Il Genoa perde anche la seconda in casa dopo lo stop del campionato per l’emergenza Coronavirus. Punita nel secondo tempo da tre reti d’autore firmate Paulo Dybala, Cristiano Ronaldo e Douglas Costa, la squadra di Davide Nicola resta a quota 26 punti, gli stessi della Sampdoria impegnata domani al Via del Mare contro il Lecce. L’allenatore rossoblu è intervenuto al termine della partita ai microfoni di SkySport: “Stasera non sono insoddisfatto della prestazione. La prima contro il Parma non mi aveva soddisfatto per atteggiamento, distanza fra i reparti e mentalità. Oggi per intensità e capacità delle letture ho visto invece un miglioramento: la partita era stata preparata con il baricentro basso per levargli spazio alle spalle e magari poterlo alzare successivamente. Riconosco che ci sono state giocate da parte loro di qualità, ma la Juve non subiva un gol da oltre 500′. Negli ultimi 15′ abbiamo accettato anche l’uno contro uno e stiamo ritrovando quelli che sono i nostri movimenti e l’intensità in uscita”. 

La classifica ora fa paura? “No, perché quando sono arrivato io…più paura di quella non c’è nulla. Credo che questa squadra abbia conquistato, grazie al lavoro e dopo circa un mese, la capacità di poter stare sul campo in un certo modo e con una certa intensità di gioco. Dopo il lockdown è chiaro che queste cose vadano riprese: non si perde la capacità a giocare a calcio ma le distanze, le letture, le uscite nei tempi giusti e magari fai qualche corsa a vuoto, magari lo paghi. Stasera ho iniziato a vedere una squadra con un’intensità diversa. Non c’è delusione ma consapevolezza del fatto che uno stop così lungo non vale solo per noi, ma anche per altre squadre e toglie convinzione di movimento, velocità, precisione, sincronia. Tutte cose che vanno ritrovate in campo con allenamenti, lavoro e partite. Sono d’accordo sul fatto che nei primi 20′ del secondo tempo non siamo stati così precisi come per tutto il primo tempo, anche se la Juve ha aumentato la mole di gioco, ma abbiamo subito tre gol per abilità individuali degli avversari, cosa che va rispettata e accettata. Nel finale abbiamo alzato il baricentro, accettato rischi e cercato di proporre gioco, guarda caso segnando e creando altri presupposti per azioni da gol. Vedo movimenti e intensità nell’attacco al retro-passaggio, ma è normale contro la Juventus dover alternare il baricentro”. 

Su Pinamonti, autore di un gol a pochi giorni dal rigore trasformato a Brescia: “Andrea sta completando un processo di maturazione e nelle ultime due partite ha avuto continuità nel gioco di squadra e nella possibilità di sfruttare la mole di gioco che ha creato la squadra. Non è un imbarazzo avere tanti attaccanti, ma una risorsa. Iago Falque ad esempio non giocava da aprile dello scorso anno, in due partite è riuscito ad essere utile. Pandev è un giocatore straordinario che con me ha sempre trovato spazio e continuità, ma giocando ogni 3 giorni ci sono tante situazioni da leggere e gestire, come ammonizioni. Sono convinto che questa sia la strada che ha ripreso il Genoa, quella con ritmo e intensità.”


Genoa 1-3 Juventus, bianconeri la decidono nel secondo tempo. Rete rossoblu di Pinamonti