Dalla Pandemia al Pandemio della fase 2 del Virus nel nostro Paese sembra ci sia poca differenza.

La ricetta voluta nella prima fase per fare una strada ripida e arrivare agli onori è stata sbagliata dalla politica e dal calcio. La politica ha fatto troppi feriti e morti per essere creduta. Il calcio, ragionando alla Paperon del Paperoni, ha perso la bussola.

La politica e il Governo nella prima fase sono stati un acchiappa-mosche e sono diventati una carta moschicida ricoperta di mosche non aiutati dalla scienza (troppi e suddivisi al servizio del Governo e dei Ministeri). Il tutto non essendoci nessuno che prendesse responsabilità e decidesse.

Ascoltare troppi pianisti della parola nella prima fase del Coronavirus per gli italiani davanti alle Tv, sui siti internet,  leggendo un giornale è apparso come l’eroismo dei chiacchieroni che poco avevano da dividere con coloro in prima linea a combattere non solo con Virus, ma la mancanza delle materie prime per circoscriverlo.

Hanno  giocato – ahinoi anche su Internet – sull’ignoranza del Virus, come dinanzi ad una opera d’arte, come stanno il bue e l’asino quando invece del solito fieno trovarono nella mangiatoia il Bambin Gesù.

Dopo 60 giorni e non quaranta di arresti domiciliari tutti si chiedono se è possibile in un mondo che va sulla Luna, che vive di App, di Robot e altro, che un Virus possa mettere KO il mondo. Per di più ogni volta che parlano di cure vengono magnificati i medicinali che hanno combattuto l’Ebola, la Sars e in alcuni casi influenza maligna.

Le uniche soluzioni sono state le mascherine (anche se non ce n’erano), la distanza sociale e la chiusura tra le mura amiche.

Oggi all’apertura del fase 2 in prima pagina c’è di andare al mare chi vive vicino (a proposito ci possono andare a piedi solo quelli di Boccadasse o anche gli altri Liguri che sono a 10 km dal mare) a fare solamente il bagno e non prendere il sole. È un altro test celato? Il caldo e il salino hanno sempre sconfitto nel passato gli altri Virus,  come sta  succedendo nell’ultima settimana trascorsa con la discesa della pandemia con il caldo quasi  estivo.

Il Governo e la sua incertezza anche nella fase 2 stanno creando parecchi nervosismi per i continui rinvii e l’assenza di chiarezza, non solo dei politici ma anche degli scienziati: troppa confusione tra Covid 19, Bond, Mes, riaperture di negozi, artigiani (ad esempio: qual è la differenza tra andare dai parrucchieri, uno per volta dentro il negozio e con la mascherina, oppure da un dentista?), ristoranti, bar, stabilimenti balneari. Hanno concesso la corsa e la passeggiata: meno male che non hanno messo gli orari, che avrebbero procurato non distanziamento sociale.

In molti sono ancora in attesa di sussidi, buoni pasto, cassa integrazione ed anche qui la premura è stata cieca considerato che sono stati versati ad elementi che non avevano diritto, se si controllavano le proprietà e i conti in banca e non la dichiarazione dei redditi visto che in Italia solo il 6% dichiara di guadagnare 50 milioni lordi all’anno. Cassa integrazione anche ai pensionati che lavorano, giusto, ma sarebbe stato meglio prima favorire chi aveva solo reddito da lavoro.

Attenzione: è il momento di seguire ancora le direttive per non dare alibi a nessuno in caso di non riuscita della fase 2, pronti ad aprire zone rosse.

L’atmosfera spenta delle sette settimane casalinghe ci ha levato il carburante della vita moderna. Non si può tornare, per non dare alibi a politici e scienziati, all’abitudine di fare cosa ci pare, al passato subito. Sarebbe difficile essere nuovamente prigionieri di frigoriferi  pieni, ritrovare il silenzio, la lettura, la Tv, la famiglia, il tricolore per una seconda volta.

Dispiace di essere uscito dal campo che mi piace di più, il calcio, e anche questo è colpa della segregazione. Ripeto l’unico rimedio ad oggi è sempre l’intelligenza del popolo italiano, in attesa del vaccino che sta creando battaglie tra gli scienziati. Qual è il più giusto senza averlo testato nei confronti di nessuno come sull’utilità dei tamponi e gli esami sierologici che tra qualche giorno conteranno meno dell’APP-Immuni.

Sul calcio, Buoncalcioatutti vi tiene informati ogni giorno anche se i giorni passano, il fatidico giorno 4 maggio ormai è distante solo 7 giorni. Negli ultimi giorni tutto è stato affrettato, sostenuto in una altalena di accelerazioni e frenate.

Il sorriso è stato tolto ai padroni del calcio dopo le ultime  parole del Primo Ministro e di quello allo sport con un “vedremo” fra 15 giorni sulla ripartenza della stagione.

La FIGC e la Lega di Serie A hanno fatto i conti senza l’oste e hanno partorito in nome del business  come la gatta gattini ciechi con decisioni che non hanno tenuto conto non di piccoli ma grandi particolari che potrebbero rovinare tutto  con eventuali rifiuti: calciatori, dottori e tifosi.

Hanno sposato in pieno solo le decisioni della UEFA, che a nome e per conto della salute solo a parole ha dato date precise per partecipare alle prossime competizioni europee. Tranquilli, che se ad agosto non potranno riempire gli stadi dove si svolgeranno Champions e Europa League non si disputeranno. Basterebbe che l’UEFA  per la prossima stagione eliminasse le fasi di primo, secondo, terzo turno, rimborsando le squadre delle federazioni che non hanno partecipato per motivi di ranking, iniziare la fase a gironi a metà settembre, come sempre è successo, invece di dare aut-aut di date. La UEFA dovrà fare i conti anche con tutte le Euro differenze tra chi prova a riprendere, chi rinvia e chi ferma tutto.  

Le federazioni calcistiche  sono tutte rimaste con il cerino in mano, dopo la spartizione del salvadanaio FIFA, con i problemi dei contratti che si chiudono il 30 giugno, i prestiti, i diritti di riscatto e quelli obbligatori. Adesso se vogliono ripartire hanno a disposizione un mese per risolvere dubbi sanitari (evidenziati per tempo dai medici sociali prima della Commissione medica  scientifica della consegna del Protocollo medico),  contrattuali e legali considerato che in caso di Covid durante la preparazione e il campionato ci potrebbero essere responsabilità di società e Presidenti.  Continuando con questo quadro di incertezza a livello di FIGC e Lega confermerebbero le parole del Premier: “nulla è ancora deciso”.

Tocca alla FIGC e alla Lega dare delle direttive difficili senza il consenso di procuratori e giocatori. Discutendo con l’AIC non si risolverà il problema. Le società di calcio di Serie A hanno sbagliato pensando di risolvere il problema durante i ritiri da quarantena.

La mossa di Gravina e della FIGC è stata sbagliata senza parlarne almeno con il CONI e Malagò che ha continuato a dare stoccate al piano FIGC di non avere alternative.  FIGC e Lega Serie A non hanno capito che Malagò con tutti gli sport a disposizione conta più del calcio politicamente e le stilettate del numero uno dello Sport italiano arrivano a segno in ambito politico: “cosa succede a scommettere in un campionato che si riapre, ma non si ha la certezza di finire?”. Frase che farà riflettere anche se gli allenamenti inizieranno singolarmente fino quasi alla metà di maggio e dovranno essere remunerati.

Ci sono tanti altri problemi per la Lega di serie A da risolvere, il principale alla luce delle casseforti vuote delle  squadre  sono i diritti TV  del presente con l’incasso della sesta rata nei prossimi giorni, considerato che le società si sono già scontate gli introiti con le banche.

Da ieri è incominciata l’arte di fare le classifiche se il campionato non dovesse iniziare. Fantasie di qualcuno che non ha controllato prima di parlare e scrivere le norme del NOIF,  le norme organizzative interne della FIGC che dovrebbero basarsi su procedure e principi trasparenti e non discriminatori. Continua a scomparire e riapparire l’idea playoff e playout, anche se non piace ai club. Mi dilungo perché la scorsa settimana sono state colpito da alcune dichiarazioni.

Lotito è stato soprannominato da Andrea Agnelli “virologo e immunologo” prima delle sue parole che hanno battezzato il Professor Rezza, direttore del dipartimento malattie infettive dell’Iss, che aveva dichiarato che  sarà una “decisione politica”  sul via al calcio, precisando   dalla scienza sarà difficile avere l’ok perché sembra che non ci siano le condizioni per rischio zero essendo uno sport che implica un contatto diretto dei protagonisti al di là delle porte chiuse. Lotito con la sua risposta poco politica in particolare in questo momento ha ribattuto. “Ripartire è indispensabile. Bisogna essere consapevoli dei rischi reali e della situazione del calcio italiano, ma molti parlano senza cognizione di causa. Siamo una grande industria che produce un gettito di 1.2 miliardi di euro per l’erario e dovesse saltare il meccanismo…si pensi solo mutualità che riverbera negli altri sport“.

Presidente Lotito un uscita maldestra parlare di cifre così generose nei confronti del Fisco e degli altri sport che affermano il contrario dopo aver chiesto la Cassa Integrazione per i dipendenti delle società per un mese di stop. Probabilmente il dolore più grosso dopo le parole del Prof. Rezza per il biancoceleste presidente è il non vedere all’orizzonte il premio campionato intorno ai 150 milioni vista la posizione in classifica ed altro. Si dovrà consolare per adesso del piano Marshall della Fifa e dell’Uefa e della partecipazione alla prossima Champions.

L’altra dichiarazione è quella del Presidente della Lega di Serie A che ha dichiarato che se non riparte il campionato le società europee faranno man bassa dei campioni che giocano in Italia, che dovranno essere venduti a prezzo di saldo. Si potrebbe puntare sui giovani italiani e si potrebbe fare una considerazione: quanto sono stati presi dai fondelli i Presidenti quando hanno acquistato a cifre da capogiro cosiddetti campioni dall’estero che non sempre hanno fatto la differenza ì, così come i contratti lunghi a procuratori per calciatori sia italiani e foresti che hanno scaldato e panchine?

In ultimo, la considerazione non tenuta dalla FIGC, dalla Lega, dalle società di calcio nei confronti dei tifosi che non vogliono solamente indietro i soldi degli abbonamenti. Un sondaggio dà IZI con Comin&Partners ha confermato che il 64% sarebbe contrario oggi alla ripresa dei campionati

Per adesso i vertici del calcio non si scompongono nei confronti delle prese di posizione dei tifosi di buona parte d’Europa. Salteranno sulle poltrone se il Tam Tam non solo tra gli ultras, ma anche tra gli altri tifosi dovesse andare in porto con la disdetta degli abbonamenti TV e il mancato rinnovo per il prossimo anno.

Tempi duri per  la seconda Fase del Covid-19. Per il calcio non è più questione di tempi di inizio della stagione, ma di modalità che dovranno essere garantiti non solo dal Protocollo medico, dai tamponi, dagli esami sierologici e dai contratti in scadenza.

Prima del 4 maggio qualcosa cambierà altrimenti  sarebbe assurdo, visto l’unico principio della distanza, se calciatori non dovessero allenarsi individualmente fuori dai centri sportivi alla porta di selfie e di autografi, mentre gli altri sportivi possono frequentare piscine, campi da tennis e da ippica.  

Attenzione, politica e calcio, a fare meno errori della Fase 1: la linguaccia dei Rolling Stones sarà sempre presente.