L’allenatore del Genoa, Davide Nicola, è intervenuto poco fa ai microfoni di Sportitalia, che questa sera ospitava anche il presidente della Lega Nazionale Dilettanti Cosimo Sibilia. Questo non fa parte della nostra normalità: mi piace tanto stare in panchina, ma è anche chiaro che ora dobbiamo stare a casa. In questo momento le uniche domande e risposte devono produrle medici, scienziati, Governo ed istituzioni sportive”, ha esordito il tecnico del Grifone.

Noi addetti ai lavori siamo le ultime persone che possono dare o fare previsioni, dobbiamo essere guidati. Sono medici, scienziati, Governo e istituzioni sportive sono coloro che devono parlare. In questo momento bisogna rimanere sereni e calmi, avere fiducia in chi, per l’appunto, ci deve guidare e accettare poi la decisione che verrà presa.
Finora mi sento ben guidato da parte di chi ha preso determinate decisioni, come quella di sospendere tutto, però fare previsioni a lungo raggio o leggere continuamente ipotesi di ripresa o meno è inutile. Il mio compito è quello di farmi trovare pronto”.
Sulle ipotesi ventilate per la ripresa del campionato, tra cui effettuare i tamponi agli addetti ai lavori, il tecnico rossoblu è stato chiaro. “Questo problema non si pone: quando stabiliranno che l’Italia potrà ripartire, lo faremo, non solo il calcio. E potremo ripartire solo quando avremo la necessaria sicurezza che potremo lavorare in sicurezza. Non so cosa succederà, aspetto di sapere quello che decideranno”.
Il tecnico del Genoa è poi tornato sulla condizione fisica dopo due mesi di inattività della squadra. “Per poter tornare a giocare ad un certo livello devi avere una preparazione precisa, per questo dobbiamo farci trovare pronti. Quando diranno che si potrà ripartire, non vedremo l’ora di farlo. Presto più attenzione agli aspetti economici e sociali per cittadini in difficoltà economica: provo disagio a parlare di calcio in questo momento.

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