Togliamoci subito il dente. Mal comune, comune denominatore in tutte le squadre, il Genoa si è messo alla pari con la vendita di Shomurodov alla Roma: prima vendere qualcuno di importante e dopo fare la squadra che possa giocare il prossimo campionato.

Eldor alla Roma è una operazione importante viste le cifre che sono state messe in piazza. È stata un’operazione preparata dal gruppo Giuffrida (GV11), punto di riferimento di Preziosi e da Mendes, il potente agente non solo di Mourinho e di Thiago Pinto nuovo general manager football e direttore generale dell’area tecnica della Lupa. I nuovi padroni del calcio per le operazioni in entrata  sono Mendes e compagnia e il vero manager football di Preziosi è la famiglia Giuffrida. L’operazione da 20 milioni per Eldor non sarebbe criticabile solo se al Pio Signorini arrivassero prossimamente i soggetti non di nome e cognome, ma di ruolo, richiesti da Ballardini.

Il Vecchio Balordo anche contro i tedeschi ieri pomeriggio ha dimostrato tutti i difetti dello scorso campionato, ancor più evidenti con l’uscita della qualità di Eldor. I pregi sono i due giovani nuovi arrivati, Vanheusden e Buksa, oltre al solito Rovella.

Ballardini per necessità o per ricordare lo scorso anno alla società ha mandato in campo il 3-5-2? Perché difficilmente lo si è visto in due settimane in Austria.

Anche a Magonza il 5-3-2 ha funzionato a fatica, ha confezionato la salvezza lo scorso  anno ma senza i due colpi strategici di Balla a Bologna e Cagliari non si sarebbe piazzato in classifica all’undicesimo posto.

Contro il Mainz ha continuato ad esprimere numericamente una maggioranza di difensori rispetto a centrocampisti e attaccanti. Difficilmente si è trasformato in 3-5-2 perché i due difensori esterni(Sabelli e Cambiaso) raramente si dimostrati centrocampisti esterni proponendosi in fase di appoggio e inserimento (solo un cross dalla trequarti di Sabelli e gol di Buska da centravanti).

A tutto bisogna aggiungere che in quel sistema di gioco è fondamentale il gioco dei centrocampisti, dal cui comportamento dipende un carattere prevalentemente offensivo o difensivo.

Genoa in Germania senza difensori centrali, adattato perfino Rovella a fare lo stopper. Radovanovic e Serpe rimasti a Genova, non sappiamo se per problemi fisici o altro. La scorsa settimana, del resto, il Genoa nella bolla ha comunicato poco sullo stato di salute e sugli allenamenti svolti.

Il Genoa ad oggi per coprire i difetti dello scorso anno ha subito bisogno di un centrale difensivo veloce, essendo stato messo in difficoltà anche contro il Mainz nelle transizioni veloci, di un mediano bravo e intenso nelle due fasi di gioco bravo sulle seconde palle e rapido nelle interdizioni.

Hernani è un buon giocatore di piedi buoni, di un buon tiro, una mezzala non di passo veloce, considerata l’altezza (190 centimetri) e senza cambio passo è difficile che si trovi nel ruolo del trequartista o in quello di esterno, ruoli ricoperti con il Parma non sempre con successo.

Il Genoa, poi, per coprire i difetti dello scorso anno deve coprire non una, ma due corsie laterali. In Germania è scattato anche l’allarme portieri: alla luce dell’arrivo di Sirigu bisogna augurargli salute fino a maggio 2022.

Ballardini e il suo staff non l’abbiamo visto al lavoro da venerdì 23 luglio a Neustift. Nessuna amichevole secondaria o allenamento visto. Dal suo cilindro, come è successo in passato, potrebbe uscire il  mediano coast to coast da qualcuno assente per infortunio o in prestito come Sturaro, se la sfortuna lo abbandonerà, oppure da Behrami o Cassata (altro assente ieri), tutti da utilizzare nelle cinque sostituzioni. Senza dimenticarsi dei giovani Rovella , Melegoni, Portanova e Eyango. Badelj è il play.

Sempre al di là dei numeri tattici, Ballardini in Val Stubai nelle partite giocate, che non  possono essere test attendibili vista la forza e la gioventù degli avversari, cercava una strategia tattica pronta in fase difensiva a difendere la porta con tre o quatto difensori, tre centrocampisti che davano ampiezza di cui uno doveva allargarsi cercando la profondità, uno legare il gioco nelle due fasi come trequartista, un terzo fare l’elastico tra centrocampo e attacco. Gli attaccanti che non giocavano sulla linea della prima punta dovevano essere pronti a dare verticalità e ampiezza, né su quella del trequartista a metà tra loro formando due rombi tra centrocampisti e attaccanti. In Germania si è tornato all’antico.

A giorni dovrebbero arrivare la prima punta, che oltre vedere e sentire la porta dovrà essere capace di fare la sponda, fare salire la squadra muoversi negli spazi. Dovrebbe arrivare anche la seconda punta alla Eldor. I nomi  sono di pubblico dominio.

Anche con l’arrivo di questi due attaccanti, al Genoa servono come minimo i rinforzi  elencati in precedenza altrimenti anche loro giocheranno nel deserto degli avversari come è successo ieri sera per 120 minuti a Destro, Buska e Kallon che non ha fatto uno scatto in profondità come Bianchi perché mai serviti o cercati.

L’ultima settimana di calciomercato potrà arrivare l’occasione, ma adesso a 21 giorni dalla prima partita di campionato e ad un mese dalla fine del calciomercato Ballardini deve avere a disposizione una squadra dove non solo tutti corrano bene e non a vuoto, ma anche con  qualità, per poter provare a fare combinazioni di gioco.

Strategie che Ballardini ha studiato dal vivo nel periodo di assenza dalla panchina con il suo staff seguendo allenamenti e gioco di squadre che mettono in atto in Europa.

Bellissima vetrina il ritorno dei tifosi rossoblu allo stadio con la loro solidarietà.