Il presidente della FIGC Gabriele Gravina è intervenuto pochi minuti fa ai microfoni di SkySport a quasi 48 ore dall’ufficialità della ripartenza della Serie A e della Serie B. Fra i temi toccati anche quello dei contratti di giocatori in prestito o in scadenza, così come il ricorso ad un “algoritmo che proietti la classifica fino al termine del campionato” in caso di nuovo (e in quel caso definitivo) stop della stagione 2019/2020.

Di seguito le dichiarazioni di Gravina: “Siamo sempre attenti, in una fase sempre meno complessa ma in un momento molto delicato di programmazione ed organizzazione: pronti a ripartire ma sempre molto vigili, perché sappiamo che i problemi sono molto alti. L’Italia dal primo momento si è affidata alla rete di relazioni coordinata magistralmente dalla UEFA. Sapevamo benissimo che all’interno delle grandi cinque d’Europa l’Italia non potesse essere estranea alla ripartenza. Il titolo di ieri de L’Equipe credo che sia emblematico, un titolo che sono abbastanza contento di non aver trovato sui nostri giornali. Lo lasciamo ai francesi e oggi portiamo a casa un importante risultato all’interno del nostro programma nazionale. Certo ha influito molto la nostra determinazione ma anche essere coordinati con le indicazioni puntuali dall’organizzazione massima europea (la UEFA, ndr). L’immagine del calcio italiano ne esce rafforzata, in maniera armoniosa. L’incontro con il ministro Spadafora è stato, a differenza di altri momenti di tensioni e continuo confronto dialettico, un momento di grande condivisione per un percorso condiviso. Eravamo tutti un po’ più sollevati da un peso che ci portavamo dietro da tantissimo tempo. Il calcio ha mostrato coerenza sin dall’inizio, prendendo consapevolezza dei suoi vincoli ma anche dei suoi limiti. E lo dico con grande umiltà. Abbiamo avuto continui confronti con il ministro ma anche interni: abbiamo avuto momenti di tensione ma ne usciamo con grande capacità, forza e possibilità di mandare un messaggio di speranza al nostro paese. Ben consapevoli che i rischi sono sempre presenti, dietro l’angolo e che vadano governati con senso di responsabilità e anche un pizzico di fortuna che non deve mancare”.

Ancora Gravina: “La preoccupazione di non ripartire è stata molto forte. Abbiamo vissuto momenti di grande complessità in un mondo nel quale siamo chiamati a convivere con il mecenatismo e con il cialtronismo. Un momento che mi ha portato più di una volta insieme agli amici presidenti delle varie leghe ad oltrepassare i filosofi dell’ovvio. Abbiamo avuto modo di convivere con i fautori del Piano B, gli anfitrioni dell’emergenza, i musici del ‘tutto non si può fare, bisogna lasciare tutto così com’è’. Vi garantisco che in ogni momento ho sempre avuto la consapevolezza che il calcio italiano dovesse ripartire perché rappresenta un momento di grande aggregazione e condivisione. Anzi, dirò di più: il calcio è un luogo che sviluppa pratiche sociali che aumentano condiviso. Sicuramente è stato un momento molto complesso, ma non solo per me: credo per tutto il paese. Sono costernato da una serie di piccoli accenni a momenti di grande amarezza, soprattutto legato a quello che è uno degli elementi fondamentali della nostra vita che è la capacità di relazionarsi. Sono emersi alcuni aspetti che hanno mostrato il vero volto di molti personaggi che ti circondano. Ho capito tante cose, come quanto sia fondamentale avere l’esigenza di fare dei distinguo e mettere da parte, accantonare alcuni soggetti che apparentemente portano positività ma in realtà trasmettono negatività. In questi giorni ho seguito le indicazioni arrivate da Sua Santità Papa Francesco, dalle cui parole abbiamo capito quante fragilità portiamo avanti e conserviamo dentro di noi. Questo mi ha reso molto più forte e deciso di prima. Lo ringrazio per avermi concesso la possibilità di capire chi davvero mi vuole bene e quali sono le persone da cui guardarsi bene. I nomi li tengo per me, ma credo siano abbastanza evidenti i rapporti e le relazioni che in termine di confronto ci sono state in questo periodo. Voglio escludere qualsiasi tipo di riferimento a contrasti di natura politica perché sarebbe gravissimo: non lo dico per me, mi dispiacerebbe per il calcio italiano che è uno dei riferimenti più importanti dello sport. Frizione importante, non solo per la dimensione economica. Ha una multi-dimensionalità che merita grande rispetto. Vorrei essere ancora una volta particolarmente ottimista nel pensare che ogni difficoltà sia stata di natura tecnica e sono convinto che alcune lo siano state. Altre ragioni sarebbero sicuramente da censurare”. 

Nuovo format per accorciare la prossima stagione? “Se il prossimo campionato sarà in grado di partire il 12 settembre, andando a intensificare alcune date anche nel periodo che conosciamo come sosta invernale dovremo chiudere nei tempi previsti. L’art.218 del Decreto Legge, quella norma che avete in maniera molto simpatica soprannominato ‘Norma Gravina’ consente al Consiglio Federale di adottare modalità di format differenti, ma l’auspicio è che si riprenda nelle modalità che conosciamo. Ma siamo pronti a valutare soluzioni alternative. Abbiamo sempre limitato quel che tanti hanno invocato come Piano B, ma andava al di là delle esigenze di natura tecnica. Il nostro Piano B è strutturale e molto chiaro, contenuto all’interno di una delibera del Consiglio Federale che prevede in caso di momentanea sospensione della regular season e dell’impossibilità di continuare a completare il calendario il ricorso ai playoff e ai playout. Un format più leggero per far sì che vi sia un risultato sul merito sportivo. Nel caso in cui il campionato dovesse bisognerà ricorrere ad un algoritmo che approveremo prima della ripresa del campionato, che porteremo in Consiglio Federale il prossimo 8 giugno e che terrà conto di risultati sul campo, elementi oggettivi. Cristallizzazione della classifica? Ci sarà ma bisognerà fare ricorso a un algoritmo che proietta la classifica di quel momento alla fine del campionato”. 

Le date della ripartenza di Lega Pro e Calcio Femminile: “Lega di A e B hanno fissato la ripartenza al 20 agosto, la Serie C ha come ipotesi il 28 giugno anche se non partirà probabilmente – vista l’impossibilità di definire il campionato – con i playoff e playout. Anche questo sarà oggetto di riflessione del Consiglio Federale. Mi piacerebbe moltissimo che il campionato di Serie A femminile trovasse modo di avere la sua conclusione. Sarebbe un momento di grande rispetto, pari dignità, grande attenzione ed esaltazione per tutto il movimento. Puntiamo a far sì che dall’1 luglio sia messa in grado di poter definire le ultime giornate che mancano”. 

Anche il tema dei contratti è molto delicato. “La FIFA ha dato indicazioni a cui ci siamo attenuti e c’è stato un incontro tecnico da parte di tutte le componenti. Stiamo cercando di arrivare a una sorta di accordo fra le parti e con l’AIC per arrivare a una piccola modifica dell’accordo collettivo che preveda una proroga dei contratti fino alla fine dei campionati prevista per il 20 agosto, anche se l’auspicio è che la Serie A riesca a finire prima. È comunque all’interno della nostra chiusura della stagione sportiva prevista per il 31 agosto”. 


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