Claudio Maselli, 158 presenze da giocatore rossoblu e 51 da allenatore del Grifone, è tornato ai nostri microfoni per parlare della zona salvezza in questa quindicesima puntata della nostra rubrica “La Parte Destra“.

Il Genoa, purtroppo, ha ormai fatto l’abitudine a questi finali di stagione. Cosa ne pensi di questa corsa salvezza?

“Sinceramente non penso che il Genoa possa avere grandi problemi, il più indiziato è il Benevento a questo punto della stagione. Vero che il Genoa nelle ultime partite ha fatto pochi punti, ma il Benevento ne ha fatti ancora meno. E poi ci sono ancora Torino, Cagliari, Spezia. E contro lo Spezia bisogna che ci dia una “mano” anche la Sampdoria…”

Come mai così tante squadre continuano ad essere in fondo alla classifica?

“Perché ormai il campionato, per ragioni economiche e di budget, è diventato un campionato da dieci squadre. Se si guarda, le prime 6/7 del campionato – a parte l’exploit del Benevento a Torino – le hanno sempre vinto tutte. Così te ne rimangono pochi di punti a disposizione e ti restano gli scontri diretti. Il Genoa, che ha avuto l’handicap iniziale di fare pochissimi punti e poi ha messo assieme un filotto incredibile, ora sta ritornando probabilmente alla normalità. Ma non penso proprio che il Genoa possa correre dei rischi: certo, matematicamente non c’è ancora niente di definitivo. E adesso diventa più difficile anche fare un punto per uno, mentre una volta esistevano poche televisioni e quando andavi a giocare, specialmente al Sud, e c’era bisogno di un punto lo facevi e non se ne accorgeva nessuno”.

Come mai, secondo te, il Genoa di Ballardini è partito così forte e ora ha rallentato? È una questione fisica o di modulo?

“Non è una questione di modulo. Hai una rosa a disposizione che non è all’altezza delle altre e da tanti anni. Sono sempre 7/8 squadre a lottare tra di loro, sempre le stesse. Se tu cambi le tre che vengono dalla B, il Genoa due anni fa si è salvato all’ultima, l’anno scorso anche, ma pure le altre, come il Torino. Sono rimasti talmente pochi punti a disposizione che tu, con quei giocatori a disposizione, non riesci ad andare a combattere con le corazzate. Non ti lasciano niente. Poi può succedere, sì, che ci sia un Benevento che vince a Torino con la Juventus, ma te ne ricordi una o due di queste partite in un campionato”.

Con la Nord al completo il Genoa sarebbe già salvo?

“Matematicamente non lo so, ma un paio di punti in più la Nord te li avrebbe dati. Poi c’è sempre il rovescio della medaglia: tante volte te li dà in più, ma per alcuni può essere un handicap. Ci sono i giocatori da Genoa, quelli che caratterialmente hanno qualcosa in più per lottare in queste posizioni qua. Tante volte la gradinata ti dà una grossissima mano”.