Il presidente della FIFA Gianni Infantino si è schierato apertamente contro la Superlega nel corso del Congresso UEFA che si sta svolgendo in queste ore a Montreaux in Svizzera. “Ieri ho letto parole terribili come guerra e crimine, ancora più terribili se legate al calcio, il gioco che tutti amiamo e che dovrebbe dare gioia a tutti – ha dichiarato Infantino – Parlo ovviamente di questo progetto Superlega. Voglio essere estremamente chiaro al riguardo: la FIFA è costruita su determinati valori che sono i veri valori dello sport. Come Fifa, possiamo soltanto disapprovare la Superlega: è un’attività chiusa, una fuga dalle attuali istituzioni, dalle leghe e dalle associazioni. È fuori dal sistema. Non c’è alcun dubbio sulla nostra disapprovazione, come FIFA”. 

Sono qui oggi per dare pieno supporto al calcio europeo, alla UEFA, alle 55 federazioni, alle leghe, ai club, ai giocatori e a tutti i tifosi. Quando giocavamo da piccoli e segnavamo, ci sentivamo tutti come Paolo Rossi al Mondiale. È questa la magia del calcio. Ho fatto parte a lungo della UEFA, ho lavorato duramente per difendere i princìpi e i valori che hanno portato al successo del modello sportivo europeo. È un modello che ha dimostrato di essere di successo. Se guardiamo a tutto questo, ci sono tanti motivi per dire no a un gioco finanziario di breve termine. La gente deve riflettere sulle azioni e le proprie conseguenze. Deve pensare a tutti i propri azionisti, ma anche a tutti i tifosi. Il calcio è stato creato da persone appassionate e impegnate: è nostro dovere proteggere il modello sportivo europeo, i campionati e le nazionali“.

Ancora Infantino, questa volta sulla possibilità di escludere da competizioni e campionati le 12 società che hanno aderito alla lega. “Se alcuni scelgono di andare per la loro strada, devono accettarne le conseguenze – ammette il numero uno della FIFA – Sono responsabili delle proprie scelte. Concretamente, questo vuol dire che o sei dentro o sei fuori. Non puoi stare a metà, pensate a cosa significhi. La FIFA è aperta a tutti, ciascuno può portare avanti idee e proposte, e sono sempre valutate. Ma bisogna rispettare le istituzioni, la FIFA, la UEFA, la storia, la passione di così tante persone in tutto il mondo. Capisco che la pandemia abbia esacerbato tutti i contrasti, ma il calcio è basato sulla speranza. Ed è una nostra speranza fare in modo che la speranza diventi realtà. Per questo spero che tutto torni alla normalità e si sistemi. Ma sempre con rispetto e agendo in maniera responsabile, solidale, nell’interesse del calcio nazionale, europeo e mondiale”.


Rassegna Stampa del 20 Aprile, due match ball salvezza. Preziosi: “Superlega toglie sogni ai tifosi”