Per chi suona la campana? Per i Genoani non chiedere mai per chi suona la campana, se non è a festa: suona per loro.

Genoa-Spal non è una partita qualunque, una partita di tutti i giorni, perché da ciò che il Vecchio Balordo farà domani potrebbe dipendere quello che farà nelle prossime 6 giornate di campionato. È stato così anche nei precedenti campionati, quando si è rimasti attaccati al filo della salvezza fino all’ultimo minuto, dell’ultima gara, aspettando i risultati degli altri.

“Ché la dritta via sia stata smarrita” è stato scritto non solo da Dante visti i risultati e il gioco post-Covid. La campana suonerà per Nicola e il suo staff. Ma la campana dovrà suonare e rimbombare anche nelle teste di tutti coloro i quali hanno vissuto la stessa situazione in società – e in particolare sul terreno di gioco – lo scorso anno.

Al Genoa avranno capito cosa sta succedendo dopo il lockdown? L’esperienza a questo punto dice che l’equilibrio non solo dello spogliatoio, ma anche di quelli che gli girano intorno deve essere  qualcosa di magico, e deve funzionare come un orologio svizzero per rendere sempre al meglio. Un granellino, un pensiero contrario possono rallentarlo o fermarlo.

La partita con la Spal arriverà all’ora giusta per capire se, oltre che fisicamente anche psicologicamente, l’orologio del Vecchio Balordo possa ripartire, con un carica che possa durare fino alla fine di questa stagione, da paura come quelle precedenti degli ultimi anni.

Al Genoa sono convinti che la benzina non sia terminata un mese prima della fine del campionato. Per raggiungere una sua completezza Nicola dovrà però mescolare bene contro gli estensi qualità, aggressività e anche ordine. Se accadrà, domani pomeriggio potrà bere non certo champagne, ma quantomeno sperare nel ritorno di un gioco smarrito e fatto di tanta concretezza che aveva portato fuori dalla zona rossa il Genoa al suo arrivo a Pegli.

La forza di Nicola, del Genoa e dei calciatori dovrà essere quella di non perdersi, di non avere una sensazione di paura. E non solo con la Spal.

Tanta curiosità da parte di tutti, unita al desiderio di sapere l’ignoto, curve ad angoli dietro a cui non si sa cosa si possa nascondere, bruciati dalle certezze estive di fare un altro campionato, rattristati e amareggiati del bis dopo il calciomercato invernale per quello che sta succedendo.

Deve essere la volta buona che il Vecchio Balordo entrando nell’arena vuota domani alle 17  si presenti con il risultato già nella testa consapevoli che saranno le giocate e i tiri in porta a fare la differenza.

La formazione rossoblu a quarti a domani alle 17. Difficile capire se sarà confermato il sistema di gioco in queste 5 gare giocate che non ha portato risultati al Ferraris. La partita con il Napoli ha fatto vedere qualcosa di diverso, anche se a sprazzi, nel primo e secondo tempo.

Sul fronte Spal, dopo due salvezze consecutive che tutti hanno definito “miracolose,  la squadra estense sembra aver abbassato il “pappafico” dopo le sberle friulane, anche se il tecnico Di Biagio afferma che lotteranno finché la matematica non li condannerà.

Ad inizio stagione gli estensi hanno puntato sulla continuità confermando la rosa dello scorso anno escludendo Lazzari passato alla Lazio, più Viviano e Bonifazi, sostituendo i partenti con calciatori di uguali caratteristiche.

L’errore più grande della dirigenza spallina è stata la sostituzione di Semplici con Di Biagio. La ricetta di Semplici aveva funzionato perché era semplicità.

Di Biagio da subito ha capito che c’è differenza tra fare il selezionatore delle squadre giovanili italiane e l’allenatore di un club, per di più la prima volta in Serie A giocandosi la permanenza in Serie A.

Arrivato a Ferrara il 20 febbraio prima dello stop del Coronavirus ha giocato tre gare perdendone due e vincendo con il Parma.

L’errore è continuato  con una squadra che conosceva a memoria da anni il 3-5-2 di  Semplici ed è stata chiamata a passare al 4-3-2-1 oppure al 4-2-3-1 o addirittura, anche contro la Juventus, al 4-3-3.

Tutto confermato anche alla ripresa con altre 4 sconfitte e un pareggio casalingo con il Milan. L’unica variante tattica 15 giorni fa quando ha giocato al Ferraris con la Samp: un 3-5-2 che ha incassato tre gol.

La gara del rilancio contro l’Udinese per gli uomini di Di Biagio è diventata un crollo, fisico e psicologico. L’Udinese ha dominato dal primo minuto di gioco in scioltezza, alla fine del primo tempo la partita era finita e dopo ha gestito senza affanno. Di Biagio accusato di aver fatto scelte sbagliate e di aver scelto la strategia tattica errata.

La formazione della Spal, tutta in divenire, sarà portata nella “torrida” serata del Ferraris non solo per le condizioni atmosferiche intorno alle 17.

Sarà Marco Guida della sezione arbitrale di Torre Annunziata a dirigere la partita Genoa-Spal in programma domani 12 luglio allo stadio Luigi Ferraris, con calcio d’inizio alle ore 17.15. Assistenti Fiorito (Salerno) e Cecconi (Empoli), quarto uomo Doveri della sezione di Roma. Al VAR andrà Mazzoleni della sezione di Bergamo, mentre Tegoni sarà l’AVAR (Milano). I precedenti col Genoa per il fischietto campano parlano di dodici partite. In questa stagione Guida non ha ancora diretto partite col Grifone.

Diffidati Genoa: Cassata, Favilli, Ghiglione, Pandev, Zapata. Diffidati Spal: Di Francesco, Valdifiori, Vicari.