi azionisti. Il futuro del Genoa è assolutamente sicuro”.

REPUBBLICA GENOVA – Oggi è previsto l’annuncio di Shevchenko, ma è stato scelto anche il nuovo direttore sportivo: sarà Luis Campos. Ballardini, di fatto già esonerato ancora prima di scendere in campo, ormai è il passato. Per l’arrivo dell’ucraino è stato decisivo un incontro a Londra, dove il tecnico vive con la moglie. Convinto da Josh Wander, non c’è stata nessuna ingerenza da parte di Preziosi, del futuro presidente Zangrillo e di conseguenza anche della famiglia Berlusconi. Sarà fondamentale il contributo di Tassotti, nello staff anche il figlio d’arte Maldera.

IL SECOLO XIX – Il Grifo riparte dal tandem Sheva-Tassotti con la garanzia di rinforzi in ogni reparto nel mercato di gennaio. Investimento ambizioso, da 7 milioni lordi annui per l’allenatore e tutto il suo staff. Valutato attentamente anche Pirlo, tra i nomi proposti da una società di scouting internazionale figurava anche quello di Domenico Tedesco (ex Schalke e Spartak Mosca). Shevchenko è l’ultimo prodotto del laboratorio di Lobanovsky: si spera che la squadra possa trovare la “velocità collettiva” teorizzata dal “Colonnello”, che tra gli anni 80′ e 90′ fece grande la Dinamo Kiev. Tra i suoi maestri Ancelotti, Zaccheroni e Mourinho, primo avversario in Serie A nella sfida in programma al Ferraris dopo la sosta per le nazionali. Con quella dell’Ucraina, oltre al 4-3-3, ha usato anche il 4-3-1-2 e il 3-5-2. Il passo successivo all’insediamento del nuovo allenatore sarà il closing, con la nomina a presidente di Alberto Zangrillo, molto legato a Silvio Berlusconi. “Sono molto sereno e contento dell’operazione, che verrà chiusa nei tempi previsti contrariamente a ciò che si dice in queste ore in giro” ribadisce Preziosi.

Per il ruolo di direttore sportivo il presente si chiama Carlo Taldo, ma continua la ricerca di un nuovo profilo e nelle ultime ore è tornato a circolare con insistenza il nome di Luis Campos. Ballardini è rientrato a Ravenna, infastidito dalla certezza che sarebbe stato accantonato anche in caso di vittoria contro l’Empoli. Il suo pugno è stato per anni simbolo di riscatto e rinascita. E proprio con un pugno, questa volta di rabbia e frustrazione, ha chiuso la sua avventura genoana. Social inondati di messaggi di affetto per lo “zio”, non usuale per un tecnico che viene esonerato. Se sarà l’ultima volta del Balla sulla panchina rossoblu, nessuno è in grado di dirlo. Si legge poi di un incontro avvenuto nel 2018 tra Shevchenko e Perinetti, allora direttore generale genoano. Anche l’ucraino era fra i candidati alla sostituzione di Ballardini, ma la scelta ricadde sul ritorno di Juric.

TUTTOSPORT – Domani Shevchenko sarà in città con Tassotti al suo fianco. L’impatto mediatico è stato mondiale, il progetto è pluriennale, il calendario alle porte è da brividi. Perché Sheva può cambiare la storia del Genoa? Perché l’epoca del piccolo cabotaggio e degli eterni ritorni sembra definitivamente alle spalle e perché un investimento del genere non può essere fine a sé stesso ma dovrà essere accompagnato da una campagna di rafforzamento adeguata. Qualche tifoso dirà “maniman”, ma questo cambio in corsa può rappresentare la rinascita per il club più antico d’Italia.


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