GLI APPROFONDIMENTI SUL GENOA

CORRIERE DELLO SPORT – In questa mattinata di rassegna stampa si prende la scena l’intervista del Corriere dello Sport al presidente rossoblu, Enrico Preziosi, incentrata sul capitolo legato a Juventus-Napoli e alla prossima sentenza del Giudice Sportivo, ma anche sulla situazione in casa Genoa e sulle precedenti dichiarazioni su De Laurentiis e il comportamento del Napoli (“non ho mai accusato De Laurentiis” evidenza il presidente rossoblu).

Bisognava capire se l’intervento della ASL fosse stato richiesto da qualcuno del Napoli oppure no – spiega Preziosi – Il fatto in sé non mi riguarda, peraltro è materia della Procura Federale. Resta inteso che mai mi sognerei di far intervenire l’Asl. Da quello che mi raccontano e si sente dire, il Napoli rischia una penalizzazione. Più che un rischio è una certezza”.

Dopo questo passaggio, il presidente rossoblu prosegue e non risparmia il suo parere verso chi “punta alla sospensione del torneo”. “Sento troppe voci nemiche, leggo interventi indecenti, c’è addirittura chi punta alla sospensione del torneo. Commenti rozzi, quasi sadici, moralmente al limite. Siamo un’industria che ha subito contraccolpi finanziari pesantissimi e che non potrà contare a lungo sui ricavi della biglietteria, sugli abbonamenti e il sostegno di molti sponsor. Juventus-Napoli è stata uno spot mortale per il nostro calcio. Ha minato alcune certezze, aprendo una voragine nella quale siamo sprofondati tutti e dalla quale non sarà facile risalire”. Da qui al dare un giudizio alle parole del governatore della Regione Campania De Luca intorno al protocollo della FIGC, che “non vale con legge e sanità”, il passo è breve.  “Un’affermazione molto grave. Il protocollo non è della Federcalcio, ma del CTS e del Ministero della Salute ed è rigidissimo. Noi società abbiamo il dovere di attenerci scrupolosamente a quell’insieme di direttive. Al Genoa abbiamo subito uno shock, il focolaio ci ha destabilizzati, ma garantisco che siamo pronti a lottare per portare a termine la stagione nel modo più regolare possibile”.

E a chi critica l’operato del suo club dopo il focolaio esploso a ridosso di Napoli-Genoa, Preziosi è chiaro: “non abbiamo avuto un solo positivo dalla ripartenza del campionato a tutto settembre. Il nostro centro è stato migliorato e sanificato, la palestra è praticamente in aperta campagna e abbiamo superato le ispezioni federali. Perin, il primo positivo, mi spiegò che aveva partecipato a un paio di cene, come le fa lei, le fanno tutti, porzioni di vita normale. Probabilmente sarà partito da lì il contagio, come faccio a saperlo? Il rispetto del protocollo, al Genoa, è esemplare: siamo meticolosi e responsabili”.

C’è spazio, durante l’intervista, anche per la situazione in casa Genoa. “Ho ancora 15 giocatori positivi, nessuno si è negativizzato e sono quasi tutti dei titolari. Non so proprio come potremo presentarci a Verona e contro l’Inter. La positività di Ibrahimovic è 16 sedici giorni, se i miei dovessero seguire i suoi tempi di recupero sarebbe un vero disastro. Che faccio? Mando in campo sei Primavera? E il valore sportivo della partita quale sarebbe? L’ultima disposizione della Lega prevede un solo jolly a fronte di dieci positività per squadra, ma così si rischiano tanti 0 a 3 e noi del Genoa finiamo in B senza passare per il via. Il regolamento non va, deve essere rivisto, non ci sono santi. Noi presidenti stiamo lavorando per garantire la continuità e la sostenibilità del sistema. Martedì apriremo a un fondo, questo glielo assicuro. La priorità resta la salute degli atleti, ma gli atleti per potersi esprimere hanno bisogno dei campionati e delle coppe, Dell’attività”. 

GAZZETTA DELLO SPORT – Al quotidiano in rosa, dal canto suo, parla il presidente del Torino, Urbano Cairo, che come il collega rossoblu annuncia l’ingresso dei fondi nel calcio italiano. Poi torna su Genoa-Torino, rinviata al 4 novembre prossimo. “I protocolli anti-Covid sono stati ampiamente discussi tra le varie componenti coinvolte e sono stati condivisi, quindi vanno bene. È chiaro che occorre seguire l’evoluzione del contagio, oggi in aumento, e quindi se sarà necessario apportare delle modifiche andrà fatto. Il Toro ha visto rinviare la partita di Marassi e ne sono stato sollevato perché mai avrei voluto giocare contro un Genoa decimato“.

REPUBBLICA – L’edizione genovese di Repubblica offre questa mattina uno spaccato intorno a Eldor Shomurodov, raccontandone la storia e il come viene descritto da altri calciatori che hanno calcato il palcoscenico del calcio russo. Tra un paragone e l’altro, il quotidiano scrive che “l’Uzbekistan lo tratta come un ero, ha segnato in nazionale anche contro l’Iran. Il club rossoblu punta su di lui anche come futura plusvalenza“. Si parla poi dell’allarme Covid scoppiato in Under 21, con l’attaccante rossoblu Scamacca e il resto della comitiva azzurra costretti in quarantena nella capitale islandese Reykjavík. C’è il rischio che possa andare a sommarsi ai 17 calciatori indisponibili in casa rossoblu.

SECOLO XIX – All’interno del Decimonono vengono riannodati tutti i fili legati alla situazione in casa rossoblu, dal caos nazionali (il riferimento è in particolare ai positivi nell’Under 21 azzurra e alla quarantena in Islanda alla quale è sottoposto anche Scamacca) agli esiti dei nuovi tamponi a cui si sono sottoposti i calciatori del Genoa con la speranza di cominciare a trovare qualche negativo. Ma si parla anche dell’attacco del governatore campano De Luca contro il protocollo FIGC e della Federazione che continua a pensare con sempre maggiore concretezza all’ipotesi dei playoff e della “bolla” in stile NBA. Spazio anche alle parole dell’agente di Schöne, Revien Kanhai, che fa causa al Genoa per alcune pendenze arretrate. Il quotidiano specifica però che il Genoa è “in regola con il pagamento degli stipendi

TUTTOSPORT – Chiude Tuttosport, che focalizza la sua attenzione sulla “rabbia di Schöne” e sulle minacce dell’agente, che annuncia di aver intrapreso un’azione legale contro il Genoa per aver violato gli accordi. Un caso di cui il Genoa avrebbe potuto fare a meno, considerato che si trova ancora nell’attesa dell’ennesimo giro di tamponi per accertare lo stato di positività o negatività dei 17 tesserati fuori gioco. Maran, nel frattempo, continua la preparazione con gli uomini “contati”.


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