CORRIERE DELLO SPORT – Dura analisi contro il Milan, che paga la maggiore serietà e professionalità del Genoa e subisce la prima rete solamente a causa della “superficialità” con cui Theo Hernandez si fa soffiare via palla a centrocampo da Sanabria. In occasione del raddoppio rossoblu ci sarà invece lo zampino di Conti e Kessié. Il Grifone di Nicola si è ritrovato, in campo è quasi perfetto e la sua unica pecca sono gli abbracci di troppo a fine partita in una situazione di emergenza e paura del contagio come quella che si sta vivendo oggi in Italia. Il migliore nelle pagelle del giorno dopo è capitan Criscito, meritevole del 7 contro il 4 rifilato al già citato Hernandez, sceso in campo con un atteggiamento da allenamento. Mimmo soffoca con intelligenza Castillejo, Sanabria scappa via a tutti, Cassata e Perin sono decisivi. 14 punti in 9 partite valgono un 7 anche a mister Nicola.

GAZZETTA DELLO SPORT – Un Diavolo unplugged (“con la spina staccata”) crolla sotto i colpi sferrati da un Grifo risorto e tonificato dalla cura Nicola. La voglia di esserci e di fare punti ha incartato la squadra di Pioli, ingolfata dalla posizione ibrida di Sanabria e dalle discese sulle fasce. La reazione arriva nel secondo tempo, ma non basta; anche un eventuale 2-2 non avrebbe spostato di un centimetro l’amara riflessione sul mondo rossonero, senza cattiveria e voglia in un periodo di emergenza nazionale e di cambi societari. Il migliore del Milan è Ibra, che sbaglia un gol ma ne fa uno e offre un assist a Calhanoglu. Il peggiore? Ancora Theo, incapace di difendere e costretto a subire per tutta la partita sul lato di Biraschi. Pioli non ha tutte le colpe, ma non prende le misure al movimentismo degli attaccanti genoani e ignora Paquetà. Nicola dimostra buon senso nel sapersi difendere con le giuste distanze per poi ripartire palla a terra, mettendo il già lodato Sanabria in un ruolo che riesce a interpretare con magnificenza: l’attaccante paraguaiano per la rosea è il migliore in campo (7.5) a braccetto con Cassata. Fioccano i 7 in pagella: Perin, Soumaoro, Biraschi, Pandev e Criscito. E Thiago Motta è stata una fuga in avanti, verso un futuro non ancora sostenibile. A riportare il Genoa nel presente ci ha pensato Didi. I suoi ragazzi a fine partita fanno finta di salutare i tifosi nel settore ospiti, un gesto al confine fra lo scherzoso e il romantico: “Questo Genoa mi piace – dirà il mister in conferenza stampa – Mi è piaciuta l’interpretazione ma soprattutto lo spirito”. 

REPUBBLICA GENOVA – Il Genoa si conferma alla “Scala del Calcio”, in uno stadio deserto, e continua la sua riscossa per togliersi dalla zona retrocessione. Pandev e Cassata mettono in discesa la partita, Ibrahimovic prova a riaprirla senza successo. Il Milan non si trovava sotto di due reti all’intervallo dal 2017, il rossoblu sono cinici e spietati sotto porta e si abbracciano in campo nonostante le nuove misure per prevenire il contagio da Coronavirus.

IL SECOLO XIX – Personalità e punti: il Genoa conquista San Siro (l’ultima volta era stata sotto la gestione Gasperini con le reti di Bertolacci e Iago Falque) e urla nel silenzio, levandosi dal terzultimo posto dopo 13 lunghissime giornate nel buio. La media punti sale a 1.56 e con lei anche il numero delle vittorie in trasferta, ben 3 nelle ultime 4 in campionato. Nicola non è assistito dalla fortuna quando sostituisce Schöne e perde poco dopo Behrami per infortunio, ma il gol di Zlatan e la furia milanista si infrangono sul risultato finale di 1-2. Che vale tre punti per la classifica e molti di più per il morale. Pandev tira ancora avanti la carretta ma oggi è assistito da un Sanabria preziosissimo e da un gruppo di fedelissimi. Il paraguaiano è imprendibile, Masiello è insuperabile: entrambi da 7.5 in pagella. Stesso voto per Biraschi (probabilmente la sua miglior partita dal giorno dell’arrivo al Genoa), un Cassata in crescita costante ed il solito Perin. Il migliore è però mister Nicola: il motivo del suo 8 in pagella? Il suo Genoa ora se la gioca con tutti e viaggia a un ritmo da Europa League. Era ultimo in classifica, ora è una squadra.

Il saluto immaginario della squadra al settore ospiti è stato un gesto singolare e simbolico, come spiegato dall’allenatore in conferenza stampa: “Anche se non sono potuti entrare allo stadio li abbiamo sentiti sempre vicino a noi. Quell’applauso a fine partita contro la Lazio, nonostante la sconfitta, ci ha dato la carica per venire qui a vincere”. Vengono poi riprese le parole di Perin e Criscito e riportati i primi commenti a caldo dell’amministratore delegato Zarbano (“I giocatori hanno dimostrato grande senso di responsabilità. Ora ci atteniamo alle decisioni prese dal governo”) e del presidente Preziosi: “Bella vittoria, ci voleva”. A gioire è anche la Primavera, che vince a Vinovo contro la Juventus e si appaia a pari punti con la Sampdoria in piena zona playoff.

TUTTOSPORT – Il Genoa gode nel caos societario che regna oggi in casa del Milan, superato in casa dopo una prestazione molle e senza cattiveria. L’immagine di Gazidis tutto solo in tribuna vale più di un’intervista, Boban lascia mentre Maldini e Massara restano a casa, ufficialmente per precauzione in quanto alle prese con l’influenza. Il presidente Scaroni dà manforte a Pioli, che sta rivivendo una situazione simile a quella con l’Inter nel 2016/2017. Il suo commento a fine partita: “Abbiamo fatto 22 tiri ma solamente 3 in porta: i demeriti sono nostri, ci siamo trovati sotto di 2 reti perché abbiamo sbagliato noi”. Kessie e Theo Hernandez sono disastrosi, nel Genoa non si va sotto il 6,5 e si celebra un Sanabria eccezionale. Nicola ha chiesto e ottenuto un Grifone vulcanico, che se gioca così può davvero salvarsi.


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