Un Genoa brutto e sempre in difficoltà è riuscito ad agguantare un prezioso pareggio in pieno recupero ad Udine e oggi va ad incontrare il Napoli, che dopo la vittoria nella finale di Coppa Italia contro la Juventus ha riacquistato fiducia e forza ed ora è una delle squadre più in forma del campionato.

Uno sguardo d’insieme sul Napoli.

Dopo l’esonero di Carletto Ancelotti, è guidato da Rino Gattuso, mister che fa dell’umiltà e della coerenza i suoi dogmi. Le sue prime partite a Napoli hanno fatto storcere la bocca a molti, ma lui, con la sua caparbietà e il suo lavoro sul campo, ha risalito la china ed ora il Napoli è tornato ad essere una compagine di primo livello. Gli azzurri scendono in campo con il 4-3-3, sistema consono alle caratteristiche dei giocatori, e tutti rispettano rigorosamente sia le posizioni in campo sia le consegne date. Tra le fila dei partenopei mancheranno per squalifica Koulibaly e Demme e l’infortunato portiere Ospina. Il Napoli è una squadra che preferisce iniziare il gioco dalle retrovie, facendo leva anche sul portiere. Si allargano i due difensori centrali e uno dei tre centrocampisti viene a ricevere. Avanzano sempre con il possesso palla facendo girare il pallone da una parte all’altra il più velocemente possibile e quasi mai con lanci lunghi.

L’analisi reparto per reparto. Partiamo dalla difesa.

Tra i pali oggi ci sarà Meret, giovane dal futuro radioso, reattivo in porta, forte nelle uscite alte e basse: deve migliorare però nella gestione della palla con i piedi, cosa che Gattuso pretende dal proprio portiere, infatti proprio per questa qualità di solito gli preferisce il colombiano Ospina. Hysaj, Manolas, Maksimovic e Mario Rui sono i quattro difensori e formano linea esperta. Anche se se mancherà il forte Koulibaly, sarà ugualmente una difesa di tutto rispetto. Sulle due fasce abbiamo Hysaj e Mario Rui. Il primo, nazionale albanese, è tornato titolare al posto del giovane Di Lorenzo, è in possesso di buone proprietà tecniche, ha una gamba forte, è attento ai movimenti difensivi. Mario Rui agisce sulla sinistra: cattivo sportivamente parlando, pericolosi i suoi traversoni, ogni tanto ha disattenzioni che possono essere determinanti, Manolas e Maksimovic sono i due centrali. Manolas ha sinora offerto un rendimento altalenante, ha commesso molti svarioni a cui non eravamo abituati  comunque è veloce e potente e ha discreta tecnica di base.  Maksimovic, dopo parecchie brutte prestazioni, ha ritrovato lo smalto migliore ed ora sta inanellando partite sempre più convincenti. Ha una fisicità importante, un buon piede destro e una sufficiente velocità, ed è ottimo nel gioco aereo. 

Il centrocampo.

Fabian Rui, Lobotka e Zielinski compongono il reparto di centrocampo, reparto con un mix di piedi buoni e di fosforo. Lobokta è il perno centrale, calcia con entrambi i piedi ed è in possesso di buon dinamismo: proveniente dal calcio spagnolo sta incontrando qualche difficoltà di inserimento. Fabian Rui è la mezzala di destra, dribbling secco e abilità negli assist sono le sue qualità migliori, gioca sovente in verticale, una qualità per pochi, e ha un sinistro zuccherato. Zielinski usa entrambi i piedi, anche se prevalentemente il destro, è abile nel dribbling e nei tiri da fuori area.

 L’attacco.

Politano, Mertens e Lozano sono i 3 mini attaccanti, Politano, tutto mancino, gioca dalla parte destra, dribbling secco e imprevedibilità sono le sue armi. Mertens è il super bomber dei napoletani, furbo e rapido, piedi buoni e sempre pronto a essere letale da ogni posizione, Lozano è l attaccante di sinistra, anche lui ambidestro, è veloce e ama essere lanciato in profondità: arrivato in pompa magna, non ha per ora lasciato un gran segno.

Per tre grandi attaccanti in campo ci saranno altri tre grandi attaccanti in panchina, fuori per turnover, ma pronti ad entrare: Callejon, Milik ed Insigne. Callejon maestro negli inserimenti e nei tagli; Milik prima punta bravo in acrobazia e dal sinistro pungente; e poi il capitano Insigne, dotato di dribbling secco e velenoso, e  il cui destro a rientrare è quanto di più  perfido e pericoloso ci possa essere, per informazioni chiedere a Mirante portiere della Roma.

Come si comportano sulle palle inattive?

Quando devono difendere, sui corner e sulle punizioni laterali si schierano a zona, in rare occasioni optano per la marcatura ad uomo. In attacco i corner vengono calciati da Insigne o Politano: molte volte giocano corto facendo girare il pallone per muovere la difesa avversaria. Manolas, Maksimovic e Mertens vanno dentro l’area a saltare, più uno o due uomini per creare azione di disturbo. Sulle punizioni dal limite hanno molteplici soluzioni: Mertens, Insigne, Fabian Ruiz, Mario Rui e Milik. 

In conclusione?

Il Genoa visto nel post-Covid contro questo Napoli avrebbe poche speranze, ma giocando ogni tre giorni e con orari sempre diversi tutto può cambiare. È arrivato il momento di cambiare rotta e non si può sempre sperare che le altre squadre perdano, anche perché il Lecce ieri sera ha battuto la Lazio, un gran brutto risultato per noi rossoblu. Il Genoa oggi è terzultimo. È arrivato il momento di osare, di avere coraggio: meglio sbagliare che non provarci. Vogliamo il vero Grifone, questo che stiamo vedendo sembra un passerotto bagnato e impaurito.

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Mario Ponti
Sono nato a Genova il 10 gennaio 1964. Ho fatto tutto il settore giovanile nel Genoa: 3 anni di primavera, esordio in serie A in Genoa -Napoli nel 1983. Poi esperienze nel Carbonia, Omegna, Casale e Mondovì in Serie C2; poi Dilettante in squadre della provincia di Genova. Un grave infortunio al ginocchio destro mi ha condizionato per tutta la carriera. Quattro operazioni. Una volta terminato di giocare ho iniziato a fare l’allenatore, prima nelle giovanili rossoblu e successivamente per 10 stagioni sulle panchine di Arenzano (il mio paese d’origine), Cogoleto, Lagaccio, Molassana e Pegliese. Infine, la sclerosi multipla è avanzata e ho dovuto abbandonare la panchina motivo per cui ho fatto per tre anni il direttore sportivo. Ora voglio fare solo lo spettatore e il tifoso. Nel 2014 la T.O mi ha premiato come tifoso rossoblu dell’anno, cosa di cui vado molto, molto orgoglioso.