LA FORMAZIONE DELLA SAMPDORIA – Audero; Murillo, Ferrari, Colley, Murru (76′ Augello); Depaoli (50′ Léris), Thorsby, Linetty, Jankto (61′ Gabbiadini); Ramírez, Caprari.
A disposizione: Seculin, Falcone, Chabot, Rigoni, Regini, Maroni, Quagliarella, Pompetti.
Allenatore: Claudio Ranieri.

LA FORMAZIONE DELLA JUVENTUS (4-3-1-2): Buffon; Danilo, Demiral, Bonucci, Alex Sandro (81′ De Sciglio); Rabiot, Pjanic, Matuidi; Dybala (77′ Douglas Costa); Higuain (69′ Ramsey), Ronaldo. A disposizione: Pinsoglio, Perin, De Ligt, Cuadrado, Pjaca, E. Can, Rugani, Bernardeschi, Portanova. Allenatore: Maurizio Sarri.

LA PARTITA – La squadra di Ranieri alza fin dal primo minuto le barricate, difende con tutti gli effettivi dietro la linea del pallone sperando in un errore bianconero ma viene perforata al primo tentativo (dopo 19 minuti) da un passante di Dybala, che attende al varco un cambio di gioco di Alex Sandro al limite dell’area di rigore sbattendo la sfera di controbalzo sul palo più lontano. La Juventus imbastisce una ragnatela di passaggi da cui è quasi impossibile uscire vivi, specialmente dalla cintola in su. Cristiano Ronaldo cerca e trova un traversone dallo spioncino, ma Higuain prima e la Joya poi non riescono ad arrivare in tempo sul secondo palo. Davanti non c’è storia, dietro Demiral e i laterali faticano, mister Claudio lo capisce chiede più aggressività dai blucerchiati. Viene premiato al 35′, anche grazie al doppio errore grossolano di Alex Sandro: il brasiliano prova una giocata stucchevole sull’out di sinistra e viene intercettato da Ramirez, Depaoli riceve palla e tenta l’imbucata, trovando senza grande fortuna una deviazione dello stesso Sandro sui piedi di Caprari. Controllo orientato e tiro che Buffon non riesce a deviare. Lo stadio si accende, anche la Samp è stata premiata al primo tentativo. Jankto ferma un potenziale contropiede mortifero guadagnandosi il primo cartellino giallo della partita al 43′, ma la furia bianconera si abbatterà poco più tardi sotto la Gradinata Nord. Cristiano Ronaldo sale in cielo sull’assist al bacio – il secondo – di Alex Sandro, sovrasta Murru e piazza il pallone sotto l’incrocio sul palo più lontano. Il capolavoro firmato CR7 vale il risultato di 1-2 all’intervallo. Un tiro di Jankto, facilmente controllato da Buffon, chiude la frazione al Ferraris.

Anche la ripresa blucerchiata si apre con un tiro del centrocampista ceco, nuovamente gestito dal portiere juventino, che con la presenza smarcata oggi raggiunge Paolo Maldini a quota 647. Poco dopo tocca a Thorsby provare ad impegnarlo: pregasi ritentare. La Juventus va vicina al raddoppio con Matuidi, Ranieri perde Depaoli per un problema fisico e lancia in campo Lerìs allo scoccare del 50′. Poi si gioca la carta Gabbiadini al posto di Jankto. Il secondo tempo è nel segno delle mezze occasioni e dei cartellini gialli: dal 60′ in poi ne arriva uno a Pjanic per proteste, uno a Murillo per un fallo su Ronaldo e due alla coppia Caprari-Demiral per scorrettezze reciproche. Sarri si affida ai cambi solamente al 70′, quando Ramsey entra per Higuain andando a ricomporre lo scacchiere bianconero. Al 75′ si ferma anche Murru, costretto al cambio e sostituito da Augello. Da una fascia all’altra, all’82’ darà forfait anche Alex Sandro. De Sciglio per il brasiliano, Douglas Costa per Dybala. Alle porte dei 5′ di recupero Cristiano prova a chiudere la partita da solo: parte sul filo del fuorigioco, sfrutta un lancio col contagiri di Ramsey e salta Audero con classe, ma il grido d’esultanza viene strozzato dalla bandierina dell’assistente di linea. I minuti diventano 6 per attendere la conferma dal VAR e per l’espulsione di Caprari, cacciato da Rocchi per una”manata” su Demiral, episodio più che contestabile ma ritenuto meritevole di cartellino giallo. La Juventus ringrazia, amministra saggiamente gli ultimi minuti concessi e si porta a +3 sull’Inter, in attesa della sfida fra i nerazzurri e il Genoa di Thiago Motta in programma sabato pomeriggio (calcio d’inizio ore 18) a San Siro. Ad attendere al varco la Vecchia Signora, domenica (calcio d’inizio ore 17.45 italiane) al King Saud University Stadium di Riad, la Lazio di Simone Inzaghi. In paio c’è la Supercoppa.