Nell’ambito del bollettino di aggiornamento della Protezione Civile, a Roma, è intervenuto anche l’epidemiologo e dirigente di ricerca dell’Istituto Superiore di Sanità, Giovanni Rezza, che ha risposto ad alcune domande relative alla possibile ripresa del calcio tra maggio e giugno.

Non mi pare che il Comitato Tecnico-Scientifico si sia ancora spesso in maniera definitiva. Tocca alla politica decidere. Chiaramente, trattandosi di uno sport che implica contatto, questi contatti possono comportare una certa probabilità di trasmissione. Si è parlato di test eseguiti ogni “enne” giorni per un monitoraggio più stretto: sinceramente mi sembra un’ipotesi un po’ tirata. Siamo quasi a maggio e, se dovessi dare parere tecnico, non darei un parere favorevole. Sta comunque alla politica decidere. In questo momento sto dando un mio parere personale, ma credo che possa essere condiviso dal Comitato Tecnico-Scientifico“.

La risposta del dottor Rezza è maturata su una domanda che, inizialmente, era strettamente legata a quale sia effettivamente il rischio di una compromissione di altri organi nei pazienti che hanno contratto il coronavirus. Una domanda che può riguardare anche alcuni di quei calciatori che, nelle ultime settimane, sono risultati positivi al virus.

Ci sono lavori che parlano di una compromissione a livello del sistema nervoso centrale, ma questi dati non sono stati consolidati ha spiegato Rezza – Nei casi più gravi, se vi è stata una tempesta citochinica sfavorevole all’interno dell’ospite del virus, in quel caso può esserci una compromissione di altri organi. Ma stiamo parlando dei casi più gravi“.


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