Per presentare la gara di domani contro la Fiorentina abbiamo contattato telefonicamente il collega e firma de La Nazione e di FirenzeViola.it, Andrea Giannattasio, arrivando anche a parlare della prossima semifinale di Coppa Italia Primavera che metterà contro il Genoa e proprio la Fiorentina di Aquilani.

Non posso che partire chiedendoti che due settimane ha vissuto Firenze tra il ritorno di Iachini e l’addio di Prandelli…

Sono state due settimane molto intense perché Beppe Iachini non è né Guardiola né Mourinho, non offre un calcio champagne e divertente, ma è un grande lavoratore. Evidentemente con Prandelli qualcosa non funzionava nella Fiorentina, al di là del fatto che si sia dimesso l’allenatore stesso. Il tecnico è arrivato e ha trovato una situazione che non era idilliaca: con Prandelli la Fiorentina viaggiava a un punto a partita, che per la salvezza può anche essere sufficiente, ma per quelle che sono la storia della Fiorentina e le volontà della proprietà di chiudere la stagione in maniera discreta non era abbastanza. Sono state due settimane di lavoro intenso e di tanta dedizione, per quanto mi risulta soprattutto dal punto di vista difensivo. Prandelli aveva lasciato la Fiorentina col 4-4-2, ma col ritorno di Iachini si tornerà a un 3-5-2 molto più chiuso e difensivo. Già dalla gara di domani rivedremo questa scelta tattica”. 

Che tipologia di partita si aspetta Iachini? Si ritorna dalle Nazionali, le novità ci sono sempre e le incognite dettate dal Covid rimangono tantissime. E di fronte c’è il Genoa reduce dalla vittoria di Parma e ancora imbattuto in casa dal ritorno di Ballardini…

“Ovviamente è molto più chiaro cosa potrà fare il Genoa, ossia continuare sulla striscia positiva delle gare casalinghe visto che è da otto turni interni che non perde. La Fiorentina è un’incognita, anche se già è stato a Firenze e sappiamo che impronta dia. Iachini è un allenatore bravo a dare subito una scossa nelle prime 3/4 partite: era accaduto all’Empoli qualche stagione fa, era successo l’anno scorso a Firenze quando vinse tre delle prime quattro partite, compresa la Coppa Italia. Non so se potrà accadere lo stesso anche questa volta perché il calendario è tosto e dopo il Genoa ci sarà l’Atalanta prima di due trasferte consecutive contro Sassuolo e Verona. Di sicuro, per quel che mi raccontano dal centro sportivo, la squadra ha accolto bene il ritorno di Iachini. Non parliamo di un allenatore che avesse lasciato un ricordo vincente (l’anno scorso aveva raggiunto la salvezza e poco altro), ma si era creato un feeling con la squadra che con Prandelli per qualche motivo non si è creato. L’avvicendamento in panchina ha fatto per certi versi piacere alla squadra. Mi aspetto quindi una gara di grande orgoglio, carattere, carisma. Il modulo sarà un 3-5-2, o meglio un 5-3-2, e mi attendo una Fiorentina chiusa, che non andrà all’arrembaggio. Mi aspetto una gara piuttosto bloccata dove il pareggio potrebbe andare anche bene alla Fiorentina”. 

C’è qualche giocatore in particolare che potrebbe giovare del ritorno di Iachini? 

Faccio due nomi su tutti: Amrabat e Castrovilli. Entrambi, ma soprattutto il secondo, avevano instaurato un legame discreto con Iachini, cosa che soprattutto Amrabat non ha avuto con Prandelli. Credo sinceramente che da qui alle prossime dieci partite potranno avere un rendimento differente, se torneranno in forma e troveranno la collocazione tattica giusta”. 

Come si spiega questa difficoltà da parte della Fiorentina, a fronte degli investimenti fatti, nello “spiccare il volo” e trovarsi per il secondo anno di fila in una lotta salvezza che non le compete?

“La Fiorentina ha speso tanto, più di 200 milioni nelle ultime due sessioni di mercato, e Commisso è stato molto lungimirante perché realizzerà entro la fine del 2021 il più grande centro sportivo d’Italia per una spesa di  80 milioni di euro. Penso che questo sia importantissimo perché la Fiorentina, in quasi cent’anni di storia, non ha mai avuto alcuno stabilimento di proprietà. Gli stessi campini dove si allena oggi sono comunali. Credo che alcuni degli investimenti fatti, però, siano stati sbagliati, specialmente quelli sui calciatori svincolati: il nome più evidente è quello di Ribery, che in alcune partite è comunque l’arma in più, dotato di una tecnica che nessuno nella Fiorentina ha e pochi in Serie A. Ma penso anche a Callejon, l’anno scorso era arrivato Boateng, quest’anno è tornato Borja Valero. Tanti svincolati tornati a Firenze, con ingaggi alti e commissioni altissime, ma risultati acquisti sbagliati. La Serie A resta certamente un campionato difficile, ma soprattutto per chi non ha le competenze adatte: la Fiorentina ha speso tanti soldi, ma li ha spesi male con scelte non giuste. Confido che la volontà del presidente, uno dei più ricchi della Serie A, resti quella di investire: non può certo essere soddisfatto, in due annate, di aver lottato sempre per la salvezza”. 

Noi come Buoncalcioatutti, e tu sul fronte Fiorentina, seguiamo da vicino le giovanili di Genoa e Fiorentina. Il 14 aprile ci sarà la semifinale di Coppa Italia Primavera: che partita sarà e quale Fiorentina di Aquilani si troverà davanti il Genoa?

La Fiorentina di Aquilani ha dovuto fare a meno di tanti calciatori a marzo. Dopo la rissa di febbraio col Torino c’erano stati degli espulsi, soprattutto Agostinelli che è il più talentuoso della squadra, che ritornerà. Nelle ultime partite sono stati fuori Krastev e Dutu, capitano storico che decise anche l’ultima finale di Coppa Italia col Verona. Da qui al 14 aprile penso sarà una Fiorentina al completo: la voglia di centrare la terza finale consecutiva è tanta e avrà il piccolo vantaggio di giocare in casa sul sintetico del “Bozzi”. La Fiorentina Primavera, come per la rosa della prima squadra, dovrebbe essere molto più forte della classifica e non lottare per i playout, ma per i playoff. Servirà la massima cncentrazione possibile perché, rispetto agli anni scorsi, si gioca in gara secca e non andata e ritorno”. 


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