Mentre in Germania la Bundesliga è pronta a ricominciare (domani alle 15.30 si apre la 26ª giornata), in Inghilterra e Spagna conflitti e polemiche non sembrano destinate a placarsi. Lo scorso 11 maggio il Governo britannico ha annunciato che, almeno fino al prossimo 1 giugno, non sarà permesso disputare partite di sport professionistici all’interno della nazione; nella fase successiva, salvo cambiamenti dettati da eventuali crescite del contagio, sarà concesso disputare “eventi sportivi a porte chiuse per le emittenti televisive, al fine di evitare il rischio di contatto sociale su larga scala“.

La data più probabile per il ritorno in campo dei club di Premier League (che al momento vede il Liverpool in testa con 25 punti di vantaggio sul Manchester City) è stata individuata nel 12 giugno, ma sulla ripartenza aleggiano ancora diverse ombre. In questo senso, secondo quanto rivelato dai principali quotidiani britannici, alcuni calciatori sarebbero contrari a riprendere anche solo le sedute di allenamento, il cui inizio è fissato per lunedì 18 maggio. Tesi confermata non meno di qualche settimana fa anche dall’attaccante Sergio Agüero, secondo il quale la maggior parte dei giocatori è spaventata all’idea di poter scendere in campo in tempi brevi. Negli ultimi giorni si è nuovamente esposto anche il governo inglese, che tramite il segretario alla cultura Oliver Dowden, ha chiesto alla Premier League di trasmettere alcune partite in chiaro e di versare più soldi alla Football League e al calcio di base, come condizione per la ripresa della prossima stagione sportiva. “Il governo sta aprendo le porte al calcio per tornare in sicurezza a giugno: ciò dovrebbe includere un ampliamento dell’accesso alle gare in diretta per i fan e garantire che le risorse della ripresa sostengano tutta l’ampia famiglia del calcio”, afferma Dowden, rilanciato anche dal Daily Express di questa mattina. È di questo pomeriggio, invece, la notizia della sospensione definitiva anche per la quarta serie (League Two) in attesa della validazione da parte di Football Association ed EFL: Crewe Alexandra, Swindon Town and Plymouth sarebbero promosse, le retrocessioni annullate e si disputerebbero solamente i playoff. Club di Lega Pro prendano nota. La scelta di chiudere il campionato in anticipo, come si legge sulla BBC, potrebbe venire presa nei prossimi giorni anche dalla terza (League One).

In Spagna ancora non si vedono date ufficiali per la ripartenza, anche se il presidente de La Liga Javier Tebas, ha più volte affermato (in ultimo ai microfoni di Movistar) che gli “piacerebbe riprendere il 12 giugno“. A queste discussioni se ne sta aggiungendo un’altra, che vede in primo piano calciatori e calciatrici di tutte le categorie. La “guerra” che stanno portando avanti è contro David Aganzo, presidente del sindacato dei giocatori, accusato recentemente di corruzione. “Questa situazione ci ha portato a una grande indignazione. Non possiamo tollerare che il nostro sindacato sia collegato alla corruzione. Abbiamo perso tutta la fiducia in loro  si legge in un comunicato dei calciatori, che vorrebbero vedere a capo dell’AFE Fernando MorientesRappresenta meglio di chiunque altro i valori che mai si devono perdere“. L’Europa del calcio è assediata da polemiche, anche quella che è pronta a veder tornare in campo le squadre. In Germania ad aprire le danze saranno Augsburg e Wolfsburg, derby che non vedrà tifosi sugli spalti e nemmeno un allenatore in panchina. Si tratta di Heiko Herrlich, allenatore della squadra bavarese che ha deciso di sospendersi volontariamente dopo essere stato pizzicato comprare un dentifricio nelle scorse ore in un supermercato.


Protocollo in giro per l’Europa: Germania manleva medici, Inghilterra al braccio di ferro coi giocatori