Al termine della gara vinta contro il Cagliari, ha parlato ai microfoni di Sky Sport Mattia Perin, oggi fondamentale per mantenere inviolata per la terza volta di fila la porta rossoblu (non accadeva da due anni). Si parte dalla parata su Simeone nel primo tempo.

“È stato istinto ed è stato bravo anche Radovanovic ad aiutarmi a leggere che Simeone potesse calciare solo lì, considerato che ho pensato che il palo destro fosse coperto. Sono andato a terra e ho alzato il braccio”. Si torna, poi, sui segreti della cura Ballardini.

“Cosa ha cambiato nella nostra testa l’arrivo di Ballardini? Già lo conoscevo e sapevo cosa potesse portarci. Dal canto nostro siamo stati bravi a metterci da subito a disposizione completa: se non siamo al 100 per cento e siamo all’80 per cento, diamo l’ottanta. Resto convinto che chi lavora sodo, in questo sport, raccoglie poi risultati“.

Infine, una riflessione su cosa non fosse andato nella prima parte di stagione sotto la guida Maran. “Penso che siamo noi giocatori ad andare in campo e cerchiamo di deresponsabilizzare comunque le colpe degli allenatori. Probabilmente all’inizio ci mancava un po’ di tigna, di voglia di rimanere attaccati al risultato in ogni maniera come oggi. All’inizio ci è mancato un po’ questo e il mister (Maran, ndr) ne ha pagato le conseguenze”.


Genoa, ancora una clean sheet. Tre di fila mancavano dal 2018