Ci sono 9 gare da giocare in 28 giorni e il tempo per arrivare all’obiettivo si riduce giorno dopo giorno visti anche i risultati dell’ultima giornata giocata delle squadre coinvolte nella zona rossa. Si parla di risultati accompagnati anche da prestazioni, se non al livello di gioco, di carica agonistica.

Il Vecchio Balordo non può più pettinarsi con i sassi e alla Dacia Arena deve provare a fare risultato pieno per non ridursi a giocarsi la Serie A con Spal, Lecce e Sampdoria sul filo del rasoio. Rasoio che in quelle situazioni non è sempre affilato: con Nicola si spera di sì rispetto al passato, oppure stare attaccato alla radiolina aspettando risultati e favori da qualcun altro.

Parlare ogni tre giorni di una partita diventerà stucchevole, così come ripetere lo stesso giudizio positivo anticipatamente e dopo elaborare il medesimo commento variando i nomi degli avversari e magari il risultato finale.

Il fattore campo non esiste più, era solo una fissazione italiana, attenzione anche alla tolleranza zero sui contatti in area e i falli di mano, troppi i rigori da Covid fischiati dalla ripresa della stagione. A Udine il Vecchio Balordo non dovrà ripetere gli stessi errori commessi con il Parma e Brescia nei primi 45 minuti.

Il Genoa non ha fatto fatica a reggere i 90’ anche se non ad alta intensità e anche se contro con la Juventus. Tutti i parametri realizzati con le tecnologie di dati del computer hanno detto che il calcio è semplice e quando il Grifone ha corso poco e male come nei primi tempi citati in precedenza sono venuti fuori gli errori.

Quando il Genoa ha provato ad alzare le marce però ha avuto solo qualcosa in più nel possesso che si è dimostrato sterile e questo perché l’A B C del calcio, come affermava Franco Ferrari all’Università di Coverciano, se si sbagliano i tempi del passaggio non essendo giocati bene difficilmente questo ti permette di attaccare lo spazio.

Nicola anche in corso di gara ha fatto mosse correttive, la squadra ha tenuto il pallino del gioco e si è visto qualcosa di più positivo, si è avuta l’impressione di non aver smarrito completamente quello fatto vedere prima del Covid equilibrio e quella sicurezza nei propri mezzi in grado di costruire occasioni da gol, ma poi non trasformandole si è complicato tutto, a cominciare dalla stessa fiducia nei propri mezzi.

La partita con la Juventus non poteva dimostrarlo, ma quelle precedenti devono aver fatto capire dove si è sbagliato e dove non bisogna più ripetere lo stesso errore che è costato punti pesanti: leggere bene le partite già da dentro lo spogliatoio. Per Biraschi e quelli presenti alla gara di andata persa per 3 a 1, anche per colpa del calcio champagne del Mister, bisogna rammentare la marcatura a De Paul, altro tormento del Vecchio Balordo negli ultimi anni.

La formazione del Genoa potrebbe contare poco, come calcolare che i friulani giovedì alle ore 00.30 facevano ancora la doccia all’Olimpico di Roma. Conterà solo ricordarsi che l’obiettivo salvezza arriverà negli scontri diretti tirando fuori gli artigli da Grifone, che non può più essere mitologico nella corsa alla salvezza.

Udinese altro colpo salvezza dopo quello della Samp a Lecce del giorno precedente. Vittoria in casa della Roma che ha mollato non solo il campionato con vista Europa, ma anche l’allenatore.

Il mister friulano Gotti, il Re Nudo che preferisce stare nell’ombra della panchina da secondo invece che sotto i riflettori da primo allenatore, continuerà a sbrogliare le matasse dei friulani e del Presidente Pozzo e figli sfruttando abilmente gli errori dei colleghi avversari. Sarà un caso, ma l’Udinese in questo campionato ha vinto in casa del Lecce, del Genoa e per ultimo della Roma giovedì sera sfruttando gli errori di Liverani, Thiago Motta e Fonseca che hanno incartato male la formazione iniziale e sfruttato male la possibilità di correggerla con i cambi.

I friulani hanno iniziato male il post-Covid perdendo in casa del Torino e a domicilio con la Dea di Gasperini. La crisi delle zebre dell’est continuava prima della pandemia con lo stesso ritornello: creavano azioni da gol ma non realizzavano. Okaka, Lasagna e Nestorovski erano diventati un fardello psicologico del gol mancato.

Lasagna ha fatto una tripletta nelle ultime due gare giocate, ha affossato la Roma e Fonseca giovedì sera, tutto è avvenuto con il ritorno di De Paul dall’infortunio: due assist e mezzo e tre reti realizzate.

Gotti da quando è subentrato in panchina a Tudor ha sempre giocato quasi con gli stessi undici, ora con il campionato al Coronavirus utilizza anche il turnover. Gioca con il 3-5-2 come modulo base, in fase di possesso con un 3-1-4-2 , in quella di non possesso con un classico 5-3-2.

Gotti ha trasformato l’Udinese in una squadra operaia di buona gamba e struttura fisica: chi ha meno qualità corre e si applica, gli esterni arrivano spesso al cross e i friulani sono bel piazzati in quella statistica.

I difetti nel cuore del gioco dove lasciano molti spazi in zona di rifinitura, il palleggio è scarso nella propria metà campo, la copertura sugli esterni in fase di non possesso non è sempre efficace. Anche per la formazione dei friulani dopo la matriciana di giovedì sera meglio aspettare le 19 di domani sera. Problemi muscolari per Lasagna, Mandragora operato al ginocchio.

Arbitro sarà Daniele Orsato della sezione di Schio, alla sua 33° direzione di gara in carriera col Genoa, la seconda in questa stagione dopo lo 0-0 di Fiorentina-Genoa. Sarà peraltro il terzo Udinese-Genoa arbitrato dal fischietto veneto dal 2007 ad oggi. Gli assistenti di linea saranno Meli (Parma) e Del Giovane (Albano Laziale), quarto uomo Ros (Pordenone). Al VAR andrà a posizionarsi Nasca della sezione di Bari, coadiuvato all’AVAR da Vivenzi (Brescia).

Diffidati Udinese: Sema, Troost-Ekong, Nestorovski, Okaka. Diffidati Genoa: Ghiglione, Pandev, Favilli, Cassata, Zapata