Non ci sono morti sospette, omicidi, ma il grande intrigo di Lega Calcio e FIGC che sta avvelenando senza porre rimedio il calcio italiano.

Ormai in via Rosellini, sede della Lega Calcio e in FIGC, ci sono personaggi eccentrici, censurabili e qualcuno serio, quando si affaccia sulla scena, viene subito messo in disparte.

La Lega e la FIGC ormai sono una serie Tv infinita con rese dei conti, lettere anonime e audio rubati. Dimissioni forzate del dinamico Stincardini, avvocato e verbalizzatore con tanto di audio sulle parole dell’amministratore delegato De Siervo sulla questione “buu” da non far ascoltare in televisione e altre gole profonde hanno fatto aprire fascicoli sul Presidente della Lega Miccichè. Attenzione dimissioni o licenziamenti ancora in itinere perché una cordata in Lega, guarda un po’, vuole il reintegro.

Oltre a questi tentati golpe, commissariamenti, interessi economici e diritti tv sono all’ordine del giorno.

Positiva la presa di posizione del Presidente FIGC Gravina che ha portato il procuratore federale Pecoraro a dimettersi dopo aver condizionato con i suoi processi non in tempo tanti campionati. Si è fatto da parte perché non aveva più il manico del potere in mano visto che nella ristrutturazione della giustizia sportiva gli sono stati affiancati cinque procuratori aggiunti.

La Lega Calcio e la FIGC, ossia le istituzioni del calcio, sono travolte da lotte di potere che non lasciano presagire nulla di nuovo alla ricerca di riforme urgenti, sul tavolo da troppo tempo.

Le cose che vogliono far funzionare perché legate a business vengono fatte da gennaio. In  serie B debutterà l’Occhio di Falco (poteva andare bene) ma anche prove di VAR che lasciano il tempo che trovano visto quello che succede in Serie A. La positività è che per installare il VAR negli Stadi di Serie B si potranno verificare la vecchiaia e tanti aspetti infrastrutturali che non sono a norma. Tutto in silenzio, con la speranza che non creino guai e vittime in futuro come il crollo dei ponti monitorati con falsi report.

La Serie C sabato e domenica prossima in sciopero. Sessanta città e 17 milioni di persone  saranno affrante, ma voglio sapere se il calcio dei comuni e dei pulmini possa ancora esistere.

Il Presidente Ghirelli della Lega Pro è stato di parola: parla di defiscalizzazione dall’inizio del suo mandato con la FIGC e il Governo, ma non ha avuto mai risposte. Ghirelli al suo insediamento è stato bravo a far fuori con regole certe i banditi della finanza creativa e non dalla Lega Pro. Adesso chiede con tutte le società la defiscalizzazione /credito d’imposta per abbassare i costi e reinvestire in centri sportivi per giovani con formazione calcistica che porterebbe cofinanziamento dei proprietari del club. Proprietari, in questo momento, nei quali è scarsa la voglia di investire.

Il campanello d’allarme della Lega Pro prossimamente dovrebbe scattare anche nella testa  della FIGC con l’esagerato utilizzo di stranieri, non solo nel campionato di Serie A ma anche nel campionato Primavera.

Da qualche tempo seguo gare del campionato Primavera e vedere squadre professionistiche di Serie A far giocare in campo 10/11 di stranieri è veramente quasi insopportabile. Giovanotti che parlano tante lingue diverse e in campo si capiscono con il linguaggio dei sordomuti. Se in Serie A durante le giornate di Campionato giocano più del 70% di calciatori non italiani, sarebbe interessante capire quanti sono quelli che giocano nel campionato Primavera. Buoncalcioatutti durante le vacanze cercherà di fare una inchiesta attraverso i numeri.

Muti in Lega e in FIGC con il cinepanettone di De Laurentiis e il licenziamento di Ancelotti  che non può proprio piacere e fare sorridere.

Giusto che chi ci mette i soldi in una società di calcio faccia quello che vuole, ma per gestire un club professionistico occorrono eleganza e buon senso. Questa stella polare per far funzionare qualsiasi attività nella vita non è di ogni dirigente al comando di società di calcio in serie A.

Ogni riferimento a persone, cose e fatti nel calcio italiano non è casuale. E non importa dopo un altro anno di promesse e non di fatti cosa trovi sotto l’Albero di Natale, mL’edia chi trovi intorno: sempre gli stessi che passeranno le Festività cercando di capire se Amazon, con la sua esclusiva nel Boxing Day della Premier Inglese, potrebbe essere una via cavalcata.