Negli Stati Uniti continuano incessanti le proteste dei manifestanti a seguito della morte di George Floyd mentre si trovava sotto la custodia della polizia locale nella città di Minneapolis, proteste sfociate nelle ultime ore anche in scene di guerriglia urbana alle quali nella notte ha fatto seguito l’intervento della National Guard. Mentre cominciano ad emergere i primi capi di accusa per gli agenti coinvolti, in almeno 25 città è stato già imposto un regime di coprifuoco.

Centinaia di personaggi pubblici, emittenti e marchi si sono uniti alla campagna contro ogni tipo di razzismo e a favore della lotta alla giustizia, idealizzata con i motti “black lives matter” ed “I can’t breathe”. Da Netflix a Nike, il cui messaggio social (“È insieme che si fanno passi avanti. È insieme che si cambia”) è stato condiviso sui propri canali persino da Adidas, storica rivale sul mercato e nello sport.

 

Anche nel mondo del calcio europeo c’è chi si è schierato pubblicamente, con un tweet da casa o in diretta televisiva. Lo hanno fatto Kylian Mbappé e Weston McKennie, quest’ultimo sceso in campo con la maglia dello Schalke 04 e una fascia al braccio con la scritta “Giustizia per George”. Il giocatore, nato in Texas, ha poi aggiunto: “È bello poter usare il mio profilo per portare l’attenzione su un problema che va avanti da troppo tempo. Dobbiamo combattere per quello in cui crediamo e penso sia arrivato il momento di essere ascoltati. Giustizia per George Floyd e no al razzismo”. 

Questo pomeriggio, nel corso della partita fra Borussia Monchengladbach e Union Berlin, l’attaccante Marcus Thuram (nato a Parma e figlio dell’ex difensore Lilian) ha esultato dopo la prima rete con un ginocchio a terra, emulando il gesto dell’ex giocatore di NFL Colin Kaepernick divenuto simbolo della lotta contro ogni forma di razzismo negli Stati Uniti. Un’esultanza e una fotografia (in copertina, tratta da Internet) destinata a fare il giro del mondo proprio come quella di Jadon Sancho, stellina inglese del Borussia Dortmund, che qualche ora dopo ha festeggiato un gol mostrando la scritta “Giustizia per George”. L’attaccante originario del Trinidad e Tobago è stato ammonito per essersi tolto la maglia.

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