Per il Genoa altro test quanto mai probante, visto che si parla di una delle squadre più in forma del torneo e per di più in grande fiducia. Il Grifone non si metterà il sale sulle ali e come nel passato, quando era dato perdente, con il suo corpo da Leone e la testa d’Aquila cercherà di volare più alto dell’Aquila.

Il vecchio Balordo con Nicola in panchina ha dimostrato che la componente fortuna esiste ed è inutile negarlo, ma ci sono altre cose da sottolineare: la capacità di entrare e uscire dal campo rimanendo sempre in partita, le risorse della panchina, le letture di Nicola prima e durante la partita, ultima il cambio di Ankersen con Goldaniga. Le squadre si costruiscono da queste cose. La forza di Nicola? Esaltare i pregi e limitare i difetti, non solo del Grifone ma anche degli avversari.

Saranno due squadre, Genoa e Lazio, che sulla carta dovrebbero giocare a specchio a meno che che Didi non cambi strategia e a questo punto sarà dato un occhio particolare alla gestione delle corsie esterne, dove le catene biancocelesti saranno clienti scomodissimi. Contro la squadra di Simone Inzaghi sarà importante non concedere spazi, sfruttare la non rapidità dei centrali difensivi non pronti quando sono presi o imbucati alle spalle, sfruttare al meglio la corsia di destra con Jony e Radu, stringere le linee e fare ancor più densità nel cuore del gioco giocando compatti per non permettere le transizioni di Mlinkovic-Savic e Luis Alberto in profondità.

Nicola e il suo staff studieranno la Lazio nei particolari e cercheranno di porre rimedi al quasi nuovo gioco di Simone Inzaghi, che non si caratterizza più solamente nella ricerca della verticalità ma anche del possesso e della densità in zona pallone. Inzaghi cerca sempre la parità numerica nel cuore del gioco sia i raddoppi sulle corsie laterali, con la scalata della mezzala di centrocampo di riferimento o con la doppia chiusura dall’esterno e del centrale difensivo più vicino.

Partita per i rossoblu da ottimizzare nelle marcature di Milinkovic-Savic e la sua capacità di coniugare le due fasi di gioco, Luis Alberto il vero regista con Lucas Leiva messo a far ordine davanti alla difesa. Pur fra tanti pregi, la Lazio mantiene qualche difetto di concentrazione in retroguardia. Il meccanismo difensivo di squadra funziona, ma i difensori, come noto, fatta eccezione per Acerbi non sono eccelsi e qualcosa concedono.

Nicola la formazione del Genoa non l’avrebbe cambiata. Non perché squadra che vince non si tocca, ma perché avevano giocato bene. Invece dovrà attendere il responso del professore Gatto su chi mandare in campo in particolare sulla linea di centrocampo con Sturaro squalificato e Radovanovic (peccato) in infermeria proprio adesso che sembrava aver trovato la giusta collocazione. Anche strategicamente il tecnico genoano potrebbe cambiare qualcosa, in particolare sulla corsia di destra, dove la prova fatta a Bologna con Goldaniga in difesa e Biraschi più avanti potrebbe essere una via di sbocco subito o in corso di gara. Importanti saranno anche i cambi, se Nicola dovesse capire di poter sfruttare meglio gli  spazi di mezzo, che i biancocelesti patiscono, con l’utilizzo di Pandev o Iago Falque.

Lazio: se sarà o non sarà scudetto lo si saprà in futuro, ma Lotito, Tare e Inzaghi alla 25ª giornata possono già contare sulla vittoria nelle plusvalenze, considerato che la rosa biancoceleste ha quadruplicato o li vicino il suo valore. La forza del ds Tare è lo scoprire talenti sconosciuti o in crisi in giro per l’Europa, quella di Lotito non svenderli di fronte alle tante offerte (anche consistenti) se non alle proprie cifre, godendo adesso del titolo in borsa che è salito del 12%. La forza di Simone Inzaghi, mister per caso dopo il dietrofront di Bielsa, non aver mai abbandonato un 3 5 2 che ha fruttato finali di Coppa Italia e Supercoppe.  Adesso crede nello scudetto ed è felice per l’assenza degli impegni europei. Strana l’Aquila che cumula record di vittorie, gare positive consecutive in Italia e ha perso tutte quelle giocate in Europa League e in Coppa Italia, quasi un disegno mirato e programmato per giocarsi il campionato. Il modulo di Inzaghi è metabolizzato così bene che appare riuscire automatico alla squadra. Le chiavi di tutto sono il creatore geniale Luis Alberto, Ciro il terribile che punta il record di Higuain (già  26 gol in 24 gare) senza dimenticarsi di Milinkovic-Savic, mister più di 100 milioni di euro per Lotito, ma anche di Correa e Caicedo.

Il problema di Inzaghi fino alla fine del campionato di avere i suoi titolarissimi sempre in campo. La rosa non è particolarmente folta. Ad esempio lo stop di capitan Lulic fino a fine marzo, operato alla caviglia, lascia la corsia di sinistra scoperta con Jony promosso titolare e Lukaku come sua riserva. Poche sorprese nella formazione laziale: solamente Patric a sostituire  lo squalificato Luiz Felipe, poi il solito ballottaggio o staffetta tra Correa e Caicedo, in cui è favorito il primo. Sono in tre per due maglie da esterni: Lazzari, Jony, Marusic.

Arbitra Maresca di Napoli, 39 anni internazionale dal gennaio 2019 dopo tanti alti e bassi nelle stagioni precedenti alla Can dalla stagione 2016/2017. 64 gare in Serie A con 22 rigori assegnati e 28 cartellini rossi sventolati. In stagione sono già 10 le gare dirette, 3 i rigori e 2 i rossi. Con Maresca il Genoa ha perso alla 2ª gara casalinga di Nicola contro la Roma per 3-1 , la Lazio invece ha perso l’unica partita del campionato in casa dell’Inter per 1-0. Per Rizzoli il vigile del fuoco di Napoli ha delle qualità arbitrali rilevanti e per tale motivo, dopo aver bruciato le tappe per diventare internazionale con solo 45 gare nella massima categoria, nell’attuale stagione viene utilizzato in gare di primo livello per cercare di non trovarsi scoperti nel prossimo futuro, viste le dimissioni per limiti di età dei senatori arbitrali, in primis Rocchi di Firenze. La politica fallimentare di Nicchi-Collina, quando divisero nel 2010 la Can A dalla Can B, ha portato questi risultati e bisogna arrangiarsi. Grazie a Dio probabilmente dal 1 luglio prossimo dovrebbe essere un unico organico tra Arbitri di A e B e si spera che qualche giovane possa emergere, non solamente a fare il quarto uomo.

In carriera con il Genoa: 9 gare, 3 vittorie, 2 pareggi, 4 sconfitte. In carriera con la Lazio: 11 gare, 7 vittorie, 2 pareggi e 2 sconfitte di cui una proprio contro il Grifone all’Olimpico nel febbraio 2018. 1º assistente Tegoni (Milano), 2° Rocca (Catanzaro), 4° Abbatista (Molfetta); VAR Massa (Imperia), AVAR Lo Cicero (Brescia)

Diffidati Genoa: Schone, Pandev, Ghiglione. Diffidati Lazio: Acerbi, Caicedo, Immobile, Cataldi, Lazzari.